Gli Stati Uniti hanno negato ad Applied Materials, la più grande azienda americana di macchinari per la fabbricazione di semiconduttori, di accedere ai fondi del Chips Act per la costruzione di un centro di ricerca e sviluppo: la struttura vale 4 miliardi di dollari e dovrebbe sorgere a Sunnyvale, in California, cioè nel cuore della cosiddetta “Silicon Valley”.
COSA È SUCCESSO
Secondo le fonti di Bloomberg, il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha respinto la richiesta di finanziamenti pubblici da parte di Applied Materials perché il progetto non possedeva i requisiti necessari.
Le autorità americane hanno già negato ad altre società l’accesso ai fondi del Chips and Science Act – la legge del 2022 per lo sviluppo e la produzione di semiconduttori sul territorio nazionale da 280 miliardi di dollari in tutto -, ma il rigetto di Applied Materials è comunque notevole, considerato quanto allineamento ci fosse con gli obiettivi politico-industriali dell’amministrazione di Joe Biden in materia di semiconduttori.
PERCHÉ GLI STATI UNITI HANNO RESPINTO LA RICHIESTA DI APPLIED MATERIALS?
A detta di Bloomberg, la decisione del dipartimento del Commercio sembra indicare che il governo americano non voglia sussidiare le grandi aziende che costruiscono macchinari di chipmaking, preferendo forse conservare risorse per incentivare la fase di manifattura, alla quale sono dedicati 52 dei 280 miliardi del Chips Act.
Ad oggi, come si vede dal grafico, gli Stati Uniti hanno autorizzato finanziamenti da 11 miliardi per il segmento di ricerca e sviluppo sui microchip (nel quale rientra l’impianto di Applied Materials in California) e sussidi da 39 miliardi per le fabbriche manifatturiere.
L’ANALISI DI ARESU
Su X Alessandro Aresu, consigliere scientifico di Limes, esperto di semiconduttori e autore de Il dominio del XXI secolo, ha spiegato che Applied Materials “è una delle aziende grazie a cui gli Usa controllano tuttora alcuni nodi essenziali dell’ecosistema dei semiconduttori in funzione anticinese. Allo stesso tempo, Applied per i suoi ricavi ha tuttora una forte dipendenza dalla Cina, che come si vede è cresciuta nel 2024. Quei numeri significano che gli USA attualmente, al di là della retorica, forniscono varie licenze ad Applied per esportare in Cina”.
“Ora”, prosegue l’analista, “i sussidi Usa sono finora andati soprattutto ai grandi investimenti produttivi (e all’advanced packaging), ma l’immissione di fondi pubblici ha ormai generato un appetito ampio che coinvolge aziende come Applied ma anche tutto l’ecosistema del design“, cioè della progettazione, l’anello iniziale della filiera che porta al prodotto finito.
“In questa fase della guerra dei chip, il vincolo cinese di mercato per ora rimane rilevante e ciò genera rischi di sicurezza e contrasti profondi, mentre le imprese di vari segmenti cercano di avere un pezzo sempre più ampio di una ‘torta’ pubblica degli USA ormai scarna”, conclude Aresu.