Raggiungere lo spazio semplicemente con un ascensore, è questo l’idea della società di progettazione Thoth Technology approvata dall’ufficio brevetti degli Stati Uniti. L’idea della società con sede a Ontario è, a dirsi, piuttosto semplice: costruire una torre alta 20km che grazie ad un gigante ascensore può portare gli astronauti nello spazio. L’ ”ascensore spaziale” sarebbe 20 volte più alto del Burj Khalifa di Dubai, che con i suoi del 830m è attualmente l’edificio più alto del mondo
La struttura energeticamente indipendente progettata da Thot Technology sarebbe in grado di garantire l’accesso allo spazio con un risparmio del 30 per cento del carburante utilizzato da un razzo convenzionale lanciato terra. Secondo la società canadese l’ “ascensore spaziale” potrebbe essere sfruttato per funzioni secondarie come la produzione di energia eolica, nell’ambito delle comunicazioni e nel turismo.
Brendan Quine, uno degli ingegneri impegnati nel progetto, spiega: “Gli astronauti salirebbero a 20 km con un ascensore elettrico, dalla cima della torre, i velivoli spaziali verrebbero lanciati in orbita con un singolo stadio, ritornando sulla torre per essere riforniti e volare di nuovo”. L’ “ascensore spaziale” in realtà non raggiungerebbe l’altezza orbitale (100km) ma consentirebbe il raggiungimento della cosiddetto “limite di Armstrong” situato a 19km. A quest’altezza la bassa pressione faciliterebbe i voli dei velivoli spaziali: “atterrare a 12 miglia sopra il livello del mare renderebbe il volo spaziale molto più simile al prendere un aereo passeggeri” dichiara il Ceo di Thoth Technology Caroline Roberts.
Resterebbero tuttavia degli ostacoli dal punto di vista tecnico: qualora dovesse essere costruita, il problema più grande che gli ingegneri si troverebbero davanti sarebbe rappresentato dai forti venti che soffiano ad altezze elevate, da qui la necessità di stabilizzare la torre. La soluzione? Contenuti nel brevetto anche dei “macchinari di controllo giroscopico ed attivo”.