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Tesla

Perché Elon Musk trivellerà in Texas per arrivare su Marte

Le competenze acquisite da SpaceX con le trivellazioni di gas in Texas possono tornare utili su Marte, per la colonizzazione del pianeta.

SpaceX, l’azienda aerospaziale statunitense fondata da Elon Musk, ha intenzione di utilizzare un’area nel Texas meridionale non soltanto per i lanci di Starship, la nuova astronave che dovrebbe viaggiare verso la Luna e Marte (l’ultimo test c’è stato pochi giorni fa). Ma anche per trivellare il terreno in cerca di gas naturale, da utilizzare poi per autoprodurre il carburante e l’elettricità necessari alle sue operazioni.

COSA VUOLE FARE SPACEX

Lo scrive Bloomberg, che ha avuto accesso ad un documento dell’Amministrazione federale dell’aviazione (FAA), un’agenzia del governo statunitense. Il sito di SpaceX in Texas – l’area di lancio è a Boca Chica – sarà alimentato da almeno cinque giacimenti di gas naturale che si trovano nelle vicinanze, oltre che da due centrali a gas. Bloomberg scrive che il gas estratto e purificato verrà inserito dentro macchinari di refrigerazione che lo trasformeranno in metano liquido. Combinato con l’ossigeno liquido, il metano liquido va a formare un carburante per i razzi spaziali più efficiente di quello formato da ossigeno liquido e cherosene.

SpaceX starebbe anche cercando di ottenere dalla FAA i permessi per aggiungere nel sito un impianto di trattamento del gas e uno di liquefazione del metano, per costruire un impianto di dissalazione e per espandere un parco solare. Un portavoce dell’agenzia ha detto però a Bloomberg che il documento è solo una bozza di valutazione ambientale non ancora ultimata.

LE MOTIVAZIONI

Per quale motivo SpaceX, un’azienda che si occupa di produrre lanciatori e veicoli spaziali, dovrebbe dedicarsi alle trivellazioni di gas? Per una questione di integrazione verticale, ha risposto Bloomberg.

SpaceX, in altre parole, vuole concentrare al suo interno tutti quei passaggi, iniziali e intermedi, che portano al prodotto finito: il metano liquido, in questo caso. Il metano è il gas principale tra quelli che compongono il gas naturale e alimenta i motori Raptor di cui è dotata l’astronave Starship.

Ma c’è anche una questione di soldi. Facendo da sé, SpaceX eviterà di pagare un’impresa terza per estrarre e trasportare il gas naturale verso il proprio sito per i lanci. Secondo una stima di Bloomberg, un minimo di dieci lanci all’anno richiede circa mezzo miliardo di piedi cubi di gas, per un costo di circa 1,3 milioni di dollari.

COS’È LONE STAR MINERAL DEVELOPMENT

Lo scorso giugno SpaceX ha lanciato una propria sussidiaria, nella quale ha concentrato le attività di esplorazione e produzione di gas naturale. Il nome dell’azienda è Lone Star Mineral Development. Il focus sul Texas è evidente: Lone Star State, “stato della stella solitaria”, è infatti il soprannome del Texas, dove lo stesso Elon Musk si è peraltro trasferito (e non è il solo imprenditore ad averlo fatto).

Lone Star Mineral Development ha iniziato immediatamente ad acquistare diritti di estrazione nella contea di Cameron, dove si trova Boca Chica e il sito di SpaceX. E altrettanto immediatamente è incappata in dispute legali con altri produttori di idrocarburi della zona, oltre ad aver attirato l’attenzione dei gruppi ambientalisti, che temono che le attività di SpaceX – i lanci, le esplosioni, e adesso anche le trivellazioni – mettano a rischio l’ecosistema locale.

Al di là di tutto questo, Bloomberg si chiede quanto gas naturale riuscirà a ricavare Lone Star da un terreno che non sembra contenere giacimenti particolarmente ricchi.

DAL TEXAS A MARTE

Nel breve termine, SpaceX vuole estrarre gas naturale per autoalimentarsi e risparmiare. Ma nel lungo termine le competenze operative acquisite con le trivellazioni in Texas potrebbero tornare utili su Marte.

La colonizzazione del pianeta è l’obiettivo ultimo di Starship e anche l’ambizione maggiore di Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo (grazie a Tesla) che ha saputo dimostrare grandi capacità di visione. La sua strategia per lo spazio potrebbe dunque partire da una contea in Texas: l’estrazione di fonti fossili attorno a Boca Chica può cioè aiutare SpaceX a sviluppare know-how funzionale al cosiddetto utilizzo delle risorse in-situ. Come scrive la NASA a proposito, “più lontano si spingono gli umani nello spazio profondo, più sarà importante generare prodotti con i materiali locali”, in mancanza di altro.

La colonizzazione umana di Marte potrebbe richiedere, in altre parole, la necessità di perforare il terreno alla ricerca di acqua e di minerali vari.

LA CATTURA DEL CARBONIO

SpaceX potrebbe anche sfruttare la trivellazione di pozzi per ottenere esperienza spendibile nello sviluppo di serbatoi sotterranei – come proprio i giacimenti esauriti di idrocarburi – per lo stoccaggio dell’anidride carbonica. Si tratta di una tecnologia ritenuta fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, ma che non si è ancora affermata per via dei costi.

Musk, molto attivo su Twitter, aveva scritto di aver messo in palio un premio di 100 milioni di dollari a chi avesse sviluppato la migliore tecnologia di cattura del carbonio.

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