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Egitto

Fincantieri consegna (in sordina) la prima fregata Fremm all’Egitto

È stata consegnata Al Galala, la prima fregata Fremm ex Marina Militare (Spartaco Shergat) di Fincantieri destinata all’Egitto lo scorso 23 dicembre   Consegnata la prima delle due fregate Fremm di Fincantieri acquistate dall’Egitto alla Marina egiziana. Lo scorso 23 dicembre con una cerimonia “in sordina e non pubblicizzata” è stata consegnata da Fincantieri agli…

 

Consegnata la prima delle due fregate Fremm di Fincantieri acquistate dall’Egitto alla Marina egiziana.

Lo scorso 23 dicembre con una cerimonia “in sordina e non pubblicizzata” è stata consegnata da Fincantieri agli ufficiali della Marina Militare dell’Egitto, presso i cantieri del Muggiano a La Spezia, la fregata multiruolo Fremm Spartaco Schergat, ora ribattezzata “Al-Galala”. Lo ha riferito in una nota la Rete italiana Pace e disarmo.

Nessun comunicato ufficiale dunque da parte del gruppo cantieristico di Trieste né la presenza dell’esecutivo Conte alla cerimonia.

Quanto alla seconda fregata, arriverà nella primavera del prossimo anno, secondo le stime dell’azienda italiana Fincantieri.

Tutti i dettagli sulle novità riguardo l’acquisto di due fregate italiane Fremm di Fincantieri del valore di 1,2 miliardi di euro.

CONSEGNA IN SORDINA DELLA FREGATA FINCANTIERI ALL’EGITTO

Da Rete italiana Pace e disarmo commentano come il tentativo di temere nascosta la consegna e la successiva partenza alla volta dell’Egitto durante il periodo Natalizio manifesta “l’imbarazzo da parte del Governo italiano per tutta questa operazione: non solo nessun rappresentante dell’Esecutivo ha partecipato alla cerimonia, ma non ci risulta alcun comunicato ufficiale da parte dei vari Ministeri in qualche modo coinvolti (Ministero della Difesa, degli Affari Esteri e dello Sviluppo Economico)”.

La vendita delle Fremm all’Egitto è una questione che ha suscitato infatti nei mesi scorsi fibrillazioni nel governo e soprattutto fra Marina ed esecutivo.

IL PROGRAMMA FREMM

La Fremm è una classe di fregate polivalenti progettata dall’italiana Fincantieri e dalla società francese Naval Group per le rispettive marine militari. Il programma Fremm consiste nella costruzione di 18 navi: 8 per la Francia, 10 per l’Italia. La prima Fremm è stata consegnata nel 2012 e l’obiettivo della consegna contrattuale è il 2022 per tutte le 18 fregate.

DESTINATE ALLA MARINA MILITARE ITALIANA

Le navi Fremm sono state commissionate dunque a Fincantieri dalla Marina Militare Italiana nell’ambito del citato programma di cooperazione italo-francese sotto il coordinamento di Occar (Organisation Conjointe de Cooperation sur l’Armement, l’organizzazione internazionale per la cooperazione in materia di armi).

Le due fregate— Spartaco Schergat ed Emilio Bianchi, varate rispettivamente a gennaio 2019 e gennaio 2020 — dovevano essere consegnate dunque alla Marina italiana.

Ma il Cairo ha manifestato interesse per le due fregate. Tanto che “l’avvio di attività contrattuali preliminari tra Fincantieri ed il Governo egiziano risale al primo semestre del 2019″, ha ricostruito ministro della Difesa, Lorenzo Guerini (Pd), in audizione alla Commissione Regeni lo scorso luglio.

L’ACCORDO CON L’EGITTO

A inizio giugno il settimanale panarabo The Arab Weekly ha scritto che addirittura l’Italia potrebbe vendere all’Egitto ben 6 fregate Fremm (4 nuove oltre le 2 citate) e 20 pattugliatori d’altura di Fincantieri, oltre a 24 caccia Eurofighter Typhoon e numerosi velivoli da addestramento M-346 di Leonardo, più un satellite da osservazione, per un valore complessivo di 10,7 miliardi di dollari.

La commessa, una tra le più grandi del dopoguerra, confermerebbe l’Egitto il primo cliente dell’industria militare italiana (già lo è con un volume di affari da 871 milioni di euro solo nel 2019).

Lo scorso agosto comunque, l’Egitto ha ufficialmente firmato un accordo per l’acquisto di due fregate italiane Fremm di Fincantieri del valore di 1,2 miliardi di euro.

IL TREND

Come ha sottolineato su Start l’analista Giuseppe Gagliano, “d’altra parte il volume degli affari tra Italia ed Egitto nel settore degli armamenti, rispetto al 2018, è triplicato. Se infatti l’importo complessivo nel 2018 era di circa 69 milioni di euro nel 2019 ha raggiunto quasi 240 milioni di euro”.

L’IMPEGNO DI FINCANTIERI NEI CONFRONTI DELLA MARINA ITALIA

Nel frattempo, lo Stato Maggiore della Difesa ha chiesto a Fincantieri il reintegro a favore della Marina Militare di altre due unità di ultima generazione entro il 2024. La costruzione delle nuove Fremm inizierà entro quest’anno, secondo quanto riportato dal ministro Guerini in commissione lo scorso luglio.

LA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO

Ma le polemiche politiche non si sono esaurite, soprattutto dal momento che la vicenda si intreccia con le indagini sul delitto di Giulio Regeni e con il caso di Patrick Zaki, lo studente egiziano iscritto all’università di Bologna detenuto da oltre 9 mesi.

Lo scorso 28 ottobre l’onorevole Lorenzo Fioramonti (Gruppo Misto), ex ministro dell’Istruzione in quota M5S, ha pubblicato la risposta del ministero degli Affari esteri alla sua interrogazione sulla vicenda della vendita da parte dell’Italia delle fregate militari Fremm all’Egitto.

Nella missiva, firmata dal sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano (M5S), si legge che “il governo ha effettuato sia un’attenta disamina sotto il profilo tecnico giuridico, a livello nazionale e internazionale, che a livello tecnico-militare, accertando altresì che l’eventuale vendita non arrecasse pregiudizio alle attività e all’operatività delle forze armate italiane.

Questo vaglio complessivo è stato completato con una discussione nel Consiglio dei ministri nella riunione dell’11 giugno 2020, in esito alla quale è stata conferita a Fincantieri l’autorizzazione alle trattative contrattuali per le due fregate in questione. Dopo la conclusione di tali trattative ed un ulteriore passaggio al Consiglio dei ministri, nella riunione del 7 agosto 2020, è stata quindi rilasciata l’autorizzazione definitiva all’esportazione da parte della Autorità nazionale Uama”.

Il rappresentante della Farnesina ha precisato inoltre che “tali valutazioni e scelte non inficiano in alcun modo la ferma e incessante ricerca della verità sul barbaro assassino di Giulio. […]. Anche per quanto riguarda il caso di Patrick Zaki, continueremo ad attribuirvi forte priorità”.

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