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Fincantieri Saipem Subacqueo

Fincantieri si allea anche con Saipem nel subacqueo

Le due società hanno siglato un Memorandum d’Intesa con l’obiettivo di valutare opportunità di collaborazione nella robotica sottomarina in ottica di sorveglianza e controllo delle infrastrutture critiche subacquee

Fincantieri e Saipem si alleano nel subacqueo.

Le due società hanno firmato un Memorandum d’Intesa per valutare opportunità di cooperazione commerciale e industriale nell’ambito dei veicoli subacquei autonomi e della relativa integrazione con unità di superficie e subacquee. È quanto ha annunciato oggi la società navale guidato da Pierroberto Folgiero. Il Memorandum, siglato a Palazzo Marina, sede dello Stato Maggiore della Marina Militare, è tra le iniziative volte a promuovere e sviluppare le eccellenze nazionali nel settore dell’Underwater, indica la nota del gruppo di Trieste.

“L’accordo mira ad abilitare la partecipazione delle due società a programmi di rilevanza nel mercato italiano ed internazionale nell’ambito della sorveglianza e controllo di infrastrutture critiche subacquee e alle attività di soccorso, mediante l’impiego di tecnologie specifiche complementari di Fincantieri e Saipem”, prosegue la nota.

L’intesa rientra nella strategia di accelerazione di Fincantieri nell’underwater. Come evidenzia la nota, il gruppo si è posto “al centro dei programmi di sviluppo della filiera dell’Underwater, con opportunità di business estremamente promettenti, anche grazie alla capacità di guidare un’efficace integrazione tra l’industria della Difesa e quella civile.”

Ed è in questa direzione che si inseriscono le recenti mossa del gruppo navale di Trieste: il 1° dicembre Fincantieri ha reso noto la definizione dei principali termini e condizioni per l’acquisto del 100% delle azioni di Remazel Engineering da Advanced Technology Industrial Group S.A, società di Ingegneria leder nei settori della progettazione e costruzione di equipment offshore, gru e componenti per turbine.

Senza dimenticare Leonardo, con cui “l’alleanza c’è sempre stata e ci sarà sempre” come ribadito dall’ad di Fincantieri Folgiero a margine della Cruise week la scorsa settimana.

Tutti i dettagli.

COSA FARANNO FINCANTIERI E SAIPEM NEL DOMINIO SUBACQUEO

La collaborazione tra Fincantieri e Saipem prevede l’integrazione tra navi di superficie e sottomarini realizzati da Fincantieri e il programma di sviluppo dei droni “Hydrone” di Sonsub, il centro di eccellenza della società guidata da Alessandro Puliti che realizza tecnologie e soluzioni subacquee.

Saipem è infatti la prima azienda al mondo ad aver qualificato e commercializzato droni sottomarini residenti autonomi per attività di intervento ed ispezione fino a 3.000 m di profondità, progettati e industrializzati fra Marghera e Trieste, che sono già stati impiegati per le attività di controllo e manutenzione delle infrastrutture sottomarine nel mercato energetico offshore al servizio di importanti compagnie energetiche, ricorda la nota.

Inoltre, entrambe le società sono coinvolte in prima linea nel Polo nazionale della Subacquea, inaugurato lo scorso dicembre a La Spezia. Il centro, sotto l’egida della Marina Militare che mette a disposizione gli spazi del Centro di supporto e sperimentazione navale, sarà incubatore delle tecnologie per la sicurezza del dominio sottomarino con le sue infrastrutture critiche, dalle dorsali dei dati ai gasdotti.

Con la firma del Memorandum d’Intesa, “Fincantieri e Saipem intendono porsi come riferimento per la dimensione subacquea, la cui centralità strategica è sempre più evidente nel contesto geopolitico attuale” conclude la nota.

LA STRATEGIA DEL GRUPPO NAVALE DI TRIESTE PER L’UNDERWATER

Quindi Fincantieri si conferma molto concentrata su questo nuovo dominio.

Come aveva illustrato Pierroberto Folgiero in audizione davanti alla Commissione Difesa della Camera sul programma triennale della difesa lo scorso dicembre, “vogliamo aprire un tavolo permanente di discussione con gli attori di questo dominio in un percorso che ci consenta di unire i puntini per disegnare la traiettoria di crescita e sviluppo su questo dominio interessantissimo, come era lo spazio quarant’anni fa. Ci saranno tanta innovazione, tanta tecnologia, tante PMI, progettazione delle filiere, sviluppo dei prodotti, stimolo dell’innovazione. L’obiettivo è rispondere ai fabbisogni tecnici e tecnologici sia della parte militare, grande abilitatore di innovazione, sia della parte civile, penso ad esempio al presidio dei fondali marini”.

D’altronde, per il gruppo cantieristico di Trieste parlano anche i numeri: dal 1929 ad oggi Fincantieri ha costruito 180 sommergibili, di cui 105 nel cantiere navale del Muggiano.

“La nave non è più un oggetto ma un system of systems, ossia tutto quello che è nella nave ma anche sotto” aveva ricordato il numero uno di Fincantieri aggiungendo che “Questa visione abilita le tecnologie che servono a potenziare le tecnologie e a presidiare il mondo marino. Oggi pensare, progettare e occupare tecnologicamente lo spazio sottomarino significa trovarsi a un incrocio dove passeranno 400 miliardi di business su direttrici apparentemente lontane tra loro ma che hanno in comune l’underwater”.

RILANCIATA LA PARTNERSHIP CON LEONARDO

Infine, in audizione Folgiero aveva spiegato che “stiamo lavorando molto bene con Leonardo per amplificare la capacità di export di questa base industriale”, con riferimento anche al Memorandum Of Understanding  siglato tra i due colossi nazionali per definire iniziative e sviluppi legati a sistemi, inclusi droni subacquei, di protezione delle infrastrutture critiche sottomarine.

In quell’occasione il top manager aveva ricordato che Fincantieri sta “rilanciando con entusiasmo la partnership industriale con Leonardo (Orizzonte Sistemi Navali, Osn) e la stiamo riempiendo di contenuti”.

A distanza di qualche mese, rispondendo ad una domanda sulla collaborazione fra Fincantieri e Leonardo, a margine del Clia cruise week Europe della scorsa settimana, Folgiero ha dichiarato che “Dovremmo accelerarla, perché c’è un mercato fuori che sta crescendo, il mercato dell’export, delle Marine, della spesa navale e insieme a Leonardo dobbiamo andarci a prendere quel mercato”.

“Siamo con Leonardo su tutta una serie di temi importanti, abbiamo una bella relazione”, ha insistito il numero uno di Fincantieri.

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