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Cosa pensano gli americani della privacy su Facebook, Snapchat, Instagram e Pinterest

Dopo lo scandalo Cambridge Analytica, un sondaggio condotto da Ipsos per conto di Reuters mostra come la fiducia degli utenti in Facebook non sia crollata, addirittura un quarto degli intervistati utilizza il social network con maggior frequenza. Ecco numeri, tendenze e confronti con gli altri social come Snapchat, Instagram, Pinterest e Tumblr Due audizioni al Congresso…

Due audizioni al Congresso americano, 87 milioni di profili violati, una campagna virale (#DeleteFacebook), una società (Cambridge Analytica) “costretta” a chiudere. Niente da fare. Il social network per eccellenza fondato da Mark Zuckerberg persiste e resiste. Nonostante lo scandalo scoppiato il 17 marzo, la fiducia in Facebook degli utenti americani è rimasta inalterata.

È quanto emerge da un sondaggio condotto da Ipsos per conto dell’agenzia stampa Thomson Reuters pubblicato ieri.

IL SONDAGGIO IPSOS/REUTERS

Dal 26 al 30 aprile, Ipsos ha somministrato un sondaggio online sull’utlizzo dei social media a un campione di circa 2.194 adulti maggiori di 18 anni degli Stati Uniti. Il campione ha incluso 1.938 utenti di Facebook, 1.167 utenti di Twitter, 1.477 utenti di Google+, 1.402 utenti di Pinterest, 794 utenti di Tumblr, 1.237 utenti di Instagram e 1.005 utenti di Snapchat.

GLI AMERICANI NON RINUNCIANO A FACEBOOK

1 americano su 2 non è stato influenzato dal datagate Facebook-Cambridge Analytica. Il sondaggio ha rilevato infatti che circa la metà degli utenti americani ha dichiarato di non aver modificato negli ultimi tempi le proprie abitudini sul social network, utilizzandolo abitualmente. Addirittura, un quarto degli intervistati ha sostenuto di utilizzarlo di più.

Del restante quarto degli utenti, qualcuno ha dichiarato di passare meno tempo sul social blu, altri di aver smesso di utilizzarlo e altri ancora di aver proprio cancellato l’account.

Questo significa che gli utenti che hanno messo da parte Facebook sono stati bilanciati da quelli che hanno aumentato il loro tempo sul social, ne consegue né perdite nette né guadagni in termini di iscrizioni.

CAMBRIDGE ANALYTICA HA INFLUITO UN MISERO 4%

Tra gli adulti intervistati, il 64% ha affermato di utilizzare Facebook almeno una volta al giorno, in lieve calo rispetto al 68% emerso in sondaggio simile a fine marzo, poco dopo che sui media di tutto il mondo la violazione dei dati personali da parte di Cambridge Analytica era in prima pagina.

PRIVACY AL SICURO CON MARK

Nonostante i profili violati dalla società britannica Cambridge Analytica fossero quelli di Facebook (e non degli altri social network), secondo il sondaggio di Ipsos, più utenti di Facebook hanno dichiarato di sapere come proteggere le proprie informazioni personali sulla piattaforma creata da Mark Zuckerberg rispetto agli utenti di Snapchat, Instagram, Pinterest e Tumblr. Il 74% degli utenti del social network blu ha dichiarato di essere a conoscenza delle proprie attuali impostazioni sulla privacy e il 78% di sapere come modificarle. In confronto, il 60% degli utenti di Instagram ha dichiarato di conoscere le proprie attuali impostazioni sulla privacy e il 65% di sapere come modificarle. Percentuali ancora più basse per Twitter: solo il 55% degli utenti cinguettanti ha affermato di conoscere le impostazioni sulla privacy e il 58% di saperle usare.

GLI ISCRITTI FB NON SI FERMANO

Al di là di sondaggi, campagne social o minacce non poco velate dei legislatori nazionali e oltreoceano, la fiducia in Facebook non crolla. Lo dimostrano i risultati del primo trimestre, quando la società di Menlo Park ha dichiarato che il numero di utenti mensili negli Stati Uniti e in Canada è salito a 241 milioni il 31 marzo da 239 milioni al 31 dicembre, una crescita in linea con gli ultimi anni, imperturbabile.

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