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Quanto ha pagato Fastweb il supercomputer per l’IA

È operativo da inizio settimana NeXXt AI Factory, "il primo e più potente Supercomputer Nvidia Dgx SuperPod dedicato all'intelligenza artificiale generativa" di Fastweb. Tutti i dettagli

Fastweb ha inaugurato NeXXt AI Factory, il primo supercomputer Nvidia Dgx SuperPod per l’intelligenza artificiale generativa in Italia.

Da inizio settimana il supercalcolatore è operativo: la compagnia telefonica controllata da Swisscom lo ha definito “il più potente supercomputer Nvidia Dgx SuperPod disponibile in Italia per l’intelligenza artificiale di proprietà di un’azienda privata”. La macchina si dedicherà a sviluppare il Large language model (Llm) Miia (Modello italiano intelligenza artificiale) che fa leva sul software Nvidia AI Enterprise.

Dall’8 luglio, infatti, Fastweb ha messo a disposizione la potenza del supercomputer e la prima versione del proprio Llm Miia di start-up, aziende, università e pubbliche amministrazioni per Io sviluppo di nuove applicazioni AI e Gen AI.

“Con NeXXt AI Factory e Miia definiamo il nostro approccio all’Intelligenza Artificiale per contribuire alla piena indipendenza e la sovranità tecnologica dell’Italia”, ha dichiarato Walter Renna, amministratore delegato di Fastweb.

Ma quanto vale l’investimento dell’operatore telco nel supercalcolatore? Il top manager non ha rivelato a quanto ammonta l’investimento, ma indiscrezioni stampa ed esperti hanno fatto dei calcoli.

Tutti i dettagli.

COME FUNZIONA IL SUPERCOMPUTER DI FASTWEB

Grazie a un accordo con Nvidia raggiunto lo scorso anno, Fastweb ha acquisito – unica azienda in Italia – 31 nodi Nvidia Dgx H100, assicurandosi un sistema per l’Ai basato sull’architettura Nvidia Dgx SuperPod. Il supercomputer è operativo all’interno di un data center di ultima generazione vicino a Bergamo.

LA SICUREZZA DEI DATI

“I dati vengono custoditi in Italia e messi al sicuro, qualcosa di unico con prestazioni elevatissime”, ha spiega l’ad di Fastweb, Walter Renna. Inoltre, il supercomputer è integrato con i quattro Security Operation Center (Soc) nazionali di Fastweb, che “garantiscono i massimi livelli di sicurezza e protezione”.

I SERVIZI DI NVIDIA AI ENTERPRISE PER IL PRIMO LLM ITALIANO

Al fianco di questa macchina, l’azienda ha utilizzato anche i servizi della suite Nvidia AI Enterprise per sviluppare il primo Large Language Model addestrato nativamente in italiano.

Durante l’evento di lancio, Fastweb ha reso noto che sta proseguendo il percorso di addestramento di Miia, grazie agli accordi stipulati con Bignami Editori, Istat e il Gruppo Mondadori. “Questi accordi hanno creato il più grande e affidabile dataset in lingua italiana, con 1.500 miliardi di token, equivalenti a 11 milioni di libri, garantendo una base solida e autorevole per la continua evoluzione di Miia”, indica la nota della società guidata da Walter Renna.

“Grazie anche alle collaborazioni avviate con Sapienza Università di Roma e Università degli Studi di Milano-Bicocca e alla elevatissima potenza computazionale di NeXXt AI Factory, Miia continuerà a evolversi, addestrato esclusivamente su dati italiani di alta qualità, rispettando pienamente le normative sulla privacy e sul copyright”, prosegue la nota della compagnia. Una nuova release di Miia è prevista entro la fine dell’anno.

LA CONCORRENZA PER MIIA

Ma Miia non è l’unico Llm a essere stato addestrato su dati italiani. In ambito privato c’è anche Modello Italia, il Llm sviluppato dalla società informatica iGenius, fondata da Uljan Sharka, e addestrato sul supercomputer Leonardo, su un dataset per il 90% composto da informazioni in lingua italiana. Se Miia vanta la collaborazione con Bignami e Mondadori, il rivale Modello Italia conta sulla partnership invece con Editoriale Nazionale, società del gruppo Monrif, per utilizzare il loro archivio storico di articoli di stampa come fonte integrativa per migliorare il modello.

Anche a livello universitario ci sono vari progetti, tra cui LLaMAntino dell’Università degli Studi di Bari, Cerbero dell’ateneo di Pisa e Fauno, Camoscio, Dante e Minerva a La Sapienza di Roma.

IL COSTO DEL SUPERCOMPUTER

Ma quanto ha investito Fastweb per questo progetto? Finora l’azienda guidata da Walter Renna non ha diffuso i dettagli economici e finanziari, ma le indiscrezioni che MF-Milano Finanza aveva riportato a dicembre al momento dell’annuncio parlavano di un costo di circa 100 milioni di euro. Secondo le indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore l’acquisto del supercomputer Nvidia dovrebbe aver richiesto un impegno attorno ai 60 milioni di euro.

Eppure c’è chi sostiene un costo nettamente inferiore per il supercomputer. Un esperto del settore su Linkedin ha ricordato che un DGX100 dal costo di 300.000 euro circa viene in genere venduto da Nvidia al 50% di sconto, quindi l’investimento di Fastweb ammonterebbe a pochi milioni di euro. Si tratterebbe infatti di un investimento di calcolo di poco inferiore ai 5 milioni di euro.

LA POSIZIONE DELL’AZIENDA

AStartmag Fastweb che “non facciamo disclosure sull’investimento effettuato per il nostro supercomputer, precisiamo però che lunedì abbiamo inaugurato l’infrastruttura più potente in Italia per lo sviluppo dell’AI generativa. Si tratta di un investimento particolarmente significativo che, come ha dichiarato il nostro ad Walter Renna in conferenza stampa, fa parte di quel 25% di ricavi che ogni anno destiniamo agli investimenti in infrastrutture e che ci rafforza come player chiave nello sviluppo dell’intelligenza artificiale al servizio della trasformazione digitale del Paese. Puntiamo a scalare sempre di più questo modello investendo non solo su potenti capacità computazionali ma anche in innovazione sul nostro dataset con dati di qualità e sul nostro modello addestrato in lingua italiana”.

IL CONFRONTO CON IL SUPERCOMPUTER LEONARDO

Ma se l’investimento ammontasse davvero a meno di cinque milioni, il centro di calcolo di Fastweb sarebbe di rilevanza molto contenuta, rispetto per esempio al supercomputer Leonardo di Bologna.

Era novembre 2022 quando fu inaugurato Leonardo, il supercomputer da 240 milioni di euro, oggi sesta macchina al mondo per potenza di calcolo, ma seconda per applicazioni di intelligenza artificiale (la prima in Europa) installato nel data center di Cineca al Tecnopolo di Bologna.

Oggi il supercomputer Leonardo “è a pieno utilizzo” e ha raggiunto “il livello di saturazione”, con progetti di ricerca “in coda” in attesa di essere sviluppati. In poche parole, “abbiamo già più domanda che offerta” hanno spiegato a inizio anno il presidente e la direttrice generale del Cineca, Francesco Ubertini e Alessandra Poggiani, intervistati dall’agenzia Dire.  “Ad oggi la road map prevede l’upgrade di Leonardo, col sistema Lisa, entro giugno, e a fine anno arriverà il computer quantistico e nel 2028 andrà in pensione Leonardo, sostituito dal nuovo supercomputer” avevano aggiunto i vertici di Cineca.

FASTWEB PRONTO A SFIDARE TIM ENTERPRISE

Tornando al supercalcolatore di Fastweb, quando i supercomputer dedicati all’intelligenza artificiale saranno operativi, la compagnia telefonica controllata da Swisscom è pronta a competere con Tim Enteprise.

“Siamo già pronti ad avere il gemello del primo supercomputer. Vogliamo crescere in parallelo alla domanda e sicuramente questo è il futuro del nostro settore. Quindi siamo felici di competere con Tim Enterprise”, ha affermato Renna in occasione della presentazione di Nexxt Ai Factory.

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