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Le magagne di Siri costano una maxi multa a Apple

Apple ha accettato di pagare 95 milioni di dollari per risolvere una causa che accusa il suo sistema di assistenza digitale Siri di ascoltare le conversazioni private degli utenti. Tutti i dettagli

Stangata con figuraccia per Apple sul dossier Siri.

Ecco numeri, dettagli e approfondimenti.

STANGATA SIRI PER APPLE

Apple ha accettato di pagare 95 milioni di dollari per risolvere una causa che accusa il suo sistema di assistenza digitale Siri di ascoltare le conversazioni private degli utenti.

“Apple ha sempre negato e continua a negare qualsiasi presunto illecito e responsabilità”, ha affermato il gigante tech nella proposta di accordo, che richiede l’approvazione di un giudice per essere finalizzata.

LE RAGIONI DELLA CAUSA CONTRO APPLE

Una class action intentata cinque anni fa accusava Siri di ascoltare conversazioni private di persone con iPhone, iPad, HomePods o altri dispositivi Apple che potevano usare l’assistente digitale.

Secondo la causa, le conversazioni catturate dall'”attivazione involontaria di Siri” sono state ottenute da Apple e forse anche condivise con terze parti.

LA MULTA CONTRO APPLE E I PRECEDENTI

Oltre ai 95 milioni di dollari di risarcimento l’accordo richiede inoltre che la società della Mela confermi di aver eliminato qualsiasi conversazioni ascoltate. Nel 2023, Amazon ha accettato di pagare più di 30 milioni di dollari alla Federal Trade Commission degli Stati Uniti per risolvere il contenzioso che accusava la società di violare la privacy con le sue telecamere Ring Doorbell e l’assistente digitale Alexa.

COM’È NATA LA DENUNCIA

La denuncia contro Apple era stata presentata a luglio 2019, in seguito ad un’indagine del quotidiano Guardian. Le conversazioni degli utenti statunitensi venivano condivise con terze parti e usate per le inserzioni personalizzate. Siri poteva essere attivata non intenzionalmente e registrava informazioni sensibili, come dettagli medici, accordi commerciali e incontri sessuali.

LA QUESTIONE DELLE INSERZIONI PUBBLICITARIE

Due utenti hanno visto sui dispositivi Apple inserzioni pubblicitarie correlate agli argomenti discussi durante le conversazioni. L’azienda di Cupertino aveva comunicato che solo una piccola parte delle registrazioni audio venivano condivise con terze parti in forma anonima per migliorare le prestazioni dell’assistente personale.

DOSSIER PRIVACY

Apple ha successivamente implementato diverse modifiche per garantire la privacy. Le registrazioni non vengono più conservate ed è possibile cancellare quelle esistenti, sottolinea The Verge. Viene inoltre chiesto il permesso di condividere le registrazioni o le trascrizioni (opt-in).

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