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Nvidia

Cosa c’è dietro al calo di Nvidia in Borsa?

Dopo aver raggiunto una capitalizzazione di 3000 miliardi di dollari - fino ad allora impensabile per un'azienda di microchip -, le azioni di Nvidia sono calate notevolmente. Le cause sono diverse: dalla geopolitica ai dubbi sull'intelligenza artificiale, fino ai problemi nello sviluppo di nuove tecnologie.

Nei mesi scorsi, Nvidia è diventata la prima azienda di semiconduttori a raggiungere una capitalizzazione di mercato di 2000 miliardi di dollari. Poco dopo è arrivata a 3000 miliardi, dopodiché ha superato sia Apple che Microsoft per diventare la società quotata di maggior valore al mondo. Valore che però, da allora, è diminuito di 900 miliardi.

DA DOVE ARRIVA LA FORTUNA DI NVIDIA

A fare la fortuna di Nvidia è stata l’esplosione dell’interesse per l’intelligenza artificiale, perché i cosiddetti modelli linguistici di grandi dimensioni (come Gpt di OpenAi e Llama di Meta) hanno bisogno di elevate capacità di calcolo che – semplificando – vengono fornite loro da microchip sofisticati e ad alte prestazioni. C’è una grande richiesta di questi componenti e Nvidia è l’azienda dominante nel settore, con una quota di mercato che si aggira sull’80 per cento.

Il 18 giugno scorso – come si vede dal grafico poco sotto, elaborato da Quartz – le azioni di Nvidia hanno toccato il valore record di 135,58 dollari. Nel primo trimestre dell’anno fiscale 2025 la società ha riportato entrate di 26 miliardi di dollari, il 262 per cento in più su base annua e al di sopra delle aspettative del mercato.

LE AZIONI CALANO

Da qualche settimana, però, gli investitori hanno cominciato a domandarsi se e quando i grossi investimenti delle compagnie tecnologiche nell’intelligenza artificiale restituiranno i profitti attesi. Rispetto al picco raggiunto a giugno, allora, le azioni di Nvidia sono calate del 27 per cento e il 7 agosto si sono attestate sui 98,9 dollari.

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I FATTORI POLITICI (E NON SOLO)

Nonostante il calo, dall’inizio dell’anno il titolo della società è comunque cresciuto del 115 per cento e i suoi principali clienti – tra cui Microsoft, Meta e Alphabet – non sembrano avere intenzione di tagliare le spese per l’intelligenza artificiale. Ci sono tuttavia dei fattori di natura politico-commerciale che potrebbero influire negativamente sulla capitalizzazione. Per esempio a luglio le azioni di Nvidia e di altri chipmaker sono calate alla notizia che gli Stati Uniti avrebbero imposto nuove e particolarmente stringenti restrizioni alle esportazioni in Cina di tecnologie avanzate per i microchip (restrizioni che pare siano state in parte ammorbidite).

Sempre a luglio, i titoli delle aziende di semiconduttori sono calati anche a seguito delle dichiarazioni di Donald Trump, il candidato del Partito repubblicano alle elezioni presidenziali americane, su Taiwan – uno dei centri globali dell’industria dei chip – e la necessità per l’isola di provvedere da sé alle spese per la difesa dalla Cina.

A inizio agosto, investe, le azioni di Nvidia sono diminuite di circa il 10 per cento a seguito della diffusione di notizie sul posticipo dell’uscita della nuova piattaforma tecnologica per l’intelligenza artificiale – chiamata Blackwell – per problemi di progettazione.

I RISULTATI DEL SECONDO TRIMESTRE A.F. 2025

Il 28 agosto la società presenterà i risultati del secondo trimestre dell’anno fiscale 2025.

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