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Samsung

Cosa faranno gli Usa per stroncare i chip di Samsung e Hynix in Cina

Per aumentare la pressione sulla Cina, gli Stati Uniti vogliono mettere limiti ai chip avanzati prodotti nel paese da Samsung e Sk Hynix. Quello cinese, però, è un mercato importante per le due aziende sudcoreane.

Gli Stati Uniti vogliono mettere un limite alle capacità produttive di microchip di due importanti aziende sudcoreane, Samsung Electronics e SK Hynix, per impedire alla Cina di accedere alle tecnologie avanzate fondamentali per lo sviluppo economico e militare.

LE PAROLE DEL SOTTOSEGRETARIO ESTEVEZ

Alan Estevez, sottosegretario al Commercio per l’Industria e la sicurezza, ha dichiarato recentemente che il governo americano sta “lavorando con queste aziende sul modo in cui procedere” nei confronti delle operazioni in Cina. “Probabilmente”, ha aggiunto, si troverà un accordo per fissare “un tetto ai livelli di crescita che possono raggiungere in Cina”.

SAMSUNG E HYNIX HANNO BISOGNO DELLA CINA

Samsung e Hynix, però, hanno bisogno della Cina, sia come mercato di vendita sia come sito manifatturiero per i loro chip di memoria.

Le aziende sudcoreane di semiconduttori hanno ottenuto un’esenzione di un anno dalle misure di controllo all’export imposte dagli Stati Uniti lo scorso ottobre, che vietano alle aziende di commercializzare e introdurre tecnologie avanzate per i microchip (di solito contengono componentistica o proprietà intellettuali americane) in Cina. Non è chiaro tuttavia cosa faranno Samsung e Hynix quando scadranno le esenzioni, né se riusciranno a ottenere un’estensione della licenza.

– Leggi anche: Tutte le mosse della Corea del sud per dominare i chip per l’Intelligenza artificiale

MANCANO I DETTAGLI

Non sono chiarissimi nemmeno i piani di Washington per Seul, in realtà. Estevez ha anticipato che verrà fissato un limite ai chip sudcoreani producibili in Cina, ma non ha specificato il livello tecnologico. Il sottosegretario ha detto anche che gli Stati Uniti e la Corea del sud hanno avviato a novembre un gruppo di lavoro sul controllo delle esportazioni, ma non si conosce il grado di collaborazione tra i due paesi.

L’ACCORDO CON GIAPPONE E PAESI BASSI

A fine gennaio gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo con il Giappone e i Paesi Bassi, due nazioni molto rilevanti nelle filiere globali dei semiconduttori, per limitare le esportazioni in Cina di alcuni macchinari avanzati per la manifattura di microchip (chipmaking), con l’obiettivo di ostacolare lo sviluppo tecnologico di Pechino.

L’accordo, in sostanza, estende alle aziende giapponesi (come Nikon e Tokyo Electron) e nederlandesi (ASML) i controlli alle esportazioni adottati dagli Stati Uniti a ottobre. L’implementazione del patto, scrive Bloomberg, potrebbe richiedere mesi. Una volta entrato in vigore, però, il governo dell’Aia vieterà ad ASML di vendere ai cinesi alcune delle sue macchine per la litografia a immersione – un processo che consente di produrre semiconduttori su scale ridotte -, e il governo di Tokyo farà suppergiù lo stesso con Nikon.

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