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Amazon inaugura due supermercati. Spesa online e si ritira in loco

Amazon inaugura a Seattle due store di alimentari, ma i clienti non entreranno. Faranno la spesa online e ritireranno nel parcheggio   Lo avevamo già detto. Amazon, il colosso dell’ecommerce, prova a cambiare le abitudini dei suoi clienti e a rivoluzionare il loro modo di fare acquisti. Non parliamo della tradizionale piattaforma di shopping online,…

Amazon inaugura a Seattle due store di alimentari, ma i clienti non entreranno. Faranno la spesa online e ritireranno nel parcheggio

 

Lo avevamo già detto. Amazon, il colosso dell’ecommerce, prova a cambiare le abitudini dei suoi clienti e a rivoluzionare il loro modo di fare acquisti. Non parliamo della tradizionale piattaforma di shopping online, ma dell’apertura di due nuovi negozi fisici a Seattle, sua città natia, e di una libreria a New York.

Se questi esperimenti funzioneranno (non v’è alcuna garanzia di questo) anche i negozi più tradizionali potrebbero cambiare modo di operare, di rapportarsi con la clientela e servirla. Nel corso del tempo, si potrebbero anche introdurre nuove forme di automazione, mettendo in pericolo i lavori tradizionale di commesso. Approfondiamo insieme. Approfondiamo insieme.

Amazon inaugura 2 supermercati a Seattle

Amazon PrimeQualche mese fa, Amazon ha inaugurato un primo store alimentare a Seattle. Si tratta di un negozio da mille metri quadri, dove gli acquirenti possono trovare tutti i tipi prodotti che sono soliti acquistare all’interno di supermercati tradizionali. Dagli snack, al latte e ai prodotti preconfezionati.

In Amazon Go, questo il nome del punto vendita, i clienti possono entrare, passare il proprio smartphone su un lettore, prendere tutto quello che desiderano ed uscire. Tutti gli acquisti vengono addebitati direttamente all’interno del proprio account su Amazon. Niente casse, niente fila. Un sogno, che tale (forse) resterà.

Lo store, infatti, dopo un primo periodo di prova con i soli dipendenti Amazon, sarebbe dovuto aprire al pubblico nei primi mesi del 2017. L‘apertura, però, non c’è stata. È stata rimandata a data da destinarsi, perchè il sistema, secondo indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, presenta dei problemi tecnici nel monitoraggio di più di 20 persone nel negozio e di prodotti che non si trovano nel loro preciso scaffale, magari perché inizialmente presi e poi poggiati dove capita se il cliente ha deciso di non metterli più nel carrello della spesa. Per ora il sistema funziona bene solo con poche persone all’interno che si muovono lentamente.

I problemi tecnici, però, non fermano le ambizioni di Amazon ed è per questo che il colosso dell’e-commerce ha inaugurato, sempre a Seattle, due negozi di alimentari, dove però non è previsto che i clienti entrino. Ci spieghiamo: la spesa la si fa online, e in seguito si ritira nel parcheggio del negozio, dove un commesso la porta fino all’auto del cliente.

C’è un però. Al momento la possibilità di acquisto da questi supermercati è riservata agli abbonati al servizio Prime di Amazon, che possono comprare i prodotti alimentari online e indicare un orario approssimativo (una finestra di due ore) in cui verrà effettuato il ritiro. Una volta entrati nel parcheggio, un sensore leggerà la targa dell’auto e un commesso provvederà a recapitare le buste.

Una libreria fisica a New York

Amazon sbarca anche a New York, dove ha inaugurato una libreria. Amazon Books è al terzo piano del Time Warner Center. Lo store è innovativo: i ‘Bestseller’ lasciano il posto ai libri che hanno ricevuto rating elevati dai lettori, ovvero un punteggio superiore a 4,8 su Amazon.com.

La libreria di Jeff Bezos sfrutta i 20 anni di dati raccolti su Amazon.com nell’organizzare i libri in vendita, offrendo ai clienti un’esperienza tutta nuova. I libri sono tutti senza prezzo: per conoscerlo si puo’ usare l’app Amazon sul proprio cellulare o andare a uno degli scanner elettronici presenti nel negozio. Il pagamento e’ rigorosamente senza contanti. Presto dovrebbe essere inaugurata una seconda libreria, a New York, vicino all’Empire State Building.

Negozi di Mobili ed elettrodomestici

Iva sugli EbookAmazon, come ha anticipato il New York Times, sta esplorando l’idea di creare negozi fisici per vendere mobili ed elettrodomestici, ovvero quei prodotti che spesso i clienti sono riluttanti ad acquistare online, senza poter vedere bene l’oggetto dal vivo. I progetti in tal senso sono ancora riservati, ma secondo indiscrezioni, i negozi sarebbero solo delle vetrine dove la gente può vedere gli oggetti di persona, per poi ricevere l’elletrodomestico o il mobile che si desidera direttamente a casa.

Amazon store, per vendere Echo (e non solo)

Non solo. Amazon starebbe anche pensando di inaugurare presto degli store fisici di elettronica, simili agli empori di vendita al dettaglio di Apple. In questi negozi, secondo due persone informate sui fatti, si darà priorità e visibilità a dispositivi e servizi firmati Amazon, come Echo, l’assistente personale da tenere in casa.

Alla conquista dell’India

Tra le grandi ambizioni di Amazon rientra anche il mercato indiano. L’azienda di e-commerce, come previsto dal Progetto Everest, vorrebbe aprire dei negozi di generi alimentari in mattoni e malta. L’India è un mercato promettente ed enorme, ancora dominato dai bazar tradizionali di strada, dove gli acquirenti devono vagare da banchetto a banchetto, mercanteggiare sui prezzi, lamentandosi della carne non refrigerata ed esposta all’aria aperta.

Il cambio di prospettiva: dall’online ai negozi fisici. Perchè?

Fin dagli anni ’90, gli addetti ai lavori chiedevano ad Amazon se un giorno avesse iniziato a costruire anche negozi fisici. La risposta era negativa: i dirigenti di Amazon e l’amministratore delegato della compagnia, Jeff Bezos, hanno preferito sfruttare la grande opportunità che arrivava dalla vendita al dettaglio on-line. Era questo il nuovo modo di raggiungere la gente, che avrebbe fatto i suoi acquisti stando comodamente seduta sul divano di casa.

Anche nel 2012, Bezos non aveva alcuna idea di aprire store fisici, convinto che gli acquirenti erano già ben serviti dai rivenditori esistenti e che Amazon non aveva alcun interesse ad entrare anche in questo mercato, a meno che Amazon non avesse avuto un’idea unica.

Ora, però, le cose stanno cambiando. E la società americana è pronta ad aprire punti vendita su strada, provando a trasformare completamente il modo di fare acquisti. Niente stress, niente file, consegna a casa, quando di preferisce. E forse è questa l’idea che Bezos stava aspettando.

Ma c’è qualcosa che ha spinto l’azienda di e-commerce a cambiare prospettiva. Se è vero che nell’online, Amazon è una delle società più forti, è anche vero che ci sono tantissimi prodotti che la genet vuole vedere prima di acquistare. Ed è per questo che le consegne a domicilio del “fresco” garantite dal servizio AmazonFresh non spiccano il volo. La società ha fatto solo piccoli progressi nel settore.

I clienti vogliono vedere la frutta fresca, la verdura e la carne prima di acquistarli. Altro ostacolo è rappresentato poi dal costo della consegna a domicilio, relativamente alto. È per questo che Amazon detiene solo il 3% del mercato delle consegne a domicilio di generi alimentari, negli Stati Uniti. Le cose vanno meglio in Gran Bretagna, dove detiene una quota pari al 10% del mercato.

 

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