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Perchè Amazon ferma il progetto del negozio senza casse

Non c’è stata alcuna inaugurazione al pubblico, entro marzo 2017 , del supermercato senza casse si Amazon. Proviamo a capire il perchè   C’è qualcosa che non va. I negozio senza casse e senza coda ha illuso un po’ tutti, anche noi italiani che non siamo proprio così vicini a Seattle, luogo di inaugurazione. Ci…

Non c’è stata alcuna inaugurazione al pubblico, entro marzo 2017 , del supermercato senza casse si Amazon. Proviamo a capire il perchè

 

C’è qualcosa che non va. I negozio senza casse e senza coda ha illuso un po’ tutti, anche noi italiani che non siamo proprio così vicini a Seattle, luogo di inaugurazione. Ci piaceva pensare che prima o poi (sperando sempre sul prima) lo store tecnologizzato arrivasse anche in Italia. Per ora, però, siamo costretti ad attendere.

Amazon Go, questo il nome del supermercato senza casse che il colosso dell’e-commerce sta testando a Seattle, sua città natale al momento non riesce a fare i “conti” con più di 20 persone contemporaneamente. E la data di apertura al pubblico, dunque, è posticipata. A quando non si sa.

Non sarà questo, però a fermare il colosso dell’e-commerce che ha intenzione di rivoluzionare il modo di fare acquisti nei negozi tradizionali. Se l’attenzione dello store online, infatti, fino ad oggi ci sembrava essere concentrata solo sui generi alimentari, ora l’azienda ha una serie ambiziosa di esperimenti in corso. Se questi esperimenti funzioneranno (non v’è alcuna garanzia di questo) anche i negozi più tradizionali potrebbero cambiare modo di operare, di rapportarsi con la clientela e servirla.
Ma andiamo per gradi.

Il problema di Amazon Go

Dicevamo, la data di apertura al pubblico di Amazon Go è posticipata a data da destinarsi. Il motivo è tecnico: il cervello informatico che dovrebbe seguire gli spostamenti dei clienti per tracciarne gli acquisti non riesce a farlo se a fare gli acquisti sono più di 20 persone contemporaneamente. A dare la notizia è il Wall Street Journal.

Fino ad oggi, il funzionamento di Amazon Go è stato testato con i dipendenti della compagnia. Entro marzo 2017 sarebbe dovuto essere inaugurato al al pubblico, ma per ora non è chiaro quando avverrà l’apertura anche al pubblico.

Il supermercato voluto da eff Bezos si affida a sensori, telecamere e algoritmi avanzati per seguire il cliente durante la sua spesa e quindi effettuare, una volta che questi è fuori dal negozio, l’addebito sul conto. Il tesserino di identificazione del cliente sarà lo smartphone.

Dunque, spetta al sistema informatico tracciare tutto quel che le persone prendono. Ma il sistema, secondo indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, ha ora dei problemi tecnici nel monitoraggio di più di 20 persone nel negozio e di prodotti che non si trovano nel loro preciso scaffale, magari perché inizialmente presi e poi poggiati dove capita se il cliente ha deciso di non metterli più nel carrello della spesa. Per ora il sistema funziona bene solo con poche persone all’interno che si muovono lentamente.

Amazon però non sembra avere intenzione di arrendersi. Il negozio rimarrà aperto e continueranno i test e i lavori per migliorare il sistema.

Negozi di Mobili ed elettrodomestici

Amazon, come ha anticipato il New York Times, sta esplorando l’idea di creare negozi fisici per vendere mobili ed elettrodomestici, ovvero quei prodotti che spesso i clienti sono riluttanti ad acquistare online, senza poter vedere bene l’oggetto dal vivo. I progetti in tal senso sono ancora riservati, ma secondo indiscrezioni, i negozi sarebbero solo delle vetrine dove la gente può vedere gli oggetti di persona, per poi ricevere l’elletrodomestico o il mobile che si desidera direttamente a casa.

Amazon store, per vendere Echo (e non solo)

Non solo. Amazon starebbe anche pensando di inaugurare presto degli store fisici di elettronica, simili agli empori di vendita al dettaglio di Apple. In questi negozi, secondo due persone informate sui fatti, si darà priorità e visibilità a dispositivi e servizi firmati Amazon, come Echo, l’assistente personale da tenere in casa.

Alla conquista dell’India

Tra le grandi ambizioni di Amazon rientra anche il mercato indiano. L’azienda di e-commerce, come previsto dal Progetto Everest, vorrebbe aprire dei negozi di generi alimentari in mattoni e malta. L’India è un mercato promettente ed enorme, ancora dominato dai bazar tradizionali di strada, dove gli acquirenti devono vagare da banchetto a banchetto, mercanteggiare sui prezzi, lamentandosi della carne non refrigerata ed esposta all’aria aperta.

Le librerie

Da sempre i libri sono stati la passione di Jeff Bezos e hanno rappresentato il grande successo di Amazon. La scorsa settimana, l’azienda ha inaugurato il suo quinto negozio di libri fisico a Chicago, e ha ben cinque nuove aperture in cantiere.

Tutti progetti fattibili?

Che i progetti siano fattibili è fuori di dubbio, ma non è detto che tutte le idee elencate vedano la luce. Sono tante le idee che dopo un’analisi profonda dei dirigenti vengono cestinate perchè troppo rischiose o troppo poco redditizie a fronte delle spese da affrontare. Quel che è certo è che tutte le ambizioni di cui abbiamo parlato sopra, sono solo indiscrezioni e che la società non ha parlato pubblicamente di questi suoi progetti.

“Siamo sempre alla ricerca di nuovi modi per servire i clienti, ma per ora non stiamo pianificando nulla”, ha dichiarato Drew Herdener, un portavoce di Amazon.

Il cambio di prospettiva: dall’online ai negozi fisici. Perchè?

Fin dagli anni ’90, gli addetti ai lavori chiedevano ad Amazon se un giorno avesse iniziato a costruire anche negozi fisici. La risposta era negativa: i dirigenti di Amazon e l’amministratore delegato della compagnia, Jeff Bezos, hanno preferito sfruttare la grande opportunità che arrivava dalla vendita al dettaglio on-line. Era questo il nuovo modo di raggiungere la gente, che avrebbe fatto i suoi acquisti stando comodamente seduta sul divano di casa.

Anche nel 2012, Bezos non aveva alcuna idea di aprire store fisici, convinto che gli acquirenti erano già ben serviti dai rivenditori esistenti e che Amazon non aveva alcun interesse ad entrare anche in questo mercato, a meno che Amazon non avesse avuto un’idea unica.

Ora, però, le cose stanno cambiando. E la società americana è pronta ad aprire punti vendita su strada, provando a trasformare completamente il modo di fare acquisti. Niente stress, niente file, consegna a casa, quando di preferisce. E forse è questa l’idea che Bezos stava aspettando.

Ma c’è qualcosa che ha spinto l’azienda di e-commerce a cambiare prospettiva. Se è vero che nell’online, Amazon è una delle società più forti, è anche vero che ci sono tantissimi prodotti che la genet vuole vedere prima di acquistare. Ed è per questo che le consegne a domicilio del “fresco” garantite dal servizio AmazonFresh non spiccano il volo. La società ha fatto solo piccoli progressi nel settore.

I clienti vogliono vedere la frutta fresca, la verdura e la carne prima di acquistarli. Altro ostacolo è rappresentato poi dal costo della consegna a domicilio, relativamente alto. È per questo che Amazon detiene solo il 3% del mercato delle consegne a domicilio di generi alimentari, negli Stati Uniti. Le cose vanno meglio in Gran Bretagna, dove detiene una quota pari al 10% del mercato.

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