skip to Main Content

Innovazione

Venture capital e innovazione, come giudico le tesi di Davide Casaleggio. Parla Palmieri (Forza Italia)

Continuano su Start Magazine con interventi e interviste gli approfondimenti sul ruolo del venture capital per l’innovazione digitale in Italia dopo le tesi esposte da Davide Casaleggio. Ecco la conversazione di Start Magazine con Antonio Palmieri, deputato, responsabile campagne elettorali e web di Forza Italia, che da tempo segue i temi dell’innovazione e ha scritto…

 

Che cosa pensa di una sorta di Iri per il venture capital, come ha definitivo Carnevale Maffé, la proposta di Davide Casaleggio

La penso come Carnevale Maffé. Per una impostazione culturale e politica improntata al principio di sussidiarietà (lo Stato non faccia ciò che spetta alla società) e perché in Italia lo Stato, nelle sue varie articolazioni quasi mai è stato un buon “imprenditore”.

Non pensa comunque che lo Stato debba agevolare l’innovazione digitale, come dice Casaleggio?

Noi che, a ogni livello, abbiamo pro tempore responsabilità istituzionali dovremmo creare uno Stato finalmente amico di chi intraprende e di chi innova.

E dunque?

Il primo passo sarebbe eliminare tutte le norme che ostacolano chi fa impresa. Non costa nulla e renderebbe molto. A questo riguardo, nel mio piccolo da anni in ogni consesso pubblico chiedo a imprese e associazioni di indicarmi puntualmente le norme che sono loro di intralcio, perché nessuno meglio di loro le conosce. Purtroppo non ho mai ricevuto risposte.

Come valuta in questo settore le azioni dei governi Renzi e Gentiloni? Ovvero: cosa modificare e cosa conservare? 

Dal 2012 ho collaborato personalmente e come Forza Italia abbiamo sempre sostenuto tutte le norme a favore delle startup e delle pmi innovative, che sono un primo esempio di Stato amico di chi intraprende. Ho più volte apprezzato pubblicamente le norme del piano industria 4.0 che defiscalizzano gli investimenti, perché premiano chi osa e tolgono di mezzo il bando pubblico e di conseguenza lungaggini, burocrazia, opacità, favoritismi, corruzione. Questa è la strada. 

Per un venture capital pro innovazione meglio il modello francese (auspicato da Casaleggio) o quello americano (indicato da Carnevale Maffe’)? 

Serve un modello italiano, cioè adatto alla situazione e alle necessità del nostro Paese. Via le norme e le procedure inutili, premio fiscale per chi investe, nuovi prodotti per invogliare investitori istituzionali e privati a muovere i loro risparmi verso l’innovazione.

Un esempio?

Il collega e amico Sestino Giacomoni ha proposto di azzerare le tasse per chi investe in Pir. Proponiamo tassazione zero per i rendimenti sugli investimenti realizzati da fondi pensione e casse di previdenza private in settori strategici per lo sviluppo e di portare il limite di investimenti a persona da 30.000 ad almeno 100.000 euro. Sempre a tassazione zero. 

Pensa anche lei come Casaleggio che i mille rivoli dei fondi regionali nel comparto vadano superati? E come? 

Fermo restando che Carnevale Maffé ha ragione quando ricorda che l’innovazione si aggrega dove il contesto (infrastrutture, università, ecc.) è favorevole, l’assetto costituzionale consente alle Regioni di muoversi in questa direzione e cambiare la Costituzione richiede un lungo processo. Per essere concreti e immediatamente operativi il governo potrebbe istituire una ricognizione dell’esistente, valorizzare le buone pratiche (quelle che riducono burocrazia e tassazione locale) e farne un modello da proporre alle altre regioni.

TUTTI GLI APPROFONDIMENTI DI START MAGAZINE:

LA RICETTA DI DAVIDE CASALEGGIO SUL VENTURE CAPITAL E INNOVAZIONE IN ITALIA

IL GIUDIZIO DELL’ECONOMISTA BOCCONIANO CARNEVALE MAFFE’

CHE COSA PENSANO I VERTICI DI ALCUNI VENTURE CAPITAL DELLE IDEE DI CASALEGGIO JR

IL PUNTO SUL DIBATTITO INNESCATO DA START MAGAZINE

Back To Top