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Leonardo Boeing

Leonardo, che cosa succederà a Grottaglie, Foggia e Pomigliano d’Arco

Cosa ha previsto il gruppo Leonardo per i dipendenti degli stabilimenti di Grottaglie, Foggia e Pomigliano d'Arco evitando di ricorrere alla cig. Ecco numeri e indiscrezioni

 

La crisi Covid ha mandato giù in picchiata la produzione nei siti di Grottaglie, Foggia e Pomigliano d’Arco di Leonardo.

La divisione aerostrutture di Leonardo sta risentendo della flessione dei rate produttivi dei programmi Boeing 787 e Atr. Anche se l’ad dell’ex Finmeccanica, Alessandro Profumo, aveva dichiarato di recente che la divisione aerostrutture “pesa meno del 10% del totale del nostro fatturato”.

Le analisi di mercato prevedono infatti che il traffico aereo tornerà ai livelli 2019 (pre-Covid) non prima del 2024.

La minore produzione di fusoliere si è già riflessa sullo stabilimento Leonardo di Grottaglie — dove si costruiscono due sezioni della fusoliera in fibra di carbonio del Boeing 787 attraverso un piano di chiusure collettive che da agosto scorso sta prevedendo a scadenza programmata lo stop produttivo sia il venerdì che il lunedì.

Fino allo sciopero di otto ore indetto da Fim, Fiom e Uilm lo scorso 27 novembre nel sito di Grottaglie per richiamare i vertici dell’ex Finmeccanica sul calo del lavoro.

Ma è in arrivo un “fondo di solidarietà o banca solidale: così la chiamano i sindacati, che, nell’illustrarne il meccanismo, dicono che funzionerebbe con la messa a disposizione di giorni di ferie per evitare che si applichi la cassa integrazione”, come ha riportato ieri il Sole 24 Ore. Finora la cig non è mai stata applicata da quando lo stabilimento di Grottaglie è in funzione (e sono oltre dieci anni).

Anche se, a margine della riunione con l’azienda dello scorso 2 dicembre, proprio i sindacati avevano riferito di apprezzare che la discussione stesse volgendo “verso un percorso volto a evitare ammortizzatori sociali”.

Spunta inoltre anche il progetto del drone Euromale tra le possibili commesse che andrebbero a interessare il sito tarantino di Leonardo.

Tutti i dettagli sulle novità in arrivo per gli stabilimenti Leonardo di Grottaglie, Foggia e Pomigliano d’Arco.

IN ARRIVO FONDO SOLIDARIETÀ PER I DIPENDENTI LEONARDO

In arrivo dunque, come scrive il Sole 24 Ore “un fondo di solidarietà per superare la crisi e il minor lavoro che, causa Covid, colpisce soprattutto la divisione aerostrutture ed evitare così la cassa integrazione, che peraltro in uno degli stabilimenti interessati, quello di Grottaglie (Taranto), sinora non è mai stata utilizzata”.

Si tratta della proposta presentata dal gruppo Leonardo ai sindacati metalmeccanici.

Secondo quanto riporta il quotidiano confindustriale “il fondo verrebbe alimentato da tre grandi voci: il residuo ferie 2020, che ammonta a circa 20mila ore, le festività che coincidono con i giorni di riposo che non verrebbero più pagate, e sono altre 25mila ore, e il nuovo ammontare ferie del personale del gruppo per 75mila ore. Al tutto si affiancherebbero il ricorso alla formazione per 250 ore pro-capite ed un intervento aggiuntivo dell’azienda”.

“Ma gli stessi sindacati precisano che tutto è ancora sulla carta”, sottolinea il Sole 24 Ore. “Bisogna capire, spiegano, come il tutto si articolerà, come verranno gestite le singole voci e se ci sarà magari un accordo quadro di gruppo che fisserà un’eventuale quota minima che i dipendenti Leonardo dovrebbero mettere a disposizione per aiutare i colleghi degli altri siti in difficoltà”.

COSA AVEVA DETTO IL MANAGEMENT AI SINDACATI A FINE NOVEMBRE

A fine novembre infatti, il management di Leonardo aveva riferito ai sindacati che gli effetti della pandemia sul settore aeronautico civile impattano pesantemente il piano di rilancio della divisione aerostrutture spostando di quattro anni il raggiungimento degli obiettivi finanziari di sostenibilità del Piano 2019-24.

La diminuzione di richiesta da parte dei clienti si riflette infatti sui volumi di produzione che diminuiscono di oltre il 40% nel 2021 e che solo nel 2025 si riportano su valori assimilabili a quelli del 2019.

Nello specifico, il calo dei volumi si distribuisce in misura non omogenea tra gli stabilimenti, impattando in misura maggiore nello stabilimento di Grottaglie per l’effetto Boeing ed il calo delle vendite del B787 e nello stabilimento di Pomigliano per il calo delle consegne Atr nel campo dei regionali.

IL PUNTO CRITICO A GROTTAGLIE

È proprio a Grottaglie come dicevamo che la crisi si fa sentire maggiormente. Si è, infatti, passati da una produzione, sino a qualche tempo fa, di 12 coppie di sezione di fusoliera, la centrale e la posteriore centrale, ad una inferiore e che nel prossimo anno scenderà a 6 coppie al mese. A Grottaglie lavorano, solo di diretti, circa 1300 persone.

Ma il prossimo anno per metà degli occupati dello stabilimento non ci sarà lavoro. Nel 2021 lo stabilimento di Grottaglie sarà impattato da 152 giorni di fermo produttivo, che sviluppano ben 651 risorse insature totali.

La crisi della pandemia e la minore domanda da parte del committente Boeing sinora sono stati gestiti a Grottaglie senza far ricorso alla cig, ma attraverso un piano di chiusure collettive. Questo è scattato da agosto scorso e prevede che non si lavori — su base programmata — il venerdì e il lunedì.

PIANO DI CHIUSURE COLLETTIVE ANCHE A DICEMBRE

Come ha riportato a inizio dicembre l’Agi, il piano di chiusure collettive sarà applicato anche in questo mese, probabilmente poco prima di Natale, ma resta da vedere come si gestiranno il 2021 e il 2022. Visto che la crisi si trascinerà e i vertici di Leonardo hanno ipotizzato una ripresa graduale nel 2023 se non proprio, nel 2024.

COSA SI ASPETTAVANO I SINDACATI

A margine della riunione con i vertici di Leonardo dello scorso 2 dicembre, Fim, Fiom e Uilm hanno spiegato che la riduzione della produzione dello stabilimento è stato comunicato dall’azienda.

Le sigle metalmeccaniche avevano riferito di apprezzare  che la discussione stesse volgendo “verso un percorso volto a evitare ammortizzatori sociali”.

I sindacati avevano aggiunto inoltre che “si aspettavano uno sforzo ulteriore da parte della Leonardo per evitare che siano utilizzati completamente gli istituti individuali dei lavoratori relativi al 2021 attraverso la scelta di strumenti di gestione solidaristica dell’azienda e non dei lavoratori, secondo la visione globale One Company”.

L’EX FINMECCANICA CONFERMA GLI INVESTIMENTI NELLA DIVISIONE AEROSTRUTTURE

A fine novembre, il management Leonardo ha confermato ai sindacati gli investimenti nell’arco di piano, per rinforzare la propria posizione con la divisione aerostrutture di leader nel settore, sfruttando la riduzione dei volumi per riproporsi alla ripresa del mercato con impianti rinnovati e tecnologie/prodotti nuovi e aggiuntivi.

L’ex Finmeccanica ha individuato infatti un centro di eccellenza per fusoliere in lega leggera e fabbricazione frame one-piece in carboresina nello stabilimento di Pomigliano, un ampliamento tramite soluzioni tecnologiche e organizzative del sito di Foggia e un centro di eccellenza nuovi materiali a supporto della diversificazione del business nello stabilimento di Grottaglie.

POSSIBILE PRODUZIONE DEL DRONE EUROMALE A GROTTAGLIE

A questo proposito, durante la riunione del 2 dicembre il gruppo Leonardo ha prospettato la possibilità di produrre un drone nello stabilimento di Grottaglie. Si tratterebbe del programma europeo del drone Male a cui partecipano Germania, Francia, Italia e Spagna con Airbus, Dassault, Leonardo ed Indra presenti dal lato industriale.

La nuova produzione del drone servirebbe da un lato ad allentare la diminuzione di lavoro a Grottaglie delle fusoliere del 787 e dall’altro a posizionare lo stabilimento su nuove commesse e su nuovi progetti.

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