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Chatgpt

ChatGpt, perché OpenAi sbaglia a sbroccare contro il Garante italiano

OpenAI ha deciso di sospendere il servizio in Italia: non è stata una decisione del Garante ma della società. Ma i vincoli evocati dall'authority non sono astruse imposizioni escogitate dal Garante, tutte le società che operano in Europa devono soddisfarli. Il post tratto dal profilo Twitter di Valerio De Stefano, Canada Research Chair in Innovation, Law and Society, professore di Artificial Intelligence & Labour Regulation presso la Osgoode Hall Law School della York University e autore del libro “Your Boss is an Algorithm”

 

Quando avete tempo, possiamo anche discutere del fatto che il Garante NON ha affatto bloccato ChatGPT, né ha mai deciso che in Italia vada bloccata l’intelligenza artificiale né sistemi di LLM come ChatGPT. Discutiamo da tre giorni di una allucinazione collettiva.

CHE COSA HA DECISO IL GARANTE SU CHATGPT

Il Garante ha notificato a ChatGPT che:

1) non ha predisposto una informativa sulla privacy;

2) non ha chiarito a che titolo tratti i dati personali degli utenti che processa;

3) non prevede meccanismi per evitare che i minori di 13 anni accedano al servizio (la stessa OpenAI si è preposta questi limiti di età).

LE RICHIESTE DEL GARANTE A OPENAI

Tutti questi punti non sono una trovata goliardica del Garante ma sono chiaramente richiesti dal GDPR della UE. Il Garante NON ha bloccato ChatGPT.

I TEMPI DEL PROCEDIMENTO

OpenAI, la società che gestisce ChatGPT, ha settimane di tempo per spiegare come intende rispettare quei vincoli europei.

LA DECISIONE DI OPENAI

Invece, OpenAI ha DECISO di sospendere il servizio in Italia. Non è stata una decisione del Garante ma della società.

I VINCOLI NON ASTRUSI

Quei vincoli non sono astruse imposizioni escogitate dal Garante; tutte le società che operano in Europa devono soddisfarli…

LA REAZIONE DI OPENAI

La reazione di OpenAI è la tipica mossa che le società del tech intraprendono quanto ritengono di sottrarsi a vincoli che valgono per tutti: ritirarsi selettivamente da un mercato, incolpare l’Autorità di turno e mobilitare utenti (e altri che ci cascano) a difesa di un servizio che dovrebbe continuare a operare solo se lasciato libero da regole che si applicano a tutti. Lo hanno fatto le piattaforme di food-delivery e altre piattaforme di finto lavoro autonomo in passato, in vari Paesi, incluso il nostro, lo fa adesso OpenAI per rovesciare il tavolo.

LE QUESTIONI SOTTESE A CHATGPT

ChatGPT, e sistemi simili, pongono enormi questioni tecnologiche, etiche, sociali, ambientali (consuma una quantità di energia enorme), politiche. Il Garante non ha deciso su queste né sarebbe titolato a farlo. Ma la regolamentazione dell’intelligenza artificiale non è più rimandabile. Lo fanno altri Paesi, lo richiedono (in maniera non sempre disinteressata) gli stessi manager del tech, lo sta facendo l’Unione Europea.

MOSSA SPROPORZIONATA DI OPENAI

Questa mossa di OpenAI di sospendere il servizio in Italia, del tutto sproporzionata rispetto alle richieste del Garante, è solo il modo di mettere preventivamente sotto pressione i regolatori: ancora una volta, la decisione del Garante non c’entra nulla con l’Intelligenza Artificiale di per sé.

ESEMPIO E METAFORA

È come se una società di automobili elettriche si fosse dimenticata delle cinture obbligatorie nelle auto, un’autorità nazionale dei trasporti glielo avesse fatto notare e, al posto di installare le cinture sui propri modelli, la società decidesse di non commercializzare quelle auto nel Paese. In una situazione così sarebbe folle dire che l’autorità dei trasporti è contraria alle auto elettriche, così come è folle dire ora che il Garante è contro l’Intelligenza Artificiale.

Non stiamo parlando di questo. Stiamo innanzitutto decidendo se ammettere che le società del tech extraeuropee debbano sottostare in Europa agli stessi vincoli delle società europee.

CONCLUSIONE

Più in generale, stiamo decidendo se devono essere le società del tech a decidere a quali regole sottostare o se, invece, una volta che quelle regole sono adottate democraticamente, come il GDPR e le altre che seguiranno, vadano rispettate oppure no. Il resto è rumore.

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