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A che punto è lo spazioporto di Grottaglie?

E' fallito il tentativo di Virgin Orbit di lanciare in orbita dei satelliti dal Regno Unito dallo Spaceport Cornwall, mentre la Svezia ha inaugurato il primo spazioporto. E Grottaglie? Dall'idea del 2016 l'assegnazione del bando per la progettazione dello spazioporto pugliese è arrivata solo il mese scorso. Fatti e approfondimenti

Dalla Svezia al Regno Unito è aperta la corsa tra i paesi europei per il primo spazioporto del Vecchio Continente.

Venerdì di due settimane fa la Svezia ha inaugurato il cosmodromo di Esrange, nel Nord del paese. “Come primo sito di lancio orbitale sulla nostra terraferma, offre un gateway europeo indipendente per lo spazio. Il futuro dell’Ue come potenza spaziale è scritto anche in Svezia” ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenuta il 13 gennaio all’inaugurazione del primo spazioporto per il lancio satellitare sul territorio europeo.

Mentre all’inizio della scorsa settimana il tentativo di Virgin Orbit di lanciare satelliti dallo spazioporto inglese basato in Cornovaglia si è concluso con un fallimento. La missione fallita rappresenta un duro colpo per il Regno Unito, che sperava di battere i porti spaziali rivali in Norvegia e Svezia per rivendicare la corona come principale fornitore europeo di servizi di lancio.

Dunque per poco la Gran Bretagna non ha conquistato il record “che avrebbe potuto vedere in corsa anche l’Italia, che ora dovrà accelerare per non mancare un altro primato già programmato per la lunghissima pista di Grottaglie (Taranto): diventare sede del primo spazioporto turistico non statunitense, preceduto solo da quelli nel New Mexico della Virgin Galactic e nel Texas della Blue Origin” ha sottolineato il Messaggero.

Era il luglio 2018, quando a Bari, Sitael e l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) firmavano con la Virgin Galactic due accordi e una dichiarazione di intenti per trasferire i voli suborbitali allo spazioporto di Grottaglie.

“Abbiamo contatti da tempo con Virgin Orbit per Grottaglie e l’aver rallentato un po’ era necessario fare uno studio più dettagliato” ha spiegato Giorgio Saccoccia, presidente dell’Asi, parlando ai giornalisti nel corso della conferenza stampa di inizio anno.

Tutti i dettagli.

L’INAUGURAZIONE DELLO SPAZIOPORTO SVEDESE

Attualmente l’unico spazioporto dell’Agenzia spaziale europea (Esa) è nella Guyana francese in Sud America.

Il sito è un’estensione dell’Esrange Space Center nell’Artico svedese, a circa 40 chilometri (25 miglia) dalla città di Kiruna. Sono stati investiti circa 15 milioni di euro (16,3 milioni di dollari) nel sito, che dovrebbe fungere da complemento all’hub spaziale europeo di Kourou nella Guyana francese, segnala Afp. La società statale che gestisce il sito di Esrange, la Swedish Space Corporation (SSC), mira a lanciare il suo primo satellite dal sito “nel primo trimestre del 2024”, ha detto venerdì un portavoce all’Afp.

Ciò renderebbe la Svezia il primo paese dell’Europa continentale – esclusa la Russia – a inviare un satellite dal suo suolo. Fornirà inoltre capacità di lancio in un momento in cui la cooperazione con la Russia e il sito di lancio di Baikonur in Kazakistan è stata ridotta dalla guerra in Ucraina.

IL FALLIMENTO DEL LANCIO DI VIRGIN ORBIT

Nella notte del 9 dicembre Virgin Orbit ha annunciato l’anomalia 10 minuti prima di mezzanotte, meno di un’ora dopo il lancio del razzo da Cosmic Girl, un jumbo jet Boeing 747 convertito partito dall’aeroporto di Newquay in Cornovaglia. Il razzo e i nove satelliti a bordo sono andati perduti.

La missione Start Me Up avrebbe segnato una serie di primati: primo lancio orbitale in assoluto dal Regno Unito, primo lancio internazionale per Virgin Orbit e primo lancio commerciale dall’Europa occidentale (gli altri avvengono normalmente dallo spazioporto di Kourou, in Guyana francese).

In caso di successo, lo Spaceport Cornwall avrebbe permesso di annoverare la Gran Bretagna ai ranghi dei paesi in grado di lanciare dal proprio suolo tra la crescente domanda di piccoli satelliti. Anche se il paese deve ancora vedere un razzo decollare verticalmente da un sito di lancio a terra.

I progetti nell’arcipelago delle Azzorre in Portogallo, nell’isola di Andoya in Norvegia, in Andalusia in Spagna e in Gran Bretagna, tra gli altri, sono tutti in lizza per essere i primi ad avere successo.

A CHE PUNTO È LO SPAZIOPORTO DI GROTTAGLIE?

Come ha puntualizzato Enrico Ferrone su L’Indro, “I principali Stati sovrani si attrezzano per disporre di una base autonoma per raggiungere le quote ultra-atmosferiche: e l’Italia, dopo aver sbandierato detenzioni di filiere complete e dopo aver vantato progetti faraonici nei suoi perimetri, ha ancora tempo da aspettare? Da quanto tempo si parla dello spazioporto di Grottaglie? Ci risulta che se tutto va bene ancora bisogna sognare per un paio di anni”.

Riguardo al progetto del primo spazioporto nazionale nell’aeroporto di Taranto-Grottaglie, proprio lo scorso mese è stato aggiudicato al raggruppamento temporaneo di progettazione composto da ADR Ingegneria Spa, Proger Spa, Rina Consulting Spa e Architetto Camerana il bando per la realizzazione della piattaforma logistica e tecnica integrata dedicata allo sviluppo della New Space Economy.

Il passo arriva quasi cinque anni dal luglio 2018, quando a Bari, Sitael e l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) firmavano con la Virgin Galactic di Richard Branson due accordi e una dichiarazione di intenti per trasferire i voli suborbitali allo spazioporto di Grottaglie. Le prime sperimentazioni sui voli suborbitali italiani sono previste nel 2023. Ma a questo punto Svezia, Regno Unito o Norvegia potrebbero arrivare prima.

IL PUNTO DELL’ASI

“Lo spazioporto di Grottaglie può essere un sito di atterraggio di backup per Space Rider”. Lo ha detto il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia, nel corso della conferenza stampa in cui ha presentato i programmi più rilevanti dell’Asi per il 2023.

Come riporta Agenzia Nova, Saccoccia ha spiegato che sulla parte regolatoria del futuro spazioporto di Grottaglie in Puglia sono fatti passi avanti e che sono in corso verifiche perché possa essere utilizzato anche come sito di atterraggio di backup per il programma dell’Esa di trasporto spaziale riutilizzabile (una sorte di piccolo Shuttle senza equipaggio).

Infine, riguardo al tentativo fallito di Virgin Orbit Saccoccia ha dichiarato: “avevamo pensato di fare lo stesso a Grottaglie, alla luce di quello che è successo in Inghilterra aver rallentato un po’ per fare studi più dettagliati anche sulla sicurezza è stato corretto”. In ogni caso, “da Grottaglie si possono fare lanci sicuri e l’avio lanciamento è sicuramente più sicuro dei lanci verticali” ha concluso il presidente Asi.

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