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Tim, Open Fiber, Eolo, Linkem e non solo. Chi teme e chi non teme Starlink sulla banda larga in Italia

I piani di Starlink in Italia sulla banda larga. E le posizioni delle società del settore come Open Fiber secondo Sole 24 ore, testate specializzate e analisti finanziari

 

Affari in vista per la Starlink di Musk in Italia? Ecco indiscrezioni e approfondimenti.

COSA HA SCRITTO IL SOLE 24 ORE SU STARLINK DI MUSK IN ITALIA

Elon Musk bussa alle porte del governo e degli operatori tlc per implementare le attività in Italia di Starlink. Secondo le indiscrezioni del Sole 24 ore, da alcune settimane i rappresentanti italiani dell’unità di business satellitare di SpaceX, la società dell’imprenditore che è a capo anche di X e Tesla, hanno intensificato i contatti con la presidenza del Consiglio, il Dipartimento per la trasformazione digitale e il ministero delle Imprese e del made in Italy allo scopo di verificare la possibilità di partecipare con i servizi di connessione internet via satellite ai grandi progetti per la diffusione della banda ultralarga.

GLI ANNUSAMENTI DI STARLINK IN ITALIA CON IL GOVERNO E CON LE AZIENDE TIM E OPEN FIBER

Secondo il quotidiano confindustriale, sarebbero in corso anche contatti anche con Open Fiber, concessionaria dello Stato per la copertura in ultrabroadband delle aree bianche, cioè quelle considerate a fallimento di mercato, e aggiudicataria insieme con Tim della gara del Pnrr “Italia a 1 Giga” per coprire anche le aree grigie dove c’è più di un operatore attivo.

I PIANI DI STARLINK

Chiosa il Sole 24 ore: “Il tentativo, per quanto appaia molto complicato considerate le regole di concessione e aggiudicazione fissate dal governo, è quello di proporsi per integrare la tradizionale copertura che Open Fiber e Tim devono garantire integralmente con la fibra ottica oppure (nel caso delle aree bianche) che con il fixed wireless access”.

I COLLOQUI DI MUSK CON URSO

Musk a fine novembre ha avuto una conversazione telefonica con il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso. «Abbiamo affrontato – ha detto poi Urso con un post su X – una serie di temi, a partire dallo spazio e le nuove tecnologie di frontiera».

L’offerta di internet via satellite di Starlink, già presente in Italia con opzioni differenziate per casa, azienda e imbarcazioni, fa perno sulla costellazione di satelliti di SpaceX, la più grande al mondo, che sfrutta l’orbita terrestre a bassa quota, ha aggiunto il Sole 24 ore: “L’attività è stata illustrata nei giorni seguenti allo staff della premier Meloni in un incontro a Palazzo Chigi e al Dipartimento per la transizione digitale che è coordinato da Angelo Borrelli e fa capo, come delega politica, al sottosegretario della presidenza del Consiglio per l’Innovazione Alessio Butti. Proprio Butti, intervenendo il 5 dicembre al Consiglio Ue delle tlc, ha sollecitato una maggiore attenzione a livello europeo al tema della tecnologie satellitari. L’idea di Butti è che, anche in chiave prospettica, e non necessariamente per soluzioni a breve termine, sia utile che il governo parli con i principali player”.

I DUBBI DEL SOLE 24 ORE

Lo stesso quotidiano economico-finanziario nutre dubbi sulla fattibilità dei progetti del gruppo di Musk in Italia: “Il servizio di Starlink, utilizzato durante il conflitto in Ucraina e recentemente offerto da Musk alle Ong attive a Gaza, ha almeno fino a oggi dei limiti prestazionali che non lo renderebbero impiegabile nell’ambito del progetto Italia a 1 Giga, che comporta garanzie di copertura ad almeno 1 gigabit al secondo”.

IL COMMENTO DI SPACECONOMY

Diverso l’orientamento della testata giornalistica Spaceconomy360: “Il servizio di connessione via satellite di Starlink potrebbe integrare i progetti per la diffusione della fibra ottica e della tecnologia mista Fwa (Fixed wireless access) nelle zone remote della Penisola”.

IL PARERE DEGLI ANALISTI RILANCIATI DA SPACECONOMY

Gli analisti economico-finanziari hanno una differente impostazione: “Non vediamo impatti negativi diretti per Tim, dato che sta ormai vendendo la sua infrastruttura di rete – spiegano gli analisti di Intermonte -. L’attenzione è semmai sul potenziale ruolo futuro di Starlink nel settore delle telecomunicazioni italiano: se opererà come un nuovo operatore come sta accadendo attualmente in molti Paesi, o piuttosto solo come partner tecnologico in grado di offrire nuova tecnologia a Open Fiber/NetCo per la copertura delle aree bianche e grigie, a vantaggio di tutti i reseller italiani (tra cui anche la futura Tim)”.

“Non escludiamo – continuano gli analisti – possibili impatti per gli operatori Fwa come Eolo e Linkem, considerando sia la potenziale minaccia da una nuova tecnologia dirompente che il significativo overlap geografico e per i tower operator (Inwit, Cellnex e Rai Way) che oggi ospitano gli apparati dei Fwa. Allo stesso tempo segnaliamo come la tecnologia Fwa è oggi in grado di garantire un buon livello di capacità della rete e una bassa latenza, con adeguati ritorni sul capitale investito in aree rurali e/o a fallimento di mercato; inoltre, negli Usa, malgrado la forte concorrenza di Starlink sul satellitare, i principali operatori (Verizon e At&t) stanno intensificando gli investimenti e le coperture Fwa negli Stati meno popolosi”.

Concludono gli esperti della banca d’investimenti: “Non vediamo implicazioni invece per i piccoli operatori di telecomunicazioni come Unidata (focus su area metropolitana di Roma, forse qualche impatto marginale per la Jv Unifiber nelle aree grigie del Lazio) e Intred (presente in grandi province e aree moderatamente popolose della Lombardia). Infine, ricordiamo che in Europa, oltre a Starlink, si sta affermando anche OneWeb, nuovo player satellitare con la più avanzata costellazione di satelliti Low earth orbit (Leo) di ultima generazione ed anche la più grande mai progettata nella storia e finora questo non ha avuto impatti dirompenti per il mercato degli operatori di telecomunicazioni tradizionali”.

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