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Semiconduttori

Semiconduttori, perché la Cina fa contenta Asml (e viceversa)

In Cina le importazioni di macchinari per i semiconduttori hanno raggiunto livelli record: Pechino non riesce a fare a meno della tecnologia occidentale, ma le aziende occidentali non riescono a fare a meno del mercato cinese. Numeri, dettagli e il commento di Aresu.

Nei primi sette mesi del 2024 la Cina ha importato macchinari per la produzione di semiconduttori per un valore complessivo di quasi 26 miliardi di dollari. Si tratta di una cifra record, che supera il massimo storico del 2021 e che testimonia quanto ancora sia profonda la dipendenza del paese dalla tecnologia di chipmaking straniera, nonostante gli sforzi per l’affrancamento.

SEMICONDUTTORI E CONTROLLI ALLE ESPORTAZIONI

La Cina, infatti, è una grande costruttrice di microchip poco sofisticati (come i cosiddetti legacy chip) ma non possiede le capacità di progettare e fabbricare circuiti di tipo avanzato (come quelli che alimentano i sistemi di intelligenza artificiale). Per impedire ai cinesi di sviluppare capacità manifatturiere all’avanguardia, da diversi anni gli Stati Uniti portano avanti una politica di restrizioni al commercio di semiconduttori e macchinari, coinvolgendo anche nazioni alleate come il Giappone e i Paesi Bassi.

Impossibilitata ad accedere ai macchinari più avanzati, e con l’intenzione di prevenire un eventuale inasprimento delle politiche commerciali occidentali, nell’ultimo anno la Cina ha aumentato le importazioni di apparecchiature di chipmaking di fascia bassa (attualmente non soggette a controlli) da aziende come l’americana Applied Materials, la giapponese Tokyo Electron e l’olandese ASML.

QUANTO PESA LA CINA PER ASML

Questo aumento della spesa ha avuto l’effetto di accrescere la rilevanza del mercato cinese per i conti di ASML: nel secondo trimestre dell’anno le vendite della società in Cina sono aumentate del 21 per cento, finendo per rappresentare quasi la metà dei ricavi totali. Grazie al contributo dei macchinari per i semiconduttori, poi, a luglio le esportazioni dei Paesi Bassi verso la Cina hanno superato i 2 miliardi di dollari di valore: un simile risultato era già stato raggiunto solo un’altra volta.

ASML è l’unica azienda produttrice al mondo di macchinari per la litografia ultravioletta estrema (EUV), un procedimento estremamente complicato e preciso per la produzione di semiconduttori su scale ridottissime. La vendita di queste apparecchiature in Cina è sottoposta a controlli, mentre il commercio di sistemi vecchi e meno sofisticati – comunque utili ai piani manifatturieri di Pechino – è più libero.

I PIANI DELLA CINA PER LA PRODUZIONE DI SEMICONDUTTORI

Secondo le stime della SEMI, un’associazione di settore, le aziende cinesi di semiconduttori aumenteranno la loro produzione del 15 per cento nel 2024 e del 14 per cento nel 2025, raggiungendo un output di 10,1 milioni di wafer al mese: vale a dire quasi un terzo della produzione mondiale.

L’ANALISI DI ARESU

Secondo Alessandro Aresu – analista geopolitico, consigliere scientifico di Limes e autore de Il dominio del XXI secolo – la crescita delle importazioni cinesi di macchinari per i microchip sta a significare due cose. La prima, ha scritto su X, è che “non si è ridotta in modo significativo la dipendenza del sistema cinese da macchinari e strumentazione per semiconduttori dell’Occidente. La seconda, speculare, è che “non si è ridotta affatto la dipendenza di queste stesse aziende occidentali dai ricavi del mercato cinese”.

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