Apple è riuscita a invertire il calo delle vendite degli iPhone in Cina, il più grande mercato al mondo per gli smartphone, superando non solo Google ma anche Huawei, che era tornata alla ribalta l’estate scorsa con il famigerato – c’entra il microchip da sette nanometri prodotto da SMIC – modello Mate 60 Pro.
COM’È ANDATO IL 618 CINESE PER APPLE
Durante il 618, il cosiddetto “festival dello shopping” creato dalla società cinese di e-commerce JD.com e che si conclude il 18 giugno (cioè 6/18), Apple ha venduto più dispositivi della concorrenza, aiutata dagli sconti sugli iPhone. Anche se quest’anno il 618 non è stato partecipato come in passato – così riporta Quartz -, nelle quattro settimane precedenti al festival e nella settimana successiva le vendite degli iPhone hanno registrato aumenti “a cifra singola”, hanno scritto gli analisti di Jefferies.
LE PREVISIONI DI JEFFERIES
Gli esperti della banca sostengono che “tra oggi e il lancio dell’iPhone 16 (fine settembre) […] gli sconti sull’iPhone rimarranno più pesanti di quelli sul modello di punta di Android, poiché Apple dovrà probabilmente difendere la sua quota di mercato”.
LA RIPRESA DOPO UN BRUTTO INIZIO ANNO
Nel primo trimestre del 2024 Apple ha riportato la sua performance peggiore, vendendo quasi il 10 per cento di iPhone in meno (a livello globale) rispetto allo stesso periodo del 2023. Il risultato era influenzato dal mercato cinese, uno dei principali per l’azienda, che ha iniziato a offrire forti sconti sugli iPhone a partire da maggio.
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Per stimolare le vendite degli iPhone nel futuro prossimo, Apple sta puntando molto sull’intelligenza artificiale. Di recente, infatti, ha presentato il suo sistema basato sull’intelligenza artificiale: si chiama Apple Intelligence ed è composto da funzionalità per la generazione di immagini, la correzione di testi e l’assistenza virtuale, oltre a prevedere l’accesso a ChatGPT.
Secondo la percezione generale, Apple è rimasta indietro nello sviluppo dell’intelligenza artificiale rispetto alle compagnie tecnologiche concorrenti, come Alphabet e Microsoft, che effettivamente hanno elaborato già da tempo hanno elaborato delle strategie sull’intelligenza artificiale.