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Ecco come cambierà WhatsApp per non indispettire Bruxelles

Secondo indiscrezioni, per non incorrere nelle ire della Ue, WhatsApp starebbe già testando una nuova funzione compatibile col Dma per permettere all'utenza di scambiare messaggi con app di terze parti

Non c’è solo Apple a dover fare i conti con il nuovo corpus normativo europeo che risponde al nome di Digital Markets Act (da qui in avanti Dma), vero e proprio spauracchio per tutte le Big Tech che intendono raggiungere il mezzo miliardo circa di potenziali utenti del Vecchio continente. Per il Dma, infatti, le società con più di 45 milioni di utenti attivi mensili e una capitalizzazione di mercato di 75 miliardi di euro (82 miliardi di dollari) sono gatekeeper e tenute a far interagire le loro app  con quelle rivali evitando di rinchiudere i propri iscritti in recinti virtuali. Anche WhatsApp di Meta (presente sui nostri cellulari anche con Facebook e Instagram) dovrà perciò adeguarsi alle novità del Dma.

WHATSAPP IN NUMERI

Forte di un esercito di utenti che da tempo ha superato i 2 miliardi sparsi in 180 Paesi che usano in maniera compulsiva WhatsApp a tutte le ore del giorno e della notte per scambiarsi foto, video, audio o anche per lavoro, l’applicazione, che ha recentemente lanciato i Canali già popolati da mezzo miliardo di iscritti, secondo indiscrezioni sarebbe pronta a lanciare entro il primo trimestre del 2024 (anno solare) un aggiornamento per renderla conforme alle richieste di Bruxelles attraverso il Dma.

LE MOSSE DI WHATSAPP PER ADEGUARSI AL DMA

WABetaInfo in merito informa che la versione beta più recente di WhatsApp per iOS conta di una inedita sezione denominata “third-party chats” che, come il nome lascia intuire, dovrebbe permettere agli utenti di rispondere anche a quei messaggi provenienti da piattaforme diverse, su tutti iMessage, Telegram e Discord.

Si tratta di una novità dirompente, che l’Ue sta facendo ingoiare a forza a tutte le Big Tech che dovranno aprire i propri cancelli all’interoperabilità. Misure analoghe riguarderanno, come già scritto, anche le app di Apple (che ha recentemente annunciato di voler implementare il supporto per lo standard di messaggistica Rich Communication Services entro la fine del 2024) e naturalmente quelle first party di Android.

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