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Cloud, come vincono Amazon, Microsoft e Google

I colossi statunitensi si confermano leader di mercato nel cloud, lasciando arrancare gli altri provider, secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt

 

L’offerta globale del cloud è dominata da tre società statunitensi: Amazon, Microsoft e Google.

Mentre le aziende implementano più soluzioni multicloud, i budget IT vanno sempre più spesso ai giganti del cloud statunitensi, rivela Zdnet. Secondo un recente sondaggio di Flexera sui budget IT per il 2021, i contratti vanno verso Microsoft Azure e le sue offerte di software-as-service, nonché Amazon Web Services. Anche Google Cloud Platform sta riscuotendo interesse soprattutto per i carichi di lavoro di big data e analisi.

Anche il colosso cinese Alibaba ha ampliato la propria quota di mercato dal 4% al 6% nel quarto trimestre 2021. Tuttavia, la crescita si basa quasi esclusivamente sul mercato interno cinese.

E in Europa c’è chi lancia l’allarme per i cloud provider rivali dei big tech. Come il quotidiano tedesco Handelsblatt.

L’anno scorso, secondo la società di analisi Synergy Research Group, i cloud provider hanno investito circa 180 miliardi di dollari nell’espansione della loro infrastruttura, guidati dai colossi americani Amazon, Microsoft e Google. Lo ha detto a Handelsblatt il capo analista e direttore della ricerca John Dinsdale.

“Microsoft e Google stanno investendo tra i cinque e i dieci miliardi di dollari ogni trimestre e Amazon tra i dieci e i venti miliardi di dollari al trimestre”, ha spiegato Dinsdale.

“Il mercato sta crescendo rapidamente”. E sempre più aziende stanno spingendo per trasferire i propri processi aziendali nel cloud.  Ma i colossi americani rischiano di lasciare a bocca asciutta i competitor.

Anche se sulla scalata dei cloud provider americani potrebbe intervenire un ostacolo: la normativa Ue in materia di trasferimento transfrontaliero dei dati.

Tutti i dettagli.

AMAZON MANTIENE SALDAMENTE IL PRIMO POSTO NEL MERCATO CLOUD

Secondo i report di Synergy Research Group (SRG) e Canalys, la spesa totale del mercato ha superato i 50 miliardi di dollari nel quarto trimestre, segnando un massimo storico per la spesa nel cloud.

Amazon Web Services (Aws) ha mantenuto la sua stretta sul mercato del cloud aziendale nel quarto trimestre (33% di quota di mercato), ma la continua crescita di Microsoft e Google minaccia di rompere il dominio di lunga data di AWS, riferiscono gli analisti.

MICROSOFT RECUPERA TERRENO

Infatti Microsoft sta recuperando terreno. Sebbene la sua quota di mercato fosse ancora del 13% all’inizio del 2018, il gruppo è stato in grado di rivendicare fino al 21% dei ricavi globali del cloud nel quarto trimestre del 2021.

E ANCHE GOOGLE SI FA STRADA

Anche Google ha aumentato la sua quota di mercato dal 6% al 10% nello stesso periodo.

ARRANCANO LE AZIENDE TEDESCHE

Tra le aziende leader del mercato quelle tedesche non figurano nemmeno sottolinea Handelsblatt. Anche in Europa svolgono solo un ruolo di nicchia. Synergy identifica SAP e Deutsche Telekom come i due maggiori fornitori di cloud europei. Tuttavia, ciascuno di essi domina rappresentano solo il 2% circa del mercato. Gli attori dominanti qui sono anche Amazon, Microsoft e Google.

Con il software dal cloud, gli esperti parlano di “Software as a Service” (SaaS), i fornitori tedeschi hanno occupato con successo alcune aree. Questi includono soprattutto SAP, ma anche lo specialista del process mining Celonis.

Quando si tratta di infrastruttura dal cloud, tuttavia, le aziende statunitensi sono molto più avanti. Deutsche Telekom aveva cercato di spingere la propria offerta per alcuni anni. Tuttavia, la società con sede a Bonn sta principalmente spingendo le partnership con Amazon e Microsoft. Un manager di Telekom ha dichiarato a Handelsblatt: “Il nostro business cloud è in secondo piano e ci siamo degradati a intermediario per le offerte delle società statunitensi”.

MA RESTA IL PROBLEMA DEL TRASFERIMENTO DEI DATI

Ma non è tutto rose e fiore per i cloud provider statunitensi in Europa. Questi stanno affrontando un grosso problema: non esiste una base legale per i servizi, segnala il quotidiano tedesco.

Google e Microsoft, insieme al leader di mercato Amazon, dominano il regno dell’archiviazione dei dati in tutto il mondo, alimentando le preoccupazioni in Europa sul rischio di sorveglianza da parte degli Stati Uniti sulla scia dell’adozione dello US Cloud Act del 2018.

Inoltre, con la sentenza storica del luglio 2020 (“Schrems II”), la Corte di Giustizia Ue ha stabilito l’invalidità del Privacy Shield, l’accordo chiave tra Usa e Ue utilizzato per trasferire i dati personali degli europei attraverso l’Atlantico per uso commerciale.

Resta quindi come base legale per il trattamento dei dati il Gdpr e molti provider cloud americani potrebbero incorrere in violazioni ed eventuali sanzioni fino a 20 milioni di euro.

Lo scorso maggio Microsoft è corso ai ripari: ha annunciato che archivierà e processerà i dati di tutte le organizzazioni e delle Pubbliche amministrazioni europee clienti di Microsoft su server in Europa.

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