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Oto Melara Leonardo

Cosa farà Atos per il supercomputer di Leonardo

Leonardo (ex Finmeccanica) ha scelto Atos come partner tecnologico per lo sviluppo del supercomputer che sarà installato a Genova. Tutti i dettagli con il ruolo dei Leonardo Labs

Leonardo ha scelto Atos, società quotata in Francia specializzata nella nella trasformazione digitale, come partner tecnologico per lo sviluppo del supercomputer che sarà installato a Genova, in una delle sei sedi italiane dei Leonardo Labs, i nuovi laboratori del Gruppo dedicati alla ricerca avanzata e all’innovazione tecnologica.

COME SARA’ IL SUPERCOMPUTER DI LEONARDO E IL RUOLO DI ATOS

Il nuovo centro di calcolo, integrato da Atos, sarà uno tra i primi in Europa, e il primo in Italia, ad essere dotato degli acceleratori di ultima generazione NVidia A100. Il supercomputer conterà su una batteria di oltre cento unità di supercalcolo, per una potenza di calcolo complessiva superiore a 5PFlops (5 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo), collegate da una rete ad alte prestazioni e a un sistema di archiviazione dotato delle più recenti tecnologie hardware e software, per una capacità di memorizzazione dell’ordine dei 20Pbyte (20 milioni di Gigabyte). Leonardo e Atos potranno, inoltre, collaborare su ulteriori progetti di ricerca legati alla computazione quantistica.

COSA FARANNO I LEONARDO LABS

Il supercomputer di Leonardo sarà il centro nevralgico della sede genovese dei Leonardo Labs, i nuovi laboratori di ricerca e sviluppo corporate dedicati all’innovazione nei settori tradizionali di Leonardo e allo sviluppo di nuove tecnologie per il lungo periodo. I Labs stanno sorgendo in prossimità dei principali siti industriali di Leonardo in Italia e all’estero con l’obiettivo di facilitare anche il trasferimento tecnologico e di massimizzare i benefici per i territori di riferimento, consolidando la collaborazione con le istituzioni locali.

I DETTAGLI SPIEGATI MESI FA DA CINGOLANI (LEONARDO)

“La macchina deve avere 10-20 peta byte per iniziare”, ha spiegato mesi fa Roberto Cingolani, per 14 anni numero 1 dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e ora responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo. Una volta a regime il supercomputer genovese sarà un mostro dall’hardware tra i 10 e i 20 betabyte di potenza di calcolo. Si completerà così lo schema progettato da Leonardo – Finmeccanica che trasformerà l’intera penisola un gigantesco hub tecnologico. Mentre Genova ospiterà il supercomputer dedito al supercalcolo, poco più a Nord, a Torino, si effettueranno ricerche sui velivoli mentre a Cascina Costa (Varese) sugli elicotteri. A Roma si studierà l’elettronica, mentre a Napoli materiali futuristici e sostenibili per rendere i velivoli del futuro meno inquinanti. Tanti nodi di una rete iperconnessa che vedrà nella tecnologia 5G la propria dorsale.

LE PAROLE ODIERNE DI PROFUMO, CAPO AZIENDA DI LEONARDO

“Il supercomputer che stiamo sviluppando a Genova rafforzerà significativamente le capacità sia dell’azienda sia su scala nazionale nel supercalcolo, nei big data e nei sistemi autonomi e intelligenti”, afferma Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo. “Questo progetto contribuirà in maniera significativa al posizionamento dell’Italia fra le prime cinque nazioni al mondo per capacità di calcolo nei settori della ricerca pubblica e industriale”.

LA NOTA DI LEONARDO SULLE SEDI DI LABS

Leonardo – ricorda in una nota l’ex gruppo Finmeccanica, ha poco lanciato la selezione di reclutamento internazionale di 68 giovani talenti per i Leonardo Labs che verranno inseriti in sei specifiche aree di ricerca (Artificial Intelligence and Autonomous Intelligent System, Big Data Analytics, High Performance Computing, Electrification of Aeronautical Platforms, Materials and Structures e Quantum Technologies) e che faranno parte dei team in fase di costituzione nelle sei sedi dei Labs, presenti, oltre a Genova, nelle aree di Milano, Torino, Roma, Napoli e Taranto. I nuovi laboratori consentiranno di alimentare un flusso continuo di talenti per assicurare flessibilità e rinnovamento, sia di capacità sia di competenze professionali, in base a un modello adottato su scala internazionale in cui giovani ricercatori esterni di provenienza internazionale, lavoreranno insieme ad esperti e ricercatori interni alle Divisioni di Leonardo.

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