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Fincantieri Borsa

Tutte le ultime mire militari di Fincantieri

Fissata per venerdì prossimo la firma del contratto per i sommergibili della Marina tra Fincantieri e Occar. Nel frattempo, la Grecia sta valutando l'acquisto di quattro fregate Fremm progettate dal costruttore navale di Trieste

 

Fincantieri è prossima alla chiusura del contratto per la costruzione di quattro sommergibili U212 NFS (Near Future Submarine)  della Marina Militare.

“La firma è fissata per venerdì prossimo (26 febbraio), come ha confermato al Sole 24 Ore l’agenzia Occar (Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti) che siglerà con il suo direttore, l’ammiraglio Matteo Bisceglia, il contratto con il big della cantieristica e che agisce per conto dello Stato italiano con il Segretariato generale della difesa quale mandante”, scrive oggi Celestina Dominelli sul quotidiano diretto da Fabio Tamburini.

Già a metà dicembre la commessa era nota, secondo un avviso pubblicato il 9 dicembre sulla banca dati ufficiale delle gare dell’Ue  in base al quale il ministero della Difesa italiano aveva notificato il contratto a Fincantieri. Il valore complessivo della commessa è di 2,3 miliardi. La prima tranche avrà un valore di 1,35 miliardi e riguarderà la costruzione dei primi due sommergibili.

Attesa inoltre per venerdì la call di Fincantieri per la comunicazione dei risultati economici e finanziari del gruppo al 31 dicembre 2020.

Nel frattempo, il 19 febbraio il quotidiano greco Kathimerini ha riferito che la Grecia sta valutando una proposta di Fincantieri e Leonardo per la fornitura di quattro fregate multimissione Fremm.

Tutti i dettagli.

IL CONTRATTO PER I SOTTOMARINI U212 NFS

Come si diceva, l’ufficializzazione del contratto per Fincantieri è arrivata a metà dicembre in chiave europea e sotto il cappello dell’Occar (l’Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti), attraverso un avviso pubblicato dal ministero della Difesa italiano sulla banca dati delle gare Ue.

Il contratto notificato a Fincantieri ha un valore di 1,35 miliardi di euro per la costruzione dei primi due U212 Nfs (Near Future Submarine), prevedendo un totale di quattro sommergibili per la Marina militare italiana, in affiancamento alle quattro unità già in servizio realizzate dal gruppo guidato da Giuseppe Bono su licenza della tedesca ThyssenKrupp Marine Systems.

IL VALORE DELLA COMMESSA

Il valore complessivo della commessa è di 2,3 miliardi di euro.

Della prima tranche dal valore di 1,35 miliardi di euro, “806 milioni arrivano dalla manovra 2018 e 544 milioni dal Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese”, istituito nel 2017, rifinanziato successivamente e noto anche come “fondone”, aveva specificato in precedenza il Sole 24 Ore.

IL PROGRAMMA U212

Si tratta dunque dell’ultimo tassello al percorso cominciato con il doppio via libera parlamentare allo schema di decreto ministeriale contenente l’approvazione del programma pluriennale per lo sviluppo, l’acquisizione e il sostegno tecnico-logistico decennale dei primi due sommergibili U212 derivanti dalla classe Todaro, al quale sono poi seguiti il parere di congruità della Corte dei conti e le due convenzioni ministeriali che hanno garantito la copertura finanziaria di tutti i programmi delle forze armate.

TUTTE LE OPPORTUNITÀ CON IL PROGRAMMA U212A

“La prima e la seconda serie di battelli U212A — sottolinea il Sole 24 Ore — hanno quindi consentito a Fincantieri di sviluppare un network di collegamenti industriali a livello internazionale che ha contribuito a farla diventare un polo cantieristico di eccellenza anche per il design, la costruzione e il supporto in vita dei sommergibili. Senza contare che la realizzazione delle quattro unità ha rappresentato altresì una vetrina importante per diverse realtà nazionali coinvolte nello sviluppo di sistemistica subacquea all’avanguardia (su tutti, Avio, Calzoni e Leonardo), ma anche per una lunga lista di filiere tecnologiche al seguito di Fincantieri, l’autorità di progetto italiana (design authority), con una serie consistente di piccole e medie imprese dell’indotto”.

VENDITA FREGATE FREMM ALLA GRECIA IN VISTA?

Ma la chiusura del contratto per i nuovi sommergibili della Marina non sarebbe l’unico recente successo del gruppo cantieristico di Trieste.

Lo scorso fine settimana si è palesata per Fincantieri l’opportunità della vendita delle fregate Fremm alla Marina della Grecia che intende rinnovare la propria flotta.

Secondo Kathimerini infatti, Atene sta valutando una proposta di Fincantieri e Leonardo per la fornitura di quattro fregate multimissione Fremm. Tali unità costituiscono “la spina dorsale della Marina Militare Italiana” che ne possiede 8 destinate a diventare 10 a programma completato, puntualizza il quotidiano greco.

SULLA SCIA DEL PROGETTO CON LA US NAVY

Il giornale greco ha ricordato inoltre che “la Fremm di Fincantieri è stata selezionata come progetto di piattaforma dalla US Navy per la sua fregata di nuova generazione nota come FFG (X)” (classe Constellation) e che due Fremm sono state recentemente acquisite dall’Egitto”. (Qui l’approfondimento di Start sulla prima fregata Fremm consegnata all’Egitto).

L’ITALIA CON FINCANTIERI SFIDA LA FRANCIA

Pertanto Kathimerini sostiene che la Marina Greca sia interessata ad acquisire in tempi rapidi due fregate già in servizio in Italia come “soluzione intermedia” in attesa dell’ingresso in servizio delle unità di nuova costruzione citando quali soluzioni intermedie fregate Fremm o classe Maestrale.

“In attesa di conferme e precisazioni la notizia si presta a diverse valutazioni” ha commentato Gianandrea Gaiani, direttore di AnalisiDifesa. “Innanzitutto l’interesse per le fregate di Fincantieri rischia di togliere alla Francia il monopolio europeo delle nuove forniture militari alla Grecia, favorite anche dalla netta presa di posizione di Parigi al fianco di Atene e contro l’espansionismo turco nel Mediterraneo”.

“Un’ eventuale affermazione delle navi di Fincantieri in Grecia costituirebbe un nuovo successo della cantieristica militare italiana a spese di quella francese dopo il mega-contratto per la flotta del Qatar e la fornitura di due Fremm all’Egitto” ha evidenziato Gaiani.

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