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Social network e smart working, la ricetta di R-home Relocation

Conversazione di Start Magazine con Carlotta Sertori, fondatrice di R-home Relocation, società che guida e aiuta gli expat che si trasferiscono nella capitale Trasferirsi in una nuova città, magari all’estero, può essere una vera sfida. Lo sa bene Carlotta Sertori, fondatrice di R-home relocation, società con sede a Roma che fornisce guida e assistenza agli…

Trasferirsi in una nuova città, magari all’estero, può essere una vera sfida. Lo sa bene Carlotta Sertori, fondatrice di R-home relocation, società con sede a Roma che fornisce guida e assistenza agli stranieri che si trasferiscono per lavoro in città. Rhome ti “tiene per mano” nella fase di trasferimento, aiutandoti nella ricerca della casa o della scuola adatta per i tuoi figli, insomma un benvenuto in città a 360 gradi.

DA EXPAT A RELOCATOR

Sertori ha vissuto in prima persona l’esperienza di expat, in quanto moglie di un diplomatico che ha seguito all’estero per 8 anni, prima in Azerbaijan poi in Giappone. Proprio durante la permanenza in Giappone “mi occupavo di relocation a titolo gratuito in un’associazione per gli italiani espatriati che arrivavano in Giappone, dando una mano alle famiglie a trovare una sistemazione o la babysitter, così ho pensato che un passatempo poteva diventare una vera e propria occupazione studiando altri casi di imprese di relocation”, racconta: “Non avendo una struttura grande che mi permettesse di lavorare con aziende importanti, ho pensato di creare un’agenzia un po’ di nicchia, rivolta soprattutto alle famiglie e alle persone di ambasciate o organizzazioni internazionali che si spostano e non hanno un’azienda alle spalle”.

UN’IMPRESA 4.0

Rhome è innanzitutto un’impresa digitale perciò “serve un buon sito internet e occorre essere presenti sui social, investire tempo a stringere rapporti con le associazioni che raccolgono personale di ambasciate e organizzazioni internazionali che si spostano” spiega Carlotta. Fondamentale è apparire nelle directories dove le persone cercano informazioni per relocation e servizi di trasporto, nelle newsletter di gruppi di expat che vivono a Roma e che magari hanno amici di amici che devono anch’essi trasferirsi.

LE SKILLS NECESSARIE

Parlare l’inglese è una condizione sine qua non di questo mestiere. “In più, la mia personale esperienza da expat, mi permette di sapere in prima persona quello che può servire a queste persone. Infine, è importante conoscere bene la realtà locale in cui si va ad operare: Roma è una città particolare in cui far fronte alla richiesta di una casa a 10 minuti sia dall’ufficio sia dalla scuola può diventare una mission impossible”.

I SOCIAL FANNO LA DIFFERENZA

Per una società di relocation i social network hanno una doppia funzionalità: da una parte rappresentano una vetrina fondamentale per l’attività e dall’altra possono diventare il luogo in cui “incontrare” i potenziali clienti. Inoltre, grazie ai social, come LinkedIn, Sertori è entrata in contatto con persone che lavorano più o meno nel suo settore, dall’agente di una ditta di traslochi a chi si occupa di pratiche per l’immigrazione, iniziando collaborazioni e creando una rete.

90% DI SMART WORKING

Quello per la piattaforma di relocation è un lavoro che si potrebbe fare “da qualsiasi parte del mondo tramite un pc, l’importante è che ci sia qualcuno a Roma per accogliere i clienti accompagnarli nelle loro future abitazioni. Tutta la parte di ricerca preliminare e invio contratti, si può fare comodamente da casa via mail. “Per il momento sono da sola così cerco di ottimizzare ogni minuto a disposizione, bypassando molti convenevoli e costruendo la collaborazione lavorativa via mail, senza perdere ore nel traffico di Roma per un singolo appuntamento”.

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