skip to Main Content

Vega C

Avio, perché ci sarà una commissione d’inchiesta su Vega C

Arianespace sospende tutti i voli di Vega C dopo il fallimento della missione del primo lancio commerciale, con la perdita di due satelliti per l'osservazione della Terra. Avviata un'indagine europea

 

Resta a terra Vega C, la versione aggiornata del lanciatore europeo Vega realizzato da Avio negli stabilimenti italiani di Colleferro.

I voli del lanciatore Vega C sono sospesi fino a quando la commissione di inchiesta stabilirà le cause del fallimento del primo volo commerciale e proporrà delle soluzioni. Lo ha annunciato Stephane Israel, presidente di Arianespace, società che commercializza i lanci dei lanciatori europei Ariane e Vega, durante il briefing stampa tenutosi in Guyana francese.

La commissione è presieduta da Arianespace e dall’Agenzia spaziale europea (Esa). Nel corso della conferenza, Esa e le società coinvolte nel progetto hanno ribadito la necessità di cooperare tutti insieme, per “reagire, perché l’Europa ha bisogno del suo lanciatore”.

Avio, dal canto suo, si è assunta la piena responsabilità di quanto accaduto e ha ribadito che “sosterremo la commissione con qualsiasi informazione e seguiremo scrupolosamente le loro indicazione per poter tornare al lancio di Vega-C”.

“Per l’Esa, responsabile dei programmi di lancio europei, si tratta dell’ennesima battuta d’arresto” commenta La Tribune. Il lanciatore leggero prodotto da Avio dovrebbe svolgere un ruolo sempre più cruciale nell’accesso dell’Europa allo spazio dopo che l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca ha costretto Arianespace a interrompere l’utilizzo dei lanciatori russi Soyuz.

Giornata nera in Borsa per la società italiana: ieri Avio ha chiuso con un crollo delle azioni del 9,5%.

Tutti i dettagli.

IL FALLIMENTO DEL PRIMO VOLO COMMERCIALE DI VEGA C

La missione Arianespace VV22 tramite il lanciatore Vega C che nella notte tra il 20 e il 21 dicembre stava portando due satelliti Pleiades Neo nei loro slot orbitali è fallita. A circa due minuti e 27 secondi dal decollo del lanciatore Vega C, spiega una nota di Avio, si è verificata un’anomalia poco dopo l’accensione del secondo stadio (Zefiro 40), che ha portato alla conclusione prematura della missione e la perdita del carico. Il fallimento del primo lancio commerciale arriva a sei mesi dal lancio di qualificazione di Vega C, operato dall’Esa, conclusosi con successo lo scorso 13 luglio.

ISTITUITA LA COMMISSIONE D’INCHIESTA INDIPENDENTE

Dopo il fallimento della missione di lancio Vega C, Arianspace ed Esa hanno deciso di nominare una commissione d’inchiesta indipendente per indagare sulle cause che hanno portato alla perdita di pressione nel secondo modulo, lo Zefiro 40. Alla commissione è chiesto – si legge in una nota dell’Agenzia Spaziale Europea – di accertare le cause del fallimento e definire le misure necessarie per ripristinare la capacità di volo del vettore Vega C.

Il presidente di Arianespace ha sottolineato l'”indipendenza” di quest’organo, che avrà “la responsabilità di mettere in evidenza la causa del fallimento e di proporre azioni correttive solide e durature”.

LA POSIZIONE DI AVIO

“Ci assumiamo pienamente la responsabilità di questo fallimento di Vega-C”, ha detto Giulio Ranzo, amministratore delegato di Avio.

A Piazza Affari le azioni di Avio, che ha progettato e costruito la maggior parte del razzo, compreso lo stadio Zefiro-40, sono scese addirittura dell’11% a seguito della perdita della prima missione commerciale di Vega C, e del suo secondo volo da un viaggio inaugurale di successo nel mese di luglio.

Gli analisti temono ora ulteriori ritardi nella produzione.

“Le attività per il ritorno al volo del lanciatore – notava ieri Intermonte – potrebbero distogliere personale dall’attività di ricerca e sviluppo, comportando quindi un rallentamento anche di quella parte del business’, anche se ‘gli ordini in arrivo nei prossimi mesi dall’Esa e dal Pnrr” potranno “limitare l’impatto sui numeri”. Ad Avio arriveranno 340 milioni di euro dal Pnrr per la realizzazione di due nuovi motori eco-sostenibili per l’accesso allo Spazio. La società italiana leader nella propulsione spaziale che realizza il vettore Vega si è aggiudicata i primi due contratti nell’ambito delle iniziative per l’industria spaziale per l’implementazione del “Next Gen EU”.

LA FIDUCIA DEL MINISTRO URSO

“Sono convinto che questo incidente non oscurerà l’eccellente lavoro fatto dalle imprese italiane ed europee la cui tecnologia ha ottenuto unanime riconoscimento, come peraltro emerso al recente vertice ministeriale Esa di Parigi i cui risultati sono stati particolarmente gratificanti proprio per il ruolo dell’Italia nello spazio” ha dichiarato ieri il ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega allo Spazio, Adolfo Urso.

“Aspettiamo – conclude Urso – i riscontri della commissione di indagine che sarà attivata, come da prassi, per consentire la ripresa al meglio l’operatività dei voli del vettore europeo”.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI

Infine, il fallimento  infligge un altro colpo agli sforzi europei per mantenere l’autonomia nel lancio. Il Vega C è stato uno dei capisaldi di quella strategia, insieme all’Ariane 6 ancora in fase di sviluppo, con l’Unione europea che ha assegnato ad Arianespace un contratto il 29 novembre per cinque lanci Vega C dei satelliti Sentinel, rimarca SpaceNews.

Per gli analisti esistono solo poche alternative operative a Vega C, come i potenziali viaggi condivisi a bordo del più grande Falcon 9 di SpaceX o il nuovo lanciatore Alpha di Firefly Aerospace, che può sollevare circa la metà del peso del carico utile del lanciatore leggero europeo, rileva Reuters. Altre opzioni, sebbene leggermente più grandi di Vega C, includono razzi dal Giappone e dall’India.

Back To Top