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Fcas Dassault

Che cosa hanno deciso Dassault e Airbus sul caccia Fcas

Airbus e Dassault hanno raggiunto un accordo provvisorio sul progetto di caccia europeo Fcas dopo settimane di stallo sulla condivisione del lavoro. Tutti i dettagli

 

Pace fatta tra la tedesca Airbus e la francese Dassault sul Fcas.

Al centro di questo sistema aereo del futuro (Fcas) c’è il caccia di sesta generazione che sostituirà l’attuale Rafale ed Eurofighter nel 2040.

Dopo settimane di stallo sulla condivisione del lavoro, i due partner industriali hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla divisione dei lavori del progetto.

L’accordo, riportato per la prima volta da La Tribune, apre la strada infatti alla ripresa dei colloqui a livello politico tra i tre sostenitori del progetto, Francia, Germania e Spagna.

Airbus e Dassault sono i due principali appaltatori del programma Future Combat Air System, con quote di lavoro da dividere equamente tra le tre nazioni partner.

Ora i leader industriali devono concordare i termini prima della Fase 1B del programma, i cui oneri finanziari ammontano a 6 miliardi di euro.

Francia, Germania e Spagna avevano previsto infatti di dare il via alla fase successiva del progetto, denominata Fase 1B, entro l’estate.

Ma le industrie coinvolte devono raggiungere un accordo sui pacchetti di lavoro per consentire la firma dei contratti per la fase 1B e 2. Quest’ultimi necessari affinché un dimostratore del caccia di sesta generazione possa volare nel 2026.

Negli ultimi tempi, i disaccordi sulle procedure di governance e la condivisione del know-how stavano mettendo in discussione il futuro del programma. (Qui l’approfondimento di Start su tutte le frizioni tra Airbus e Dassault sul Fcas).

Ma ora Dassault Aviation e Airbus sono riuscite a raggiungere un accordo di principio sull’aereo da combattimento (Next Generation Fighter, Ngf), il pilastro 1 del Fcas, secondo diverse fonti.

Tutti i dettagli.

I MALUMORI DEL MESE SCORSO

A inizio marzo il numero uno della francese Dassault Aviation, Eric Trappier, ha annunciato che in caso di fallimento delle trattative sul Fcas, c’è un piano B. La Francia sarebbe pronta quindi ad andare avanti da solo in questo programma.

Repentina la replica del partner industriale tedesco Airbus che ha cercato di calmare i malumori di Parigi.

Airbus ha detto ai legislatori francesi che non esiste un piano alternativo per il Fcas se i partner non riuscissero a regolare le tensioni su alcuni aspetti industriali del programma tri-nazionale.

L’ACCORDO RAGGIUNTO TRA AIRBUS E DASSAULT

Secondo quanto riporta La Tribune, ora i due produttori hanno avanzato proposte congiunte.

Dopo i recenti dissapori, Dassault e Airbus sono dunque tornati a lavorare in modo più pacifico per trovare questo accordo di principio, che non è ancora un accordo firmato, sottolinea La Tribune.

I PROSSIMI PASSI

Al momento l’accordo è all’esame dei tre Stati membri del programma Fcas (Germania, Spagna e Francia). Ora il prossimo passaggio è il via libero del Parlamento tedesco. Il dossier deve approdare in tempi brevi al comitato del bilancio del Bundestag.

In base alla normativa tedesca infatti, qualsiasi progetto relativo alla difesa dal costo superiore ai 25 milioni di euro è soggetto a un’approvazione separata da parte del Comitato del bilancio del Bundestag.

Non sono rimaste molte date al Bundestag per esaminare il contratto per l’avvio della fase 1B.

Come aveva riferito La Tribune, in teoria sono rimaste solo due date libere, il 14 e il 21 aprile, per rivedere il programma Fcas.

Sia gli industriali e sia gli Stati desiderano avviare la fase 1B del Fcas prima delle scadenze elettorali tedesche e francesi.

DA RISOLVERE ANCHE LA QUESTIONE DEL MOTORE

Infine, se l’accordo tra gli industriali sul dimostratore del caccia Ngf del programma Fcas è stato raggiunto, la pressione sarà esercitata e accentuata sul pilastro 2 (motore dell’Ngf).

In questo caso, ricorda la Tribune, le trattative tra la francese Safran, il produttore di motori tedesco Mtu e la spagnola ITP (una filiale di Rolls-Royce, quest’ultima partner del Team Tempest, progetto rivale di caccia di sesta generazione britannico-italo-svedese) non sono ancora complete.

I tre industriali si starebbero scontrando su quale motore equipaggerà il dimostratore del Next Generation Fighter. Safran, in qualità di leader del pilastro, punta all’M88 migliorato (motore Rafale) mentre MTU e ITP spingono l’Eurojet (motore Eurofighter).

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