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Psn: Tim, Leonardo, Cdp e Sogei sorpassano il tandem Fastweb-Aruba per il Cloud nazionale

La cordata composta da Tim, Leonardo Cdp e Sogei ha esercitato il diritto di prelazione nell'ambito della gara per il Psn. La compagine ha offerto le stesse condizioni del duo Fastweb-Aruba, aggiudicatario provvisorio

 

La cordata composta da Tim, Leonardo, Cdp e Sogei sbaraglia il tandem Aruba-Fasweb nella gara per il Polo Strategico Nazionale (Psn) che prevede la realizzazione del cloud per la pubblica amministrazione.

Il quartetto ha esercitato infatti il diritto di prelazione nell’ambito della gara europea per l’affidamento della realizzazione e gestione del Psn indetta lo scorso gennaio da Difesa Servizi Spa, la centrale di committenza del Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Lo si legge in una nota in cui si precisa che i quattro gruppi che operano in qualità di “soggetto promotore”, si sono impegnati ad “adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall’attuale aggiudicatario provvisorio”. Come previsto da partenariato pubblico privato, su cui è impostata la procedura pubblica per l’aggiudicazione del Psn

La mossa è un rilancio rispetto all’aggiudicazione della gara al duo rivale Fastweb-Aruba che aveva ottenuto l’assegnazione con uno sconto sull’offerta presentata dalla cordata capeggiata da Tim.

“Si dovrebbe ora andare a una rapida aggiudicazione definitiva da parte della stazione appaltante, la società pubblica Difesa Servizi Spa, cui dovrebbe seguire un’autorizzazione ai sensi del «golden power», la costituzione della Newco con Tim in maggioranza al 45% e la firma della convenzione (entro l’estate presumibilmente)”, sottolinea il Sole 24 Ore.

Tutti i dettagli.

PAREGGIATA L’OFFERTA FASTWEB E ARUBA (CON SCONTO)

Tra le due proposte ricevute, l’aggiudicazione era andata lo scorso 22 giugno all’offerta presentata dal raggruppamento costituito da Aruba e Fastweb (controllata dal gruppo svizzero Swisscom) in qualità di mandataria, che ha offerto, per la parte economica, 2,8 miliardi ovvero uno sconto medio sui listini posti a base di gara del 39,19%. Circa 700 milioni in meno rispetto alla cordata guidata da Tim.

L’operatore economico promotore del progetto, raggruppamento costituito da Sogei, Leonardo, Cdp Equity e Tim, in qualità di mandataria, per la parte economica aveva offerto infatti una percentuale di sconto medio, sui listini posti a base di gara, del 23,36%.

Dunque il quartetto composto da Tim, Leonardo, Cdp (attraverso la controllata Cdp Equity) e Sogei aveva quindici giorni di tempo per esercitare il diritto di prelazione. E ieri ha pareggiato l’offerta.

I FORNITORI DEL CLOUD

La proposta economica di Tim basa su tecnologie cloud dei colossi statunitensi Google Cloud, Microsoft Azure e Oracle Cloud. Secondo il Sole 24 Ore, la cordata si riserverebbe di sceglierne eventualmente un quarto. Come proposto dai concorrenti Fastweb e Aruba che oltre i tre fornitori citati avevano inserito anche Amazon Web Services, leader del mercato cloud.

IL PROGETTO PSN

Il progetto Psn prevede la realizzazione e la gestione di un’infrastruttura per l’erogazione di soluzioni e servizi cloud per la Pubblica Amministrazione, con l’obiettivo di assicurare “il maggior livello possibile di efficienza, sicurezza e affidabilità dei dati”, viene spiegato.

Il progetto su cui si è basata la gara, con base d’asta pari a 4,4 miliardi di euro, è stato approvato dal Dipartimento per la trasformazione digitale a dicembre 2021. Il budget previsto dallo Stato è di 900 milioni di euro del Pnrr per supportare direttamente le Pa nella fase iniziale di migrazione dei dati alla modalità cloud.

L’iniziativa si inserisce nel piano complessivo di accelerazione della trasformazione digitale del Paese per “fornire servizi innovativi a cittadini e imprese, come previsto dal Pnrr e dagli interventi normativi in materia di infrastrutture digitali.

IL COMMENTO DEL SOLE 24 ORE

“Bisognerà ora capire se l’esito avrà come coda un eventuale contenzioso, scomodo per il governo che ha inserito il Polo strategico nazionale (Psn), l’infrastruttura per gestire in cloud i dati critici della Pa, al centro del capitolo sul digitale del Pnrr. Un ricorso della cordata sconfitta potrebbe, almeno sulla carta, avere riverberi sull’obiettivo fissato nel Pnrr di rendere il Psn operativo già alla fine del 2022” ha concluso il Sole 24 Ore.

IL NODO GOVERNANCE

Infine, Fastweb e Aruba avevano offerto anche la possibilità per lo Stato — in caso di aggiudicazione finale —  la scelta un socio istituzionale da inserire nella compagine. Così da assicurare che il Polo strategico nazionale (Psn) sia sottoposto a vigilanza pubblica, come auspicato dal diktat della Camera.

Dunque la cordata Tim-Leonardo-Sogei-Cdp dovrà adempiere anche su questo fronte. Anche se va ricordato che cordata capeggiata da Tim ha già al suo interno tre partner controllati o partecipati dal Mef.

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