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Fcas

Tutte le tensioni tra Francia e Germania sul Fcas

La cooperazione nella Difesa rimane un obiettivo politico dichiarato per Francia e Germania, ma sta incontrando problemi sulla divisione del lavoro nel programma Fcas

 

Prosegue il braccio di ferro tra Parigi e Berlino sul Fcas (Future Air Combat System).

La Germania e la Francia si impegnano a cooperare su progetti di difesa comuni, come il caccia di sesta generazione (Fcas) e il carro armato di prossima generazione (Mgcs). Lo hanno ribadito la cancelliera Angela Merkel e il presidente Emmanuel Macron nel corso della riunione del Consiglio franco-tedesco di Difesa e Sicurezza venerdì scorso.

Tuttavia, rimangono ancora da risolvere le questioni della proprietà intellettuale, la condivisione dei compiti e della leadership per il programma Fcas.

Durante l’incontro Merkel ha precisato infatti che bisogna chiarire le questioni di politica industriale prima di poter prendere ulteriori decisioni sul Fcas, pianificato per il 2040, e il Main Ground Combat Sistema (Mgcs). Il cancelliere tedesco sta sostenendo quindi le richieste degli industriali tedeschi, in particolare Airbus.

Ma il tempo stringe a causa del calendario parlamentare tedesco molto serrato prima delle elezioni federali del settembre 2021. Non sono rimaste molte date al Bundestag per esaminare il contratto per l’avvio della fase 1B, quella relativa ai dimostratori.

Pertanto, la palla passa ai rispettivi ministri della Difesa incaricati di trovare una quadra nelle prossime settimane.

Tutti i dettagli.

A CHE PUNTO È IL FCAS

Il programma Fcas, annunciato dai governi di Francia e Germania nel 2017, fornirà il livello successivo di potenza aerea creando un sistema di piattaforme con e senza equipaggio con piena capacità operativa prevista per il 2040. Nel frattempo anche la Spagna ha  aderito al programma.

A competere con il programma franco-tedesco-spagnolo, ci sarà il progetto Tempest, sistema di combattimento aereo del futuro progettato da Regno Unito con Italia e Svezia.

Al centro di questo sistema aereo del futuro c’è il caccia di sesta generazione che sostituirà l’attuale Rafale ed Eurofighter. Il ritardo tra la presentazione del modello in scala al Paris Air Show del giugno 2019 e l’assegnazione dei contratti di Fase 1A (che avvia la fase dimostrativa) nel febbraio 2020 è dipesa dalla normativa tedesca secondo cui qualsiasi progetto relativo alla difesa dal costo superiore ai 25 milioni di euro è soggetto a un’approvazione separata da parte del Comitato del bilancio del Bundestag.

LE INDUSTRIE COINVOLTE

I contratti aggiudicati da Francia e Germania sono stati estesi a Dassault Aviation, Airbus, MTU Aero Engines, Safran, Mbda e Thales.

PARTITA LA FASE 1A

Dopo aver firmato il contratto di ricerca e tecnologia da 150 milioni di euro a febbraio 2020, Francia e Germania devono approvare il contratto di fase 1B per sviluppare e produrre un dimostratore, che dovrebbe volare nel 2026.

Se c’è l’accordo tra i produttori interessati e i tre paesi per la condivisione dei compiti e la ripartizione equa degli oneri tra Francia e Germania (circa 6 miliardi di euro) con un contributo minore da parte della Spagna, restano ancora alcuni questioni industriali da negoziare.

LA POSIZIONE DI ANGELA MERKEL

Nell’incontro di venerdì Merkel ha ribadito che se il programma è a guida francese, doveva essere comunque un progetto tra pari.

“In particolare, i tedeschi mal digeriscono la leadership di Dassault Aviation e preferirebbero un maggior carico di lavoro per il gruppo Airbus” come ha ricordato Rid. “La Germania proviene dall’esperienza Eurofighter, nella quale tutti e 4 i paesi partner (Italia, Germania, Gran Bretagna e Spagna) hanno portato qualcosa delle loro conoscenze al progetto comune ma poi possiedono interamente le conoscenze sviluppate per il programma. A quanto pare, gli industriali tedeschi chiederebbero un trattamento simile per lo Fcas, ma da quanto si capisce la controparte francese gradirebbe invece che la posizione di leader consentisse di mantenere l’esclusività su una parte delle tecnologie”.

LA FRETTA DI MACRON

“Sui progetti industriali (Fcas, Mgcs e Eurodrone), dobbiamo e vogliamo avere risultati”, ha incalzato venerdì Emmanuel Macron.

LA TABELLA DI MARCIA

Come dicevamo infatti non sono rimaste molte date al Bundestag per esaminare il contratto per l’avvio della fase 1B.

Come sottolinea La Tribune, in teoria sono rimaste solo due date libere, il 14 e il 21 aprile, per rivedere il programma Fcas.

Una volta raggiunto l’accordo, Macron confida “che entro la primavera si possa arrivare alle convalide amministrative e politiche che dovrebbero mantenere il programma e le nostre ambizioni”, riporta la Tribune.

LA PALLA PASSA AI MINISTRI DELLA DIFESA

Trovare la quadra spetta dunque ai due ministri della Difesa di Francia e Germania, Florence Parly e Annegret Kramp-Karrenbauer. Devono “creare molto rapidamente le condizioni che consentano di portare questo dossier davanti al Bundestag, in particolare alla commissione per i bilanci”.

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