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PICOMEDIA FREMANTLE

Ecco come Fremantle punta all’acquisizione di Picomedia e Stand By Me

Manovre nel mercato delle produzioni tv: la società leader dell'audiovisivo Fremantle sarebbe pronta a inglobare due società Italiane, Stand By Me e Picomedia. Fatti, numeri e scenari

Nell’era dello streaming, la via da seguire è il consolidamento per il settore audiovisivo.

Ed è quella che starebbe perseguendo Fremantle, società leader dell’audiovisivo, interessata ad acquisire le case di produzione italiane Stand By Me fondata da Simona Ercolani (dietro a programmi come “È sempre mezzogiorno” o “Una pezza  di Lundini” per la Rai), e la Picomedia, fondata e guidata dall’ex ceo di Fremantle Media Italia, Roberto Sessa, quest’ultima produttrice di serie di successo come “Mare Fuori” e “Tutto chiede salvezza”.

È quanto rivela oggi il Sole 24 Ore, citando fonti industriali.

Fremantle, “ai vertici del mercato europeo insieme con Banijay, da 2,35 miliardi di fatturato al 2022 e posseduta al 100% dal Gruppo Rtl (controllato dalla tedesca Bertelsmann), a quanto risulta al Sole 24 Ore si appresterebbe così a portare in casa altre due realtà italiane, dopo l’ultima acquisizione tricolore, nel 2022, della Lux Vide fondata dallo storico dg Rai Ettore Bernabei” riporta il quotidiano confindustriale.

Se la società ha replicato con un «no comment» al Sole 24 Ore, andrebbe così a “confermarsi come un soggetto molto dinamico sul mercato e nella crescita per linee esterne” secondo il quotidiano.

Tutti i dettagli.

NEL MIRINO STAND BY ME  E PICOMEDIA (GIÀ INSIEME IN ASACHA MEDIA GROUP)

Le due case di produzione entrate nel raggio di azione di Fremantle hanno archiviato il 2022 in utile: Stand By Me con 35,5 milioni di euro di valore della produzione e un profitto netto pari a 2,5 milioni, Picomedia invece con un valore di produzione paria a 46,5 milioni di euro e un utile netto da 1,8 milioni.

Entrambe dal 2020 fanno parte di Asacha Media Group, gruppo del mercato dei contenuti controllato al 75% dal fondo americano Oaktree Capital Management, che ha acquisito la maggioranza di Stand By Me e Picomedia, con l’obiettivo di creare un player di maggiori dimensioni con nuove acquisizioni. Asacha Media Group ha come base Roma e Parigi visto che nell’operazione di quattro anni fa è rientrata anche l’acquisto della maggioranza della francese MinTee Studio.

Alla sua guida ci sono Gaspard de Chavagnac e Marina Williams, in qualità di Co-Ceo, e Marc-Antoine d’Halluin, nel ruolo di Vice Presidente del Supervisory Board. I tre manager vengono dai gruppi internazionali di produzione Zodiak Media e EndemolShine. Il restante 25%di Asacha Media Group è in mano a Simona Ercolani e Roberto Sessa.

“Si tratta di una realtà con 14 società tra Uk, Francia e Italia, oltre a un team centrale” specifica il Sole 24 Ore.

L’AGGREGAZIONE GIÀ NELLA STRATEGIA DI SESSA (PICOMEDIA)

D’altronde, nell’era dominata dai campioni del video streaming come Netflix e Disney Plus, per le società di media europee non resta che perseguire fusioni e partnership se vogliono avere qualche possibilità di competere.

In un‘intervista dell’anno scorso a Fanpage,  proprio il fondatore di Picomedia Sessa aveva spiegato che “siamo in una fase particolare. Di profondo mutamento. Il mondo è totalmente cambiato dopo la pandemia. Il consumo ha preso un’altra velocità, e le stesse abitudini degli spettatori si sono trasformate. Il pubblico, oggi, può scegliere. E questa possibilità di scelta non divide, ma aggrega. Con Mare fuori ci siamo trovati davanti a un caso da studiare, e non solo in Italia: in Europa. Una delle basi del mercato audiovisivo, in futuro, sarà esattamente questa: aggregare diverse piattaforme. Un nuovo modello di business che permetterà di fare cose importanti, con un grande valore, capaci di competere con le produzioni internazionali”.

LO SHOPPING DI FREMANTLE

Negli ultimi anni Fremantle ha messo a segno una serie di acquisizioni, più concentrate sulla parte della sceneggiatura, ma anche prendendo parte a partecipazioni in aziende del calibro del produttore di storia naturale Wildstar Films. La società ha speso circa 270 milioni di dollari tra il 2021 e il 2022, secondo l’analisi di Deadline, ma ha rallentato notevolmente la spesa l’anno scorso.

Proprio ieri è stato reso noto l’acquisito in Inghilterra di una quota di minoranza in Boldprint Studios: start up dell’unscripted lanciata dall’ex capo dell’entertainment di Channel 4 Phil Harris, riporta ancora il Sole 24 Ore.

LO SCENARIO

Infine, “con il passaggio di mano di Asacha a Fremantle andrebbero a unirsi alle altre controllate italiane del big dell’audiovisivo: Lux (che ha al suo attivo serie come “I Medici”, “Don Matteo” o ancora “Doc” o “Blanca”), FremantleMedia Italia (“X Factor”, o anche “Un Posto al Sole”), Wildside (“L’amica geniale”) e The Apartment (“È stata la mano di Dio” di Sorrentino o anche “We Are Who We Are” di Guadagnino) da cui sono in uscita Lorenzo Mieli e Mauro Gianani per fondare una propria casa di produzione” osserva il quotidiano confindustriale.

Nello specifico, i due produttori italiani stanno lasciando le loro società di proprietà di Fremantle – rispettivamente Wildside e The Apartment – in un cambiamento del settore che dovrebbe portarli a formare congiuntamente un nuovo gruppo indipendente di contenuti sceneggiati.

Come ricorda Variety, Gianani e Mieli hanno co-fondato Wildside nel 2009 e l’hanno trasformata nella centrale elettrica dietro grandi drammi globali come “The Young Pope” e “L’amica geniale” della RAI/HBO, solo per citarne alcuni. Wildside è stata acquisita da Fremantle nel 2015 ed è la società è dietro il grande successo italiano del 2023 “C’è ancora domani”. Successivamente Mieli ha seguito la sua strada e ha fondato The Apartment nel 2020 sempre sotto l’egida di Fremantle. Un portavoce di Fremantle Italia ha confermato le uscite in corso dei due principali produttori, aggiungendo che le separazioni non sono astiose e che Fremantle sta discutendo “il modo in cui continueremo a lavorare insieme”.

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