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Tesla

Con Tesla in Texas nascerà una Silicon Valley conservatrice?

Tesla, l'azienda di veicoli elettrici di Elon Musk, sposterà la sua sede principale dalla California in Texas. Non si tratta di un fatto isolato. Ecco perché

 

Tesla, l’azienda americana di veicoli elettrici gestita da Elon Musk, sposterà la sua sede principale da Palo Alto, in California, ad Austin, in Texas.

L’ESODO DALLA CALIFORNIA

Non è stata fornita una data precisa, ma non si tratta di una mossa troppo insolita. Oltre allo stesso Musk, infatti, moltissimi californiani hanno abbandonato lo stato per trasferirsi in Texas: sono flussi di 50mila persone all’anno, che spesso si stabiliscono nell’area di Dallas.

Il fenomeno è precedente alla pandemia ed è motivato, oltre che dalle differenti politiche fiscali (le tasse in Texas sono molto più basse), soprattutto dal costo della vita e dai prezzi delle case: in California il 57,8 per cento delle abitazioni hanno un costo superiore ai 500mila dollari; in Texas sono solo il 7,8 per cento, e il prezzo medio delle case è inferiore ai 200mila dollari.

La California è lo stato più popoloso e più ricco degli Stati Uniti, oltre che il centro dell’innovazione tecnologica americana (ci sono le sedi di Apple, Google, Facebook) e dell’industria cinematografica (Hollywood); è uno stato saldamente democratico, che si presenta come l’araldo del progressismo. Il Texas, al contrario, è governato dal Partito repubblicano ed è molto legato al conservatorismo sociale (si pensi alla recente legge restrittiva contro l’aborto), benché le città stiano diventando più liberali.

PERCHÉ TESLA SI SPOSTA IN TEXAS

Musk si era già lamentato delle politiche restrittive introdotte dalle autorità della California per contenere i contagi da coronavirus, perché avevano obbligato Tesla a interrompere la produzione nello stabilimento di Fremont. Nonostante il trasferimento della sede centrale, la fabbrica sarà mantenuta e anzi ampliata del 50 per cento: è qui che si costruiscono le Tesla modello S, X, Y e 3.

Musk però ha precisato che “c’è un limite alla grandezza della scala [che si può raggiungere] nella Bay Area”, l’area metropolitana intorno a San Francisco; gli alti prezzi delle case, poi, obbligano gli impiegati di Tesla a lunghi spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro.

Lo stabilimento di Tesla in Texas, nei pressi di Austin – è qui che verrà prodotto il pick-up elettrico Cybertruck -, è invece vicino alla città e all’aeroporto.

Non soltanto Musk si è trasferito in Texas e sposterà qui la sede di Tesla. Ma il Texas è anche la base operativa di SpaceX, l’azienda aerospaziale da lui fondata (la sede centrale è però in California, ad Hawthorne).

LE ALTRE AZIENDE

Oltre a Tesla, negli ultimi anche altre storiche aziende californiane hanno preso la decisione di spostarsi in Texas: ad esempio Hewlett Packard Enterprise (tecnologia), Oracle (tecnologia) e Charles Schwab Corporation (servizi finanziari).

Il governo texano, guidato dal repubblicano Greg Abbott, sta da tempo corteggiando le aziende per convincerle a trasferirsi dalla California al Texas, descrivendo lo stato come “la terra delle opportunità e dell’innovazione” e mettendo in mostra le tasse più basse e i minori costi delle case.

La California, però, può contare su università prestigiose e su un ricco bacino di talenti da cui le società possono attingere. D’altra parte, la crescita demografica di Austin – dove si trovano l’importante Università del Texas e molti campus aziendali – ha fatto aumentare il prezzo delle abitazioni e il traffico urbano, in una possibile riproposizione dei problemi californiani.

MUSK E LA POLITICA

A Musk l’approccio della California alla pandemia di coronavirus non piace, al punto da averlo definito “fascista”. Ha preferito non esprimersi sulle politiche sociali texane, molto conservatrici, limitandosi a dire di credere “che il governo dovrebbe raramente imporre la sua volontà sulle persone e, quando lo fa, dovrebbe aspirare a massimizzare la loro felicità cumulativa. Detto questo, preferirei stare fuori dalla politica”.

I NUMERI DI TESLA

Nonostante i problemi alla filiera, Tesla sembra essere sulla buona strada per vendere un milione di automobili quest’anno: la settimana scorsa ha detto di aver consegnato 241.300 veicoli nel terzo trimestre del 2021, per un totale di 627.300.

L’azienda si trova inoltre in un periodo di grande espansione. Oltre alla fabbrica di Austin, ne sta costruendo un’altra nei pressi di Berlino, in Germania.

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