Skip to content

Catena-x

Fastweb e Aruba fanno lo scherzetto a Tim, Leonardo e Cdp sul Cloud nazionale

Fastweb e Aruba a sorpresa battono la cordata Tim-Cdp-Leonardo-Sogei nella gara per il Polo strategico nazionale, il cosiddetto Cloud della Pubblica amministrazione. La cordata capeggiata da Tim ha comunque il diritto di prelazione, ecco perché. Fatti, numeri, approfondimenti e scenari. Con il ruolo dei colossi Usa

 

Fastweb, Aruba e Amazon fanno lo scherzetto a Tim, Leonardo, Cdp e Sogei sul Cloud nazionale. Ecco come.

LA GARA PER IL CLOUD NAZIONALE, LA VITTORIA PROVVISORIA DI ARUBA E FASTWEB

E’ stata aggiudicata ieri, in maniera provvisoria (come previsto dal bando), la gara europea che prevede la realizzazione e la gestione del Polo Strategico Nazionale, secondo quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e definito nella Strategia Cloud Italia, ossia l’infrastruttura per gestire i dati più critici della Pa in modalità cloud finanziata dal Pnrr. Il progetto su cui si è basata la gara, con base d’asta pari a 4,4 miliardi di euro, è stato approvato dal Dipartimento per la trasformazione digitale a dicembre 2021.

LO SCONTO DI FASTWEB E ARUBA

Tra le due proposte ricevute, l’aggiudicazione è andata all’offerta presentata dal raggruppamento costituito da Aruba e Fastweb (controllata dal gruppo svizzero Swisscom) in qualità di mandataria, che ha offerto, per la parte economica, uno sconto medio sui listini posti a base di gara del 39,19%.

I COLOSSI USA IN CAMPO E CONTRAPPOSTI

La proposta economica al momento vincente si basa su tecnologie cloud dei colossi Usa Amazon e Microsoft Azure. Mentre la cordata Tim ha indicato come fornitori Google Cloud, Microsoft Azure e Oracle Cloud.

LE OFFERTE

L’operatore economico promotore del progetto, raggruppamento costituito da Sogei, Leonardo, Cdp Equity e Tim, in qualità di mandataria, per la parte economica ha offerto una percentuale di sconto medio, sui listini posti a base di gara, del 23,36%.

I PROSSIMI PASSI DI TIM

Il soggetto promotore (Tim), diverso dall’attuale aggiudicatario (Fastweb), ha ora quindici giorni di tempo per esercitare, eventualmente, il diritto di prelazione impegnandosi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall’attuale aggiudicatario.

LA PROCEDURA

La procedura è stata svolta da Difesa Servizi, società in house del Ministero della Difesa, in qualità di centrale di committenza e con la vigilanza collaborativa dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac). Il Polo Strategico Nazionale.

LA POSIZIONE DEL GOVERNO

Difesa Servizi e governo, di fatto, “prendono atto del cambio di scenario rispetto alla prima fase del bando, quando ad averla spuntata era stato il raggruppamento di imprese costituito da Tim, Sogei, Leonardo e Cdp Equity. Una cordata nazionale, con tanto di soggetti pubblici, che si è vista battuta sul lato dell’offerta economica e che adesso disporrà di 15 giorni per replicare la proposta di Aruba e Fastweb”, ha notato il Corriere della sera.

IL COMMENTO DEL SOLE 24 ORE

“Per esercitare il diritto di prelazione ora Tim e le partecipate statali coinvolte nella cordata – ha commentato il Sole 24 ore – devono fare i salti mortali, impegnandosi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni, molto sfidanti, offerte dall’attuale aggiudicatario”.

I MECCANISMI

Il meccanismo di gara predisposto da Difesa Servizi (società del ministero della Difesa) e dal ministero guidato da Vittorio Colao prevede, del resto, per il raggruppamento capitanato da Tim in veste di mandataria il diritto di pareggiare «le condizioni offerte dall’attuale aggiudicatario».

LA DISTANZA DELLE DUE PROPOSTE E LO SCONTO DI FASTWEB E ARUBA

La distanza delle due proposte è di 700 milioni di euro. Il tandem Fastweb-Aruba si è candidato a realizzare il cloud nazionale, dove dovranno migrare il 75% delle amministrazioni italiane entro il 2026, per un importo pari a 2,67 miliardi di euro (a fronte di una base d’asta di 4,4 miliardi), mentre la cordata composta da Tim, Sogei, Leonardo e Cdp Equity per lo stesso tipo di impegno ha richiesto 3,37 miliardi.

L’ANALISI DEL CORRIERE DELLA SERA

Comunque l’esito provvisorio è il frutto naturale di un percorso di individuazione in due tappe del fornitore più adeguato per una partita strategica come il cloud. La prima tappa, caratterizzata dall’elaborazione della soluzione tecnica migliore, da utilizzare come impianto da cui partire per elaborare la seconda parte del bando con l’offerta economica. Il tutto con l’obiettivo di ottenere, attraverso una serrata competizione, le condizioni migliori sia sotto il profilo tecnologico, sia in termini di risparmio per la casse pubbliche, ha aggiunto il Corriere della sera.

LA TEMPISTICA E IL DIRITTO DI PRELAZIONE DI TIM

Nei quindici giorni prima dell’aggiudicazione provvisoria la cordata Cdp-Tim-Leonardo avrà dunque la possibilità di esercitare – come ha spiegato nei giorni scorsi Startmag – il cosiddetto «right to match»: così prevede la norma sulle PPP, visto il dipartimento per la Trasformazione digitale aveva infatti costruito la gara sulla base della “proposta di finanza di progetto a iniziativa privata presentata dalla stessa compagine nei mesi scorsi e selezionata, lo scorso 27 dicembre, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per la Trasformazione Digitale (decreto n. 47/2021-PNRR), quale proposta di riferimento ai fini dell’avvio della gara, essendo stata valutata pienamente rispondente alle esigenze espresse nella Strategia Cloud Italia”.

L’APPROFONDIMENTO

L’aggiudicazione del Polo Strategico Nazionale realizza la missione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Missione 1, componente 1, investimento 1.1 Cloud PA/Polo Strategico Nazionale) per accelerare la trasformazione digitale della PA e ha l’obiettivo, congiuntamente all’iniziativa 1.2 del PNRR ‘Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud’, di portare il 75% delle amministrazioni italiane ad utilizzare servizi in cloud entro il 2026. Tutte le amministrazioni centrali, le aziende sanitarie locali e le principali amministrazioni locali potranno infatti attingere alle risorse economiche previste dalla Missione 1.2 del PNRR per migrare i dati e i servizi verso il Polo Strategico Nazionale.

La creazione del PSN è uno dei tre obiettivi fondamentali previsti dalla Strategia Cloud Italia, insieme alla classificazione dei dati e dei servizi pubblici da parte dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e la migrazione verso il cloud di dati e servizi digitali della Pubblica Amministrazione.

Torna su