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Riders

Chi sono, cosa fanno e quanto guadagnano i riders che Di Maio ha incontrato

L’articolo di Giusy Caretto sui lavoratori delle società Deliveroo, Foodora, JustEat, Glovo e UberEats Pedalare. E’ questo l’imperativo per chi affida a una bici lo stipendio mensile. Non fisso, non assicurato, precario: i riders, la nuova generazione di 50 mila lavoratori l’anno (tra fissi e saltuari) che corre per le strade delle principali città a ritirare…

Pedalare. E’ questo l’imperativo per chi affida a una bici lo stipendio mensile. Non fisso, non assicurato, precario: i riders, la nuova generazione di 50 mila lavoratori l’anno (tra fissi e saltuari) che corre per le strade delle principali città a ritirare da ristoranti e pizzerie e consegnare a domicilio cibi e piatti pronti.

E sono proprio i riders che Luigi Di Maio ha deciso di incontrare nel suo primo giorno di lavoro da ministro del Lavoro. Un primo incontro a cui ne seguiranno altri

IL DI MAIO PENSIERO (SUI RIDERS)

“Ho voluto incontrare quei ragazzi che rappresentano quei nuovi lavori e sono il simbolo di una generazione abbandonata, sono ragazzi senza tutele e spesso senza un contratto”, avrebbe dichiarato il capo politico del M5S.

“Noi vogliamo che abbiano una vita dignitosa, noi iniziamo un percorso per un modello di lavoro che dovrà avere un salario minimo orario e deve prevedere un confronto tra i lavoratori e i colossi”.

PRESTO UN NUOVO INCONTRO

“La prossima settimana ci sarà un altro incontro informale e forse apriremo un tavolo. L’incontro è andato bene, il ministro ha fatto molte domande, in realtà si sta informando. L’obiettivo è aprire un tavolo condiviso, puntando sul salario minimo”, ha commentato uno dei partecipanti all’incontro.

RIDERS FIGLI DELLA GIG ECONOMY

I riders sono i figli lavoratori dell’era delle app e della Gig economy. Il numero di chi affida alle consegne a domicilio sta crescendo a ritmi esponenziali, ma il settore vive (ancora) senza regole e senza tutele.

GUADAGNO MENO DI 10 EURO L’ORA

Il settore impiega, tra fissi e saltuari 50 mila persone l’anno. Sono, come racconta l’Osservatorio eCommerce del Politecnico di Milano, per lo più studenti con un’età media di circa 25 anni, che lavorano in media circa 12 ore a settimana, per meno di 6 mesi l’anno. C’è anche chi, però, a questa attività ci si dedica a tempo pieno e la vede come un lavoro a tutti gli effetti, seppur ancora senza tutele (fa eccezione Deliveroo che offre un’assicurazione).

Sono lavoratori autonomi e non dipendenti, non c’è contratto di lavoro, dunque, ma solo di collaborazione a partita Iva. Guadagnano, in media, sotto i 10 euro l’ora (12.80 euro in media per Deliveroo).

IL FOOD DELIVERY VALE 200 MILIONI DI EURO

Il settore vale, tanto. Secondo i numeri dell’Osservatorio eCommerce del Politecnico di Milano, il mercato italiano del Food and Grocery online vale 800 milioni di euro, con una crescita nel 2017 del 37%. Il food delivery, i cui attori principali sono Deliveroo, Foodora, JustEat, Glovo, UberEats, vale oltre 200 milioni di euro e ha una penetrazione di mercato del 24%.

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