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Aspi, tutte le green su innovazione e mobilità

Conversazione di Energia Oltre con Concetta Testa, Head of Sustainability di Autostrade per l’Italia

Creare valore economico e sociale per il paese attraverso l’investimento su infrastrutture all’avanguardia. E rendere la mobilità sempre più sostenibile, sicura, efficiente e innovativa per assicurare non solo un’esperienza unica nei viaggi ma anche per garantire lo sviluppo dei territori e delle comunità. È la mission di Autostrade per l’Italia nei confronti della sostenibilità, un tema fondamentale per il gruppo che ha deciso da gennaio di aderire allo UN Global Compact, la più grande iniziativa strategica a livello mondiale per lo sviluppo sostenibile promossa dalle Nazioni Unite. Il Global Compact è infatti un patto non vincolante nato per incoraggiare le aziende e imprese di tutto il mondo ad adottare politiche sostenibili e osservanti la responsabilità sociale d’impresa. Per fare il punto su quanto Autostrade per l’Italia sta facendo lungo il percorso di integrazione della sostenibilità all’interno del proprio modello di business, abbiamo intervistato Concetta Testa, Head of Sustainability dell’azienda.

Autostrade per l’ItaliaD: Dottoressa Testa, cosa rappresenta la sostenibilità per Autostrade per l’Italia?

R: “Autostrade per l’Italia si posiziona tra i principali concessionari europei di costruzione e gestione di autostrade a pedaggio con circa 3.000 km di rete gestita nel nostro paese. Il Gruppo ha avviato dal 2020 un profondo processo di trasformazione al centro del quale ha collocato proprio la sostenibilità. Creare valore economico e sociale per il paese, investire su infrastrutture all’avanguardia, e offrire servizi di mobilità che permettano ai territori di svilupparsi è la vision principale dell’azienda che vuole rendere la mobilità non solo più sostenibile, ma anche rispondere alle esigenze presenti e future della società e delle sue comunità. Proprio sulla base di questi elementi, Autostrade ha fondato il proprio piano strategico per rendere la sostenibilità non solo un racconto ma qualcosa di concreto”.

D: Com’è strutturata la sostenibilità all’interno del Gruppo?

R: “Per trasformare le parole in impegni concreti, siamo partiti con l’istituire una governance molto forte sulla sostenibilità dandole un ruolo significativo all’interno della nostra struttura organizzativa. La sostenibilità, infatti, attraversa l’organizzazione di Autostrade a tutti i livelli. Innanzitutto abbiamo un Comitato endo-consiliare ESG H&S che si occupa di dare gli indirizzi e la strategia sulla sostenibilità. Poi c’è la mia struttura che si occupa non solo della rendicontazione finanziaria ma anche di tutte le iniziative di sostenibilità del gruppo. Infine abbiamo istituito delle figure all’interno dell’aziende, gli ESG Ambassador cioè i responsabili dei principali temi della sostenibilità che non solo portano avanti il piano ma sono anche agenti di cambiamento. Questo perché nelle grandi aziende come la nostra, le trasformazioni radicali vanno fatte dall’interno. E nella nostra filosofia abbiamo messo le persone al centro di questo programma. Per questo Autostrade ha investito sulla Diversity e sull’inclusion con moltissimi progetti come ad esempio, l’Ability Garden, un modello di innovazione sociale e lavorativa dedicato a giovani con disabilità cognitive e neurodiversità, che mira a individuare le loro attitudini e favorire l’inserimento nel mondo aziendale. Noi pensiamo che un ambiente di lavoro in cui rispetto e inclusione siano reali, sia un luogo dove il talento di ognuno possa venire fuori e quindi contribuire al successo del nostro business. Tutto ciò senza trascurare un altro aspetto fondamentale, quello della sicurezza: abbiamo realizzato dei programmi formativi healt and safety per i nostri dipendenti molto estesi e abbiamo deciso di istituire una ‘Stop work authority’. Con l’obiettivo di potenziare la capacità di individuare rischi, stimolando comportamenti orientati al rispetto delle regole, l’iniziativa conferisce ai lavoratori, indipendentemente dalla propria posizione, anzianità o ruolo, il diritto/dovere di interrompere le attività quando si ritiene che queste non siano svolte in sicurezza. Anche per quanto riguarda i nostri fornitori come gli appaltatori dei cantieri e gli utenti”.Autostrade per l’Italia

D: Procediamo più nel concreto. Cosa significa mobilità sostenibile per Autostrade per l’Italia?

R: “Mobilità sostenibile significa innanzitutto trasformare la mobilità del paese in una mobilità più efficiente, più sicura, più green e questo si fa seguendo tre filoni fondamentali: i comportamenti, l’innovazione tecnologica e gli investimenti. I comportamenti possono essere orientati con delle campagne sulla sicurezza, qualcosa che noi sentiamo profondamente al centro della nostra missione: noi crediamo che la sicurezza stradale vada non solo divulgata ma anche spiegata e attuata. Per quanto riguarda l’innovazione è invece fondamentale rendere la mobilità più green, digitalizzata, informata, e contribuire al raggiungimento della guida autonoma. Nel primo caso, stiamo installando colonnine per veicoli ellettrici sulla nostra rete autostradale: al momento abbiamo previsto 100 stazioni, con oltre 400 punti di ricarica ad alta potenza, di cui 77 già attive e le restanti operative entro fine anno. Si tratta di un punto importante perché sarà possibile viaggiare da Nord a Sud con un’auto elettrica senza dover mai uscire dall’autostrada. A ciò si aggiunge lo sviluppo di una smart mobility, cioè di soluzioni di interscambio delle informazioni per avere una mobilità più efficiente. Autostrade per l’Italia ha concretamente messo sul tappeto, ad esempio, la quarta corsia dinamica realizzata in Lombardia. Qui entriamo nel concetto della smart road. Quando serve si possono ampliare le mie corsie mantenendo un monitoraggio costante su quanto accade sulla corsia con il massimo livello di informatizzazione e digitalizzazione e della sicurezza”.

COS’È E COME FUNZIONA LA QUARTA CORSIA DINAMICA REALIZZATA IN LOMBARDIA

Si tratta, più precisamente del progetto portato avanti dal Gruppo nel tratto urbano, che attraversa l’area milanese,della A4 tra lo svincolo di Cormano e lo svincolo di viale Certosa in entrambe le direzioni. Un’arteria con un’alta incidenza di transiti veicolari, con picchi che arrivano a 200.000 veicoli al giorno, in buona parte di mezzi pesanti, che registra una media giornaliera di passaggi tre volte superiore alla media registrata negli altri asset gestiti da Autostrade per l’Italia. Proprio in questo tratto, Aspi, attraverso Movyon, catalizzatore dell’innovazione tecnologica del Gruppo, ha sviluppato un sistema di controllo in grado di gestire il passaggio dal funzionamento a tre corsie più emergenza a quello a quattro corsie. La piattaforma garantisce infatti la percorrenza della quarta corsia disponibile e la destina temporaneamente al traffico veicolare al verificarsi di specifiche condizioni rilevate sulla tratta, misurate attraverso le elaborazioni di dati acquisiti tramite sensori di rilevamento, l’impiego di algoritmi di analisi e previsione del flusso veicolare. Il sistema gestisce in maniera coordinata tre attività: analisi, segnalazione e rilevamento. Con un monitoraggio, in linea con la tecnologia utilizzata in ambito aeronautico militare, tramite l’impiego di radar, laser scanner e telecamere dotate di algoritmi di intelligenza artificiale che effettuano una scansione continua delle carreggiate e del traffico veicolare. La nuova infrastruttura, oltre a garantire una migliore esperienza di viaggio, genera benefici in termini di impatto ambientale: per ogni ora di attivazione della quarta corsia dinamica sui dieci km su cui è prevista si stima un risparmio di circa 1,5 tonnellate di CO2.

D: Qual è la strategia net zero del Gruppo e quali sono le principali leve per il raggiungimento di questi obiettivi?

R: “Autostrade ha definito l’approccio alla propria impronta carbonico net zero in modo scientifico, Quindi per prima cosa ha definito dei target coerenti con l’Accordo di Parigi per rispettare la traiettoria di 1,5 gradi e ha fatto validare i target 2030 da un ente certificatore americano ed è in corso la validazione dei target 2050 con lo stesso ente. Poi ha condizionato i programmi di investimento per il futuro: per esempio ha definito un piano progressivo di elettrificazione della flotta, e ove questo non è possibile per ragioni operative, ha previsto l’utilizzo di idrogeno o biocarburanti per valutare la situazione ottimale da utilizzare. Non è tutto. I nostri impianti sono stati infatti analizzati, mappati e verranno ottimizzati nell’ottica di ridurre al massimo la loro emissioni di CO2. Ove possibile anche attraverso lo switch all’elettrico perché Autostrade come molti altri ha fatto la scelta di comprare energia esclusivamente rinnovabile, già dallo scorso anno. Ovviamente, anche se non fa parte del nostro obiettivo net zero, anche l’autoproduzione è un tema su cui stiamo investendo. Abbiamo una produzione di energia fotovoltaica di circa 11 MWh di capacità. Ma il nostro target è di estendere la produzione di energia fotovoltaica sui nostri edifici in tutta Italia, anche sulle aree di pertinenza autostradale ove questo abbia un senso. Ovviamente come tutte le grandi aziende non possiamo non occuparci anche delle emissioni della nostra supply chain. Un’azienda impegnata come noi in un piano di investimento così significativo ha ovviamente uno Scope 3 che dipende dal piano di investimenti. Per questo stiamo lavorando per rendere i nostri acquisti più green. Sono in corso, insieme alla nostra controllata Amplia, delle collaborazioni con enti universitari e produttori per studiare e valutare materiali da costruzione con ridotta impronta carbonica (es: calcestruzzo, acciaio) . La stessa Amplia sta sperimentando delle tecnologie per produrre asfalto a emissioni ridotte. Naturalmente speriamo che il nostro interesse possa creare un’offerta anche in Italia perché sappiamo che a differenza di altri, nel nostro paese l’offerta di materiale di costruzione a ridotta impronta carbonica è ancora molto bassa. Vogliamo essere un po’ la capofila in questo settore”.

D: Quali sono le sfide che attendono il gruppo per arrivare una mobilità sempre più sostenibile efficiente e integrata

Autostrade per l’ItaliaR: “Per entrare nel merito di quale vuole essere il nostro contributo rispetto al cambiamento climatico e alla transizione energetica dobbiamo partire ovviamente dal nostro mantra che è quello di studiare progetti innovativi perché solo attraverso l’innovazione e la digitalizzazione si può poi arrivare ad avere un impatto concreto su quella che è la sostenibilità complessiva del nostro business ma direi più in generale sul nostro paese. Chiaramente il tema della mobilità sostenibile sarà sempre più centrale nei nostri piani futuri. Oltre a colonnine di ricarica e fotovoltaico abbiamo deciso di certificare le nostre principali grandi opere secondo i criteri Envisione stiamo analizzando l’applicazione delle linee guida Envision sul piano di ammodernamento. Si tratta di un protocollo definito dall’Istituto delle infrastrutture sostenibili americano e Harvard che definisce i criteri con i quali progettare e realizzare un’opera sostenibile”.

IL PASSANTE DI BOLOGNA, PRIMA OPERA AUTOSTRADALE EUROPEA CON CERTIFICAZIONE ENVISION

Uno degli esempi è il Passante di Bologna la prima infrastruttura autostradale in Europa a ricevere la certificazione Envision con il più alto livello di rating raggiungibile, il Platinum. Si tratta di un’infrastruttura capace di rispondere per intero ai requisiti previsti dal protocollo internazionale che ne ha valutato la sostenibilità economica, sociale, ambientale durante l’intero ciclo di vita, dalla progettazione, alla realizzazione fino all’entrata in esercizio. Al progetto del Passante, ICMQ, l’unico ente accreditato nel nostro Paese per il rilascio della certificazione internazionale, riconosce alti livelli qualitativi nelle 5 macroaree di valutazione individuate, quali: l’impatto positivo sulla qualità della vita del territorio in cui si colloca; l’uso sostenibile delle risorse per la sua realizzazione; la tutela e il rispetto del clima e dell’ambiente. Autostrade per l’Italia

IL PROGRAMMA DI SOSTITUZIONE DELLE LUCI CON LED IN GALLERIA

Non solo – ha concluso Testa -. È stato anche avviato un profondo programma di sostituzione delle luci al sodio con quelle led. Saranno oltre 32mila gli apparecchi di illuminazione con tecnologia a LED introdotti con un sistema in grado di regolare l’intensità luminosa del singolo apparecchio in funzione delle condizioni atmosferiche esterne alla galleria che andrà a coprire 450 infrastrutture della rete. Quest’innovazione, consentirà di produrre un risparmio energetico di circa 10 GWh/anno e aumenterà il comfort alla guida di 4,5 milioni di viaggiatori che ogni giorno percorrono i 3mila km di rete. Grazie a un investimento di oltre 20 milioni di euro, Aspi prevede di completare il piano di efficientamento con apparecchi di illuminazione di rinforzo a LED entro il 2026 con una stima del risparmio energetico potenziale, pari a 10 GWh l’anno, e una riduzione delle emissioni di CO2 di 2600 tonnellate l’anno, l’equivalente del consumo annuale medio di un Comune di oltre 10.000 abitanti. Le grandi aziende possono anche comprare energia verde però non si può pensare di consumare all’infinito e porsi questa tema è fondamentale”.

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