Presto il caratteristico rumoraccio di fondo della connessione telefonica dial-up di Aol non si sentirà più in nessuna parte del mondo. L’internet provider America on Line noto soprattutto agli albori del Web ha infatti deciso di chiudere i propri servizi di connettività attraverso la linea del telefono. Dopo la popolare app di messaggistica Icq (di proprietà, almeno negli anni del boom, sempre di Aol) dismessa nei mesi scorsi viene così destinata al dimenticatoio un’altra delle pietre miliari dell’Internet 1.0.
QUANTE CONNESSIONI DIAL-UP DI AOL NEGLI USA?
Quello che sorprende, però, non è tanto la chiusura del servizio quanto, all’opposto, che fosse ancora attivo sia in Canada sia, soprattutto, negli Stati Uniti dopo oltre 30 anni durante i quali la tecnologia ha corso come non mai.
Secondo le stime governative del 2023 almeno in quel periodo erano ancora 300.000 le persone servite da una connessione Internet dial-up, rispetto agli oltre 300 milioni con un servizio a banda larga. Si tratta per lo più di una fascia di popolazione meno abbiente, localizzata in aree del Paese non servite dalla banda larga.
Thanks for the memories. #RIP pic.twitter.com/9rRjaeorTz
— Steve Case (@SteveCase) August 9, 2025
L’azienda ha fatto sapere che il servizio non sarà più disponibile dal prossimo 30 settembre, con buona pace di chi ancora se ne serve. “Grazie per i ricordi, riposa in pace”, ha scritto il co-fondatore di Aol Steve Case, che ha guidato la crescita dell’azienda negli anni ’90.
La società statunitense Aol, che col portale Yahoo! e il servizio di messaggistica istantanea Icq era riuscita a raggiungere nel suo massimo (si parla dei primi anni Duemila) oltre 30 milioni di utenti, non ha saputo però mettere a frutto la propria posizione dominante, facendosi sorpassare da diverse aziende, all’epoca semplici startup, come Google.
COSì AOL E’ USCITA DI SCENA
A zavorrare uno dei protagonisti dell’Internet 1.0 anche il disastroso accordo con Time Warner che su carta avrebbe dovuto creare il più grosso colosso del settore mentre nella realtà dei fatti ha dato vita a un ircocervo pachidermico incapace di restare sul mercato.
Tra maggio e giugno 2015 Aol è stata acquistata per 4,4 miliardi di dollari dal colosso delle telecomunicazioni Verizon Communications che successivamente ha a sua volta venduto l’intero pacchetto nel 2021 alla società di investimento statunitense Apollo Global Management oggi proprietaria sia di America on Line sia di Yahoo!.