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Apple-Shazam, come cambierà la musica con il sì di Bruxelles

Fatti, indiscrezioni e scenari sul sì in fieri di Bruxelles all'acquisizione, da parte di Apple del servizio d’identificazione musicale Shazam

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, la Commissione Europea sarebbe sulla via dell’approvazione dell’acquisizione, da parte di Apple, alla cifra di 400 milioni di dollari, del servizio d’identificazione musicale Shazam, che l’azienda statunitense fondata da Steve Jobs e compagni ha inglobato nel dicembre del 2017.

IL DOSSIER APPLE A BRUXELLES

L’indagine di Bruxelles era stata aperta lo scorso mese di aprile su richiesta di paesi come l’Austria, la Francia, l’Islanda, la Norvegia, la Spagna, la Svezia e l’Italia stessa, che chiedevano venisse accertata la mancata violazione delle regole dell’antitrust da parte dell’operazione messa in atto da Apple.

I PERCHÈ DELL’INDAGINE 

Ma il “matrimonio tra i due promessi” non aveva convinto i Paesi membri dell’Unione europea preoccupati riguardo la combinazione della forte posizione di Shazam nel mercato delle applicazioni di riconoscimento musicale e l’altrettanto forte posizione di Apple nel mercato dei servizi musicali in streaming.

CHI CONTESTAVA

A febbraio l’Austria ha inviato una richiesta all’Europa sulla base del regolamento Ue sulle concentrazioni che “consente agli Stati membri di chiedere alla Commissione di esaminare una concentrazione che, pur non avendo dimensione Ue, incide sul commercio nel mercato interno e rischia di incidere in misura significativa sulla concorrenza nel territorio degli Stati membri che presentano la richiesta”. All’Austria – ha scritto a fine aprile Start Magazine – si sono poi unite alla richiesta Islanda, Italia, Francia, Norvegia, Spagna e Svezia.

LE PAROLE DI COOK

Lo scorso dicembre il numero uno di Apple Tim Cook aveva confermato l’acquisizione di Shazam con queste parole: “Siamo entusiasti del fatto che Shazam e il suo talentuoso team si uniranno ad Apple. Dal lancio dell’App Store, Shazam si è costantemente classificata come una delle app più popolari per iOS. Oggi è utilizzata da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, su più piattaforme. Apple Music e Shazam sono una combinazione perfetta”. Questa combinazione perfetta pare sia costata alla Mela morsicata intorno ai 400 milioni di dollari, il secondo maggiore acquisto di Apple dopo l’acquisizione di Beats (produttore di cuffie) nel 2014 per 3 miliardi di dollari.

In un’intervista a Variety dello scorso 11 aprile, la società ha dichiarato che Apple Music conta 40 milioni di abbonati paganti, in una corsa per raggiungere (se non proprio sorpassare) la numero 1 Spotify (e i suoi 71 milioni di abbonati paganti dei 159 milioni di utenti attivi).

COSA FA SHAZAM

Dall’altra c’è Shazam, la società con sede a Londra fondata nel 1999 che fornisce l’app di riconoscimento musicale leader per i dispositivi nello Spazio economico europeo (See) e in tutto il mondo. L’app, in grado di identificare anche film e serie da un breve frammento sonoro, era di fatto già integrata nella Siri di Apple da iOS 8.

GLI EFFETTI

Se infatti domandiamo all’assistente virtuale “Hey Siri, di chi è quella canzone?”, Siri ci darà la risposta proprio attraverso Shazam. “Ad acquisizione avvenuta, questo rapporto potrebbe farsi ancora più “stretto” – ha scritto Start Magazine – Senza dimenticare che Shazam genera principalmente le entrate dalla pubblicità online e dalle commissioni guadagnate sui referral (re-indirizzamenti) degli utenti a servizi di streaming e download di musica digitale, come Apple Music (appunto!), Spotify e Deezer. E se dopo l’accordo ad essere privilegiata nel referral fosse soltanto Apple Music?”.

Ma la Commissione europea sta per rispondere no alla domanda.

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