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Fincantieri

Ecco come e perché Fincantieri stramba sul militare

Quanto pesa il business delle navi militari sui conti di Fincantieri e come si muove il gruppo nel settore   Vento in poppa per Fincantieri con le navi militari. Il gruppo cantieristico di Trieste ha chiuso il 2020 con ricavi per 5,191 milioni, in calo dell’11%, appesantiti dalla pandemia da Covid-19. Se il bilancio 2020…

 

Vento in poppa per Fincantieri con le navi militari.

Il gruppo cantieristico di Trieste ha chiuso il 2020 con ricavi per 5,191 milioni, in calo dell’11%, appesantiti dalla pandemia da Covid-19.

Se il bilancio 2020 chiude con una perdita di 245 milioni di euro, ma l’ad Giuseppe Bono si è mostrato fiducioso: “I risultati del quarto trimestre consolidano il miglioramento già registrato in quello precedente come testimoniato dall’acquisizione di nuovi ordini per 4,5 miliardi di euro, dalla conferma del carico di lavoro complessivo che supera i 35 miliardi e dalle 97 navi con consegne fino al 2029. Possiamo quindi dirci molto soddisfatti della reazione del Gruppo, che grazie ai solidi rapporti con i clienti ha potuto consegnare 7 navi da crociera e ha conseguito successi importantissimi nel militare, a partire dalla storica commessa per le fregate della US Navy”.

Come ha sintetizzato il Sole 24 Ore  “il business delle navi militari ha fatto la parte del leone”.

Nella nota diffusa, Fincantieri ha sottolineato infatti il consolidamento nel settore militare in ambito nazionale ed internazionale. Dalle nuove unità destinate alla Marina Militare italiana, due nuove Fremm e due sommergibili U212 NFS, alla commessa per Fincantieri Marinette Marine nel programma FFG(X) per la US Navy. Il contratto prevede la costruzione dell’unità capoclasse e le opzioni per ulteriori 9 unità che, se esercitate, porteranno il valore del contratto a 5,5 miliardi di dollari e visibilità fino al 2035.

Sul fronte europeo, Fincantieri ha evidenziato l’operatività di Naviris, JV paritaria con Naval Group, che prosegue nello sviluppo dei primi ordini ricevuti.

Tutti i dettagli.

RICAVI DEL SETTORE SHIPBUILDING

I ricavi del settore Shipbuilding al 31 dicembre 2020 sono pari a euro 5.226 milioni e, esclusi i ricavi da attività passanti per circa euro 690 milioni, si attestano ad euro 4.538 milioni con un decremento dell’11,8% rispetto al 31 dicembre 2019. Tale andamento è condizionato dallo slittamento dei programmi produttivi, a seguito del fermo dei cantieri italiani del Gruppo, che ha portato ad un mancato riconoscimento dei ricavi nell’esercizio per euro 909 milioni.

I ricavi del periodo si riferiscono per euro 3.281 milioni all’area di business delle navi da crociera (euro 3.631 milioni al 31 dicembre 2019), con un decremento del 9,6%, e scontano anche l’effetto negativo della variazione del cambio Euro/Corona norvegese (circa euro 41 milioni), generato dalla conversione dei bilanci delle controllate norvegesi.

I ricavi dell’area di business delle navi militari si attestano, escluse le attività passanti, ad euro 1.250 milioni (euro 1.503 milioni al 31 dicembre 2019), con un decremento del 16,8%, e scontano altresì l’effetto negativo della variazione del cambio Euro/USD della conversione dei bilanci delle controllate statunitensi (circa euro 10 milioni).

LE CONSEGNE NEL SETTORE SHIPBUILDING, SPRINTANO LE NAVI MILITARI

Nell’area di business delle navi militari, il volume di attività è garantito dallo sviluppo dei programmi in essere, ha sottolineato Fincantieri. In particolare, è prevista la consegna di 5 navi da parte dei cantieri italiani, oltre a 3 unità in consegna nei cantieri statunitensi Fmm. Il 2021 vedrà l’avvio delle attività per il programma FFG(X) per la Us Navy, che sarà accompagnato da un significativo programma di investimenti per il potenziamento dei cantieri statunitensi.

IL COLPACCIO NEGLI STATI UNITI PER FINCANTIERI MARINETTE MARINE

Con riferimento all’area di business delle navi militari, Fincantieri ricorda il contratto della prima unità capoclasse delle nuove fregate lanciamissili per la Us Navy nell’ambito del programma FFG(X). Il contratto comprende anche le opzioni per la costruzione delle successive 9 unità, con consegne previste fino al 2035.

L’aggiudicazione rappresenta una importante evoluzione del profilo strategico delle operations americane, sottolinea il Gruppo di Trieste. “Per la prima volta, infatti, la controllata americana, Fincantieri Marinette Marine ricoprirà il ruolo di prime contractor in una commessa per la Marina Militare statunitense.”

IL CONTRATTO PER LE LUSV

Inoltre il Dipartimento della Difesa e la US Navy hanno assegnato alla controllata Fincantieri Marinette Marine un contratto per sviluppare il progetto e l’ingegnerizzazione delle Large Unmanned Surface Vessel (LUSV), le future navi di superficie di grandi dimensioni capaci di operare senza equipaggio a bordo.

LA VENDITA DELLE DUE FREMM ALL’EGITTO

Nel corso del quarto trimestre si è perfezionato inoltre il contratto per la vendita di due unità Fremm, di cui una consegnata a dicembre 2020 e l’altra in consegna nel 2021.

La nota di Fincantieri non specifica che l’acquisitore è l’Egitto. (Qui l’approfondimento di Start sulla prima fregata Fremm consegnata all’Egitto).

La vendita, effettuata da Fincantieri, prevede il trasferimento di due unità del programma Fremm che Orizzonti Sistemi Navali S.p.A. (joint venture con Leonardo) ha acquisto quale prime contractor per la Marina Militare italiana nell’ambito degli accordi con Occar (Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti).

INIZIATI I LAVORI PER LE DUE NUOVE FREMM DESTINATE ALLA MARINA MILITARE

Nel contesto dell’operazione, Orizzonti Sistemi Navali S.p.A. ha ordinato due piattaforme per la realizzazione di due nuove unità Fremm da destinare alla Marina Militare italiana nell’ambito del citato programma.

E i lavori sono già iniziati questa settimana. “È stata tagliata la lamiera della prima delle 2 nuove Fremm destinate a rimpiazzare in seno alla flotta della Marina Militare le 2 unità cedute all’Egitto (Emilio Bianchi e Spartaco Schergat). Le 2 nuove Fremm saranno in configurazione GP (General Prupose) come le navi che andranno a rimpiazzare. Fincantieri vede crescere il suo portafoglio Fremm a 12 unità (alle quali vanno aggiunte le 10 FFGX per l’US Navy),”, ha sottolineato Rid.

“Entrambe tali unità saranno consegnate entro il 2025, senza ulteriori costi aggiuntivi” ha riferito AnalisiDifesa.

IL CONTRATTO PER I SOMMERGIBILI U212 NFS

Inoltre, il 26 febbraio Fincantieri ha firmato un contratto per l’ordine di due sommergibili di tipo U212 NFS (Near Future Submarine) con Occar, destinati alla flotta della Marina Militare italiana.

Il valore complessivo della commessa è di 2,3 miliardi. La prima tranche avrà un valore di 1,35 miliardi e riguarderà la costruzione dei primi due sommergibili.

L’ordine comprende anche la fornitura dei servizi di training, tecnici e logistici, oltre all’opzione per due successive unità della stessa classe.

TIRA DRITTO NAVIRIS (JV FINCANTIERI E NAVAL GROUP)

Infine, sempre in ambito militare si segnala la piena operatività di Naviris, joint venture 50/50 di Fincantieri e Naval Group, di cui Giuseppe Bono è presidente.

Naviris ha firmato con Occar, il primo contratto di R&T (research and technology) per un programma di 5 progetti di ricerca, che sarà la base della cooperazione a lungo termine tra i due Gruppi.

Naviris, prime contractor, coordinerà le attività tecniche affidate alle due società e avrà la proprietà intellettuale di tutti i risultati della ricerca sviluppata.

A inizio febbraio la joint venture ha ricevuto ufficialmente dal Lloyd’s Register le certificazioni Iso 9001:2015 e Aqap 2110, secondo quanto previsto dal regolamento integrativo Nato per i principali fornitori della Difesa.

A metà febbraio Naviris ha stretto una partnership con la spagnola Navantia per il programma European Patrol Corvette (Epc).L’Epc sarà probabilmente la prima nave progettata dalla neonata joint venture.

VENDITA FREGATE FREMM ALLA GRECIA IN VISTA?

Ma non si fermano qui le buone notizie per il business militare del gruppo cantieristico di Trieste.

Lo scorso fine settimana si è palesata per Fincantieri l’opportunità della vendita delle fregate Fremm alla Marina della Grecia che intende rinnovare la propria flotta.

Secondo Kathimerini infatti, Atene sta valutando una proposta di Fincantieri e Leonardo per la fornitura di quattro fregate multimissione Fremm. Tali unità costituiscono “la spina dorsale della Marina Militare Italiana” che ne possiede 8 destinate a diventare 10 a programma completato, puntualizza il quotidiano greco.

L’ITALIA CON FINCANTIERI SFIDA LA FRANCIA

“In attesa di conferme e precisazioni la notizia si presta a diverse valutazioni” ha commentato Gianandrea Gaiani, direttore di AnalisiDifesa. “Innanzitutto l’interesse per le fregate di Fincantieri rischia di togliere alla Francia il monopolio europeo delle nuove forniture militari alla Grecia, favorite anche dalla netta presa di posizione di Parigi al fianco di Atene e contro l’espansionismo turco nel Mediterraneo”.

“Un’ eventuale affermazione delle navi di Fincantieri in Grecia costituirebbe un nuovo successo della cantieristica militare italiana a spese di quella francese dopo il mega-contratto per la flotta del Qatar e la fornitura di due Fremm all’Egitto” ha evidenziato Gaiani.

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