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Libano

Una Silicon Valley in Libano?

Conversazione con Fadi Daou, ceo di MultiLane, che sta costruendo un grande campus sul Monte Libano con il sogno di fare rimanere i giovani ingegneri libanesi

Il Libano sta vivendo uno dei momenti più complessi degli ultimi decenni. Il nuovo governo per la prima volta non è di unità nazionale ed è appoggiato principalmente dai partiti sciiti e dai suoi alleati cristiani. La popolazione sembra stanca del settarismo del paese e di partiti tradizionali ed è scesa in piazza per mesi. Inoltre, da marzo il paese è stato colpito dalla crisi del coronavirus. Nonostante tutto questo ci sono imprenditori coraggiosi che credono nel futuro del paese, anzi sognano di farlo diventare la nuova Silicon Valley asiatica. Il paese ha infatti un ottimo livello di ingegneri ed esperti di nuove tecnologie ed è uno dei maggiori esportatori di cervelli nel mondo. Fadi Daou, ceo di MultiLane, dopo anni in cui ha vissuto negli Stati Uniti, sta costruendo un grande campus sul Monte Libano con il sogno di fare rimanere i giovani ingegneri libanesi e le loro start up nel paese e mostrare alle grandi multinazionali mondiali la convenienza a investire nel paese.

Com’è nato il suo progetto?

Ho lasciato il Libano durante la guerra civile e sono andato negli Stati Uniti. Lì ho fondato tre aziende. Una delle cose che mi ha spinto a investire in Libano era il dispiacere per il fatto che il paese fosse uno dei maggiori esportatori di cervelli nel mondo.

Come mai?

La Repubblica dei Cedri ha un ottimo sistema universitario, ma poi la gente se ne va per colpa dell’instabilità politica. Volevo creare opportunità per i giovani in Libano. I libanesi possono competere con chiunque nel mondo nel campo tecnologico grazie all’ottima formazione che ricevono nel paese. Manca però un sistema fertile capace di attrarre aziende. Ho quindi organizzato nel 2006 al Mit di Boston una conferenza, TechLeb06, per discutere su come rendere attraente il Libano per le aziende tecnologiche. C’erano più di cinquecento persone.

Quali furono le conclusioni?

Discutemmo su come creare un ambiente accogliente, anche con leggi statali, per attrarre investimenti. Negli ultimi cinque anni sono tornato in Libano e ho iniziato, con i mei collaboratori, a lavorare al mio progetto.

Com’è andata?

Abbiamo vissuto momenti positivi e altri sconfortanti. Alla fine ho capito che era meglio fare da solo che cercare un aiuto politico. Cosi, pur non abbandonando il lavoro per far cambiare la legislazione di settore del paese, ho capito che la cosa migliore era creare un grande campus privato sul Monte Libano che formasse e mettesse in contatto le aziende internazionali, le venture capital e gli studenti migliori. Con l’idea di sviluppare poi le idee in Libano. Sarà un campus molto innovativo, completamente ecologico. L’elettricità verrà da pannelli solari, l’acqua verrà riciclata e stiamo tentando di salvare il bosco attorno al campus dalle speculazioni immobiliari. Il primo edificio è già pronto. Gli altri sono in costruzione.

Che farete nel Campus?

Vi sarà un enorme spazio per ospitare gli uffici per le startup e le aziende che vorranno lavorare con noi, laboratori, un incubatore e un training center per formare ulteriormente gli studenti che usciranno dal college. La mia azienda ha anche uffici nella Silicon Valley e a Taiwan e già impieghiamo cento libanesi.

Con chi collaborate?

La mia azienda vende i suoi prodotti a Sisco, Amazon, Google, Facebook, Intel, Nokia, Alibaba, Ericson e tanti altri. Stiamo lavorando con tutte le migliori università libanesi con cui abbiamo fatto dei memorandum d’intesa.

Quando si potrà dichiarare soddisfatto?

L’idea è di fare rete tra le università in Libano e fuori, le aziende internazionali, i venture capital e gli studenti. Lavoreremo perché le startup restino in Libano. Nel paese ci sono moltissimi lavoratori formati benissimo, più competitivi di quelli indiani. Alle aziende dei paesi in cui mancano ingegneri, conviene investire qui o fare joint venture con noi. Possono trovare tutti i lavoratori che gli servono e a prezzi estremamente concorrenziali.

 

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