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WhatsApp Pay Brasile

WhatsApp si lancia nei pagamenti partendo dalI’India

WhatsApp (di proprietà Facebook) ha ottenuto il via libera per lanciare il servizio di pagamenti in India. Ecco quanto ha dovuto investire. E le banche con cui ha stretto rapporti. Tutti i dettagli

 

Dopo il tentativo fallito in Brasile, Zuckerberg ritenta con l’India e la spunta.

Da oggi gli utenti indiani potranno inviare e ricevere pagamenti tramite l’app WhatsApp (di proprietà di Facebook).

Il gruppo di Menlo Park ha ricevuto infatti l’approvazione per offrire il suo servizio di pagamenti tramite WhatsApp in India. L’approvazione arriva pochi mesi dopo aver investito miliardi di dollari nel gigante indiano delle telecomunicazioni Jio Platform che si sta espandendo in modo aggressivo nell’e-commerce. Ha sottolineato il Financial Times.

Nel 2018 WhatsApp aveva scelto l’India, il suo più grande mercato con oltre 400 milioni di utenti, per testare il suo servizio di pagamenti.

Dopo due anni e mezzo Facebook ha convinto i regolatori del paese che avevano espresso preoccupazione per i dati di pagamento degli utenti e per un vantaggio rispetto altre app di pagamento.

Senza dimenticare che il servizio WhatsApp Pay ha subito una grave battuta d’arresto in Brasile lo scorso giugno. Le autorità di regolamentazione del paese hanno bloccato il servizio solo una settimana dopo il lancio, citando preoccupazioni per la concorrenza.

Tutti i dettagli.

DA OGGI PAGAMENTI TRAMITE WHATSAPP IN INDIA

“Sono entusiasta di condividere oggi che WhatsApp ha ricevuto l’approvazione per il lancio di pagamenti in tutta l’India”, ha comunicato giovedì Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Facebook.

“Quindi ora sarai in grado di inviare facilmente denaro ai tuoi amici e familiari tramite WhatsApp con la stessa facilità con cui invii un messaggio, non ci sono costi ed è supportato da oltre 140 banche”.

https://twitter.com/WhatsApp/status/1324530145428865024

 

GRAZIE ANCHE ALLA QUOTA IN RELIANCE JIO

Come ha detto lo stesso Zuckerberg, WhatsApp ha ricevuto “finalmente” l’approvazione a operare come piattaforma di pagamenti. Ma il Financial Times sottolinea che “il lancio arriva dopo che Facebook ha pagato 5,7 miliardi di dollari per una quota di quasi il 10% in Reliance Jio Platforms“.

Jio Platforms, gestita dalla più apprezzata azienda indiana Reliance Industries, è il più grande operatore di telecomunicazioni in India con oltre 388 milioni di abbonati. Come ricorda TechCrunch, “Jio Platforms è gestita da Mukesh Ambani, l’uomo più ricco dell’India. Ambani è anche uno stretto alleato del primo ministro indiano Narendra Modi”.

Si è trattato del più grande investimento estero diretto nello spazio tecnologico in India.

I dirigenti di Facebook hanno affermato che intendono lavorare con Jio Platforms per esplorare modi per digitalizzare i 60 milioni di piccole e medie imprese indiane.

WhatsApp Pay dovrebbe quindi svolgere un ruolo importante per JioMart, il rivenditore di generi alimentari e-commerce di Reliance, nella sua battaglia con Flipkart (di proprietà di Walmart) e Amazon. JioMart ha avviato un servizio di prenotazione online con WhatsApp ad aprile.

LE CONCESSIONI OFFERTE DA ZUCKERBERG

Tuttavia, non è stato sufficiente questa “iniezione” di fiducia nell’azienda tecnologica indiana.

Le autorità di regolamentazione indiane hanno richiesto alla società di WhatsApp di ospitare i dati sui pagamenti nel paese, piuttosto che negli Stati Uniti. Hanno richiesto inoltre che la piattaforma mantenga le informazioni completamente separate dagli altri dati delle app della galassia Facebook. WhatsApp ha affermato di aver apportato tutte le modifiche per soddisfare i requisiti normativi.

LE BANCHE CON CUI STA COLLABORANDO

Nella nota diffusa ieri, WhatsApp ha fatto sapere inoltre che sta lavorando con cinque banche leader in India: ICICI Bank, HDFC Bank, Axis Bank, the State Bank of India e Jio Payments Bank.

LA CONCORRENZA DI WALMART E GOOGLE

Come Google, Samsung e altri competitor, WhatsApp ha costruito il suo servizio di pagamenti su Upi, un’infrastruttura di pagamenti costruita da una coalizione di grandi banche in India.

Si tratta di un sistema sviluppato dal governo del paese che consente alle persone di effettuare trasferimenti economici e istantanei attraverso conti bancari.

WhatsApp Pay eserciterà anche una pressione significativa sui leader del mercato dei pagamenti in India ovvero PhonePe, di proprietà di Walmart, Google Pay e Paytm, la società indiana sostenuta da Alibaba e SoftBank.

Secondo TechCrunch, Google e Walmart attualmente dominano il mercato dei pagamenti mobili in India, e insieme detengono circa l’80% della quota di mercato Upi.

INDONESIA E MESSICO I PROSSIMI TARGET

Dopo il lancio del servizio nel suo mercato più grande, Mr Zuckerberg ha indicato all’inizio di quest’anno che la società prevede di lanciare WhatsApp Pay in Indonesia e in Messico, sebbene la società non condivida una sequenza temporale.

FALLITO IL TENTATIVO BRASILIANO

Non va dimenticato infine il tentativo fallito di WhatsApp Pay in Brasile lo scorso giugno. La Banca centrale brasiliana ha sospeso infatti il servizio di pagamento digitale dall’applicazione di messaggistica istantanea WhatsApp, a una settimana dal debutto. L’istituzione aveva dichiarato di aver preso la decisione per garantire la concorrenza nel mercato dei sistemi di pagamento.

LA STRATEGIA DEL GRUPPO FACEBOOK

Con il sistema di pagamenti digitali tramite WhatsApp, Facebook sta cercando di facilitare più acquisti sulle sue app. In questo modo potrà sfruttare nuovi dati sui modelli di spesa degli utenti, aumentando la sua capacità di indirizzare la pubblicità.

La società ha già iniziato a lanciare Facebook Pay, un servizio simile, sulla sua piattaforma Facebook principale e sull’app Messenger. Ha anche lanciato vetrine digitali su Facebook e Instagram, la piattaforma di condivisione di foto, per consentire lo shopping in-app e una funzionalità simile su WhatsApp.

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