La carenza di microchip è un problema anche per Tesla, la nota azienda californiana che produce veicoli elettrici. L’amministratore delegato Elon Musk ha scritto infatti su Twitter, dove è molto attivo, che il lancio sul mercato della Roadster – una supercar completamente elettrica – slitterà al 2023, “ammesso che il 2022 non si rivelerà una mega-tragedia”.
2021 has been the year of super crazy supply chain shortages, so it wouldn’t matter if we had 17 new products, as none would ship.
Assuming 2022 is not mega drama, new Roadster should ship in 2023.
— Elon Musk (@elonmusk) September 1, 2021
2021, ANNO FOLLE
Il lancio della Roadster era inizialmente previsto per l’anno scorso. A gennaio però Musk aveva detto che la produzione sarebbe iniziata nel 2022 e che entro l’estate sarebbe stato rilasciato un modello pronto per la guida. Invece l’uscita è stata nuovamente posticipata perché “il 2021 è stato l’anno delle super folli carenze delle catene di approvvigionamento”, ha scritto Musk riferendosi agli intoppi alle filiere causati dalla pandemia di coronavirus, che ha complicato la manifattura e i trasporti di tutta una serie di materiali e componenti, come i microchip (o semiconduttori) per l’industria automobilistica.
Non solo Tesla, ma tante altre case automobilistiche come Stellantis, Volkswagen, Ford e General Motors stanno avendo problemi di accesso ai chip e si trovano costrette a ridurre o sospendere la produzione. La carenza di semiconduttori è grave soprattutto per quelle aziende – come Tesla – che realizzano veicoli elettrici, perché queste vetture, rispetto alle auto con motore a combustione interna, necessitano di un numero maggiore di microchip per funzionare.
COS’È LA TESLA ROADSTER
La Roadster è una supercar elettrica, annunciata al pubblico nel 2017 e descritta sul sito di Tesla come “l’auto più veloce al mondo, in grado di garantire performance, autonomia e accelerazione da record”: arriva da 0 a 100 chilometri orari in 2,1 secondi, raggiunge una velocità massima di oltre 400 chilometri orari e possiede un’autonomia di guida di 1000 chilometri.
Il prezzo per il preordine del modello base è di 43mila euro. La prenotazione del modello avanzato, chiamato Founders Series, costa invece 215mila euro.
NON UNA PRIORITÀ, PER MUSK
La Roadster, comunque, non è il modello più importante per Tesla. Un anno fa Elon Musk, in un podcast con il comico americano Joe Rogan, l’aveva paragonata al “dolce” che arriva alla fine di un pasto: prima vengono “la carne e le patate e le verdure e tutto il resto”.
La Roadster, insomma, non è pensata per essere il piatto forte, l’offerta principale, del menù di Tesla. Le priorità per l’azienda sono altre: innanzitutto la Model Y, un SUV elettrico di dimensioni medie.
RITARDI ANCHE PER CYBERTRUCK
La carenza di microchip e i problemi delle filiere non hanno stravolto solo le tempistiche della Roadster. Tesla ha dovuto rimandare al 2022 anche la produzione del Cybertruck, il pick-up elettrico dal telaio in acciaio inossidabile e dal design molto particolare.