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TikTok e Meta se le suonano di santa ragione

Assediato negli Usa, TikTok non sembra voler cedere spazio alla concorrenza e sfida le americane Instagram (Meta) e YouTube (Google) con video più lunghi e inedite feature. Ma il gruppo di Zuckerberg non resta a guardare e si prepara al contrattacco

Annusato con sospetto dalla quasi totalità delle cancellerie occidentali che temono possa far germinare nei cellulari di chi lo installa (dipendenti pubblici inclusi) malware e trojan, messo all’angolo dalla politica americana che potrebbe prendere l’inedita decisione di bandirlo dal Paese se la cinese ByteDance non lo venderà a omologhe statunitensi (come antipasto i dirigenti di TikTok negli Stati Uniti sono stati gravati da oneri fiscali multimilionari sulle azioni che non sono riusciti a vendere), il mai domo social di Pechino ha deciso di sfidare apertamente l’americana Meta e il suo Instagram.

COSA SAPPIAMO SU TIKTOK NOTES

Secondo indiscrezioni trapelate grazie all’opera degli immancabili smanettoni, il team di Bytedance sarebbe al lavoro su TikTok Notes, una nuova piattaforma che, prendendo di mira i reels di Instagram tanto amati dai giovanissimi (e dunque fonte di guadagno via adv per Meta) permetterà la condivisione di immagini e testi, con tanto di inserimento di didascalie alle foto condivise.

LA SFIDA TRA TIKTOK E META

Che TikTok voglia lanciare una sfida senza quartiere a Meta (ovvero principalmente a Instagram, Facebook infatti ormai è esclusivamente in mano ai cd. ‘boomer’) lo ha detto la società stessa, vincendo la tradizionale ritrosia, in una intervista a TechCrunch.

Naturalmente non è stato dato corpo alle indiscrezioni su TikTok Notes ma la compagnia cinese ha comunque ammesso di essere al lavoro per ampliare la platea, esplorando nuove possibilità di ingaggio per creator e utenti tradizionali.

TIKTOK MUTA PELLE?

Chiara l’intenzione di TikTok di non fossilizzarsi sui video brevi, aspetto che però le ha permesso di fare breccia su una platea sterminata di utenti giovanissimi, vagliando una pluralità di contenuti. Con l’inclusione di video di maggior durata il social cinese potrebbe per esempio rivaleggiare con YouTube del gruppo Alphabet (Google).

LA REPLICA DI META

Meta dal canto suo non starà ferma a guardare. All’inizio del mese il nostro connazionale Alessandro Paluzzi, esperto di reverse engineering che h già più volte dimostrato di essere in grado di scovare in anticipo i mutamenti nei social rinvenendo tracce nei codici delle funzioni in via di sviluppo, ha condiviso uno screenshot su X che anticipa l’arrivo su Instagram di Blend funzione progettata per consentire “raccomandazioni di Reels basate sui Reels condivisi e sugli interessi degli utenti”.

Insomma, Reel di gruppo, sulla falsariga delle playlist di gruppo già testate da diversi anni dalla svedese Spotify. Non solo. Meta, probabilmente nel tentativo di svecchiare la platea di Facebook, sta lavorando perché tutti i video, inclusi i Facebook Live e quelli di lunga durata, vengano presto presentati in un formato a schermo intero e verticale. Sparisce dunque dopo anni il formato bloccato, a seconda del fatto che il video fosse stato pensato per essere fruito da computer o da smartphone, a favore di un formato adattivo.

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