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Perché l’Antitrust Ue indaga sul cloud Microsoft

Secondo un rapporto di Reuters, l'Antitrust Ue starebbe analizzando la gestione del business cloud del colosso tecnologico di Redmond

 

Indagine dell’Antitrust Ue in vista per Microsoft cloud?

Se lo chiede Reuters, dal momento che l’autorità antitrust europea sta interrogando i rivali e i clienti di Microsoft in merito al suo business cloud e agli accordi di licenza.

Spesso questa è una fase preliminare che potrebbe portare all’apertura di un’indagine antitrust.

A cavallo tra gli anni ’90 e i 2000, Microsoft ha dovuto rispondere a diverse accuse dell’antitrust nei confronti sia di Windows che di Internet Explorer. Microsoft si era impegnata nel dicembre 2009 a fornire per cinque anni agli utenti Windows una schermata di scelta per il browser. Il produttore di software con sede a Redmond ha pagato 1,68 miliardi di euro di multa nelle indagini antitrust Ue prima di quella data. Nel 2013, l’antitrust di Bruxelles ha condannato il colosso americano al pagamento di una multa di 561 milioni di euro.

Come sottolinea Bloomberg, finora Microsoft sfuggita al controllo antitrust globale abbattuto sulle altre grandi aziende tecnologiche come Meta Platforms Apple, Google e Amazon.

Proprio questo mese l’Unione europea ha raggiunto l’accordo politico sul Digital Markets Act (Dma), la proposta di legge per contrastare le pratiche sleali e l’abuso di posizione dominante delle Big Tech sui mercati digitali. Le regole prendono di mira le cosiddette società gatekeeper con il potere di controllare la distribuzione nei loro mercati. Ciò include Microsoft.

Quindi il colosso di Redmond si trova di nuovo nel mirino.

Il fornitore di software tedesco NextCloud, la francese OVHcloud e altre due società hanno presentato infatti reclami sulle pratiche cloud di Microsoft.

Nel settore del cloud, al momento Microsoft è dietro al leader di mercato Amazon, ma anche Google (al terzo posto) sta cercando di guadagnare terreno.

Tutti i dettagli.

IL QUESTIONARIO DELL’ANTITRUST UE

Le autorità di regolamentazione europee chiedono ai partner e ai rivali di Microsoft Corp. informazioni relative a un reclamo presentato contro il produttore di software per presunto comportamento anticoncorrenziale nel mercato dei servizi di cloud computing.

La Commissione europea a marzo ha distribuito un questionario, visto da Bloomberg News, incentrato su come Microsoft concede in licenza i suoi prodotti.

SOTTO LA LENTE GLI ACCORDI DI LICENZA

In particolare, si chiede se i termini degli accordi di licenza di Microsoft con i fornitori di servizi cloud consentano ai rivali di competere efficacemente.

Inoltre, nel questionario si domanda anche se le aziende avevano bisogno dei sistemi operativi e delle applicazioni di produttività di Microsoft per completare la propria offerta di infrastruttura cloud per competere efficacemente.

Un altro obiettivo erano le potenziali limitazioni tecniche sui servizi di archiviazione cloud disponibili sull’infrastruttura cloud delle aziende.

LE ACCUSE DI OVH

Poiché le aziende combinano e abbinano sempre più i programmi dei fornitori o utilizzano più cloud, OVH e altri affermano che i termini di licenza del software di Microsoft li mettono in una posizione di svantaggio per l’esecuzione di prodotti Microsoft e rendono più semplice o meno costoso accoppiare elementi come Windows, Office e Windows Server con il cloud Azure di Microsoft.

LA POSIZIONE DEL COLOSSO DI REDMOND

“Stiamo continuamente valutando come possiamo supportare al meglio i partner e rendere disponibile il software Microsoft ai clienti in tutti gli ambienti, compresi quelli di altri provider di servizi cloud”, ha affermato Microsoft in una dichiarazione inviata via e-mail.

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