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Asl Friulane

Fattura elettronica, ecco come il Garante della privacy asfalta l’Agenzia delle Entrate

Tutte le critiche del Garante per la privacy sulla fattura elettronica. I dettagli nell'articolo di Luigi Pereira

Non c’è pace per la fattura elettronica. Dopo le stime dei tecnici e dell’Agenzia delle Entrate sull’incasso previsto e le critiche serrate di molti commercialisti anche sulle pagine di Start Magazine, oggi sono arrivati anche i rilievi del Garante per la riservatezza dei dati personali.

“L’Efattura va cambiata”, dice senza mezzi termini l’Autorità sulla privacy presieduta da Antonello Soro. Ecco tutti i dettagli.

TUTTI I PERCHE’ DELLE CRITICHE DEL GARANTE SULLA FATTURA ELETTRONICA

Il Garante per la protezione dei dati personali ha avvertito l’Agenzia delle Entrate che il nuovo obbligo della fatturazione elettronica, così come è stato regolato dall’Agenzia delle Entrate, “presenta rilevanti criticità in ordine alla compatibilità con la normativa in materia di protezione dei dati personali”, scrive l’authority. Per questo motivo ha chiesto all’Agenzia di far sapere con urgenza come intenda rendere conformi al quadro normativo italiano ed europeo i trattamenti di dati che verranno effettuati ai fini della fatturazione elettronica.

LE NOVITA’ DELL’INTERVENTO

E’ la prima volta che il Garante esercita il nuovo potere correttivo di avvertimento, attribuito dal Regolamento europeo, attraverso un provvedimento adottato anche a seguito di alcuni reclami.

IL NODO DEL CONTENDERE

Il nuovo obbligo di fatturazione elettronica – esteso a partire dal 1 gennaio 2019 anche ai rapporti tra fornitori e tra fornitori e consumatori – presenta, secondo il Garante, un rischio elevato per i diritti e le libertà degli interessati, comportando un trattamento sistematico, generalizzato e di dettaglio di dati personali su larga scala, potenzialmente relativo ad ogni aspetto della vita quotidiana dell’intera popolazione, sproporzionato rispetto all’obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito.

ECCO LE CRITICITA’ DELLA FATTURA ELETTRONICA

Entrando nel merito del nuovo sistema di e-fatturazione il Garante ha rilevato una serie di criticità. In primo luogo, l’Agenzia, dopo aver recapitato le fatture in qualità di “postino” attraverso il sistema di interscambio (SDI) tra gli operatori economici e i contribuenti, archivierà e utilizzerà i dati anche a fini di controllo. Tuttavia non saranno archiviati solo i dati obbligatori a fini fiscali, ma la fattura vera e propria, che contiene di per sé informazioni di dettaglio ulteriori sui beni e servizi acquistati, come le abitudini e le tipologie di consumo, legate alla fornitura di servizi energetici e di telecomunicazioni (es. regolarità nei pagamenti, appartenenza a particolari categorie di utenti), o addirittura la descrizione delle prestazioni sanitarie o legali.

LE SCELTE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

Altre criticità derivano dalla scelta dell’Agenzia delle entrate di mettere a disposizione sul proprio portale, senza una richiesta dei consumatori, tutte le fatture in formato digitale, anche per chi preferirà comunque continuare a ricevere la fattura cartacea o digitale direttamente dal fornitore, come garantito dal legislatore.

GLI ULTERIORI PROBLEMI RILEVATI DAL GARANTE

Ulteriori problemi pone il ruolo assunto dagli intermediari delegabili dal contribuente per la trasmissione, la ricezione e la conservazione delle fatture, alcuni dei quali operano anche nei confronti di una moltitudine di imprese, accentrando enormi masse di dati personali con un aumento dei rischi, non solo per la sicurezza delle informazioni, ma anche relativi a ulteriori usi impropri, grazie a possibili collegamenti e raffronti tra fatture di migliaia di operatori economici.

LE ALTRE BACCHETTATE DELL’AUTORITA’

Anche le modalità di trasmissione attraverso lo SDI e gli ulteriori servizi offerti dall’Agenzia (come la conservazione dei dati) presentano criticità per quanto riguarda i profili di sicurezza, a partire dalla mancata cifratura della fattura elettronica, tanto più considerato l’utilizzo della PEC per lo scambio delle fatture, con la conseguente possibile memorizzazione dei documenti sui server di posta elettronica.

Il provvedimento del Garante è stato inviato anche al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell’economia e delle finanze per le valutazioni di competenza, si legge nella nota per la stampa.

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