Walmart sfida Amazon. E vince la prima battaglia. Sarà il colosso degli store fisici, infatti, a prendere il controllo dell’indiana Flipkart, ambita anche da Jeff Bezos e dalla sua creatura per rafforzare la presenza in una nazione in cui il commercio online sta conquistando sempre più i cittadini e in cui la stessa Amazon aveva promesso di investire fino a 5 miliardi di dollari.
Grazie alla nuova acquisizione, ora Walmart potrà dichiarare guerra al colosso dell’e-commerce, per uno strano scherzo del destino, proprio con uno strumento nato grazie al lavoro di due ex dipendenti Amazon.
L’ACCORDO
Walmart si aggiudica il 77% di Flipkart per 16 miliardi di dollari: è l’investimento più grande della storia della società, e anche l’investimento diretto all’estero più grande che sia mai stato fatto in India. Anche la giapponese SoftBank ha venduto alla multinazionale statunitense la sua quota nell’azienda indiana di e-commerce. Il restante 33% sarà detenuto dalla la cinese Tencent e le americane Microsoft e Tiger Global Management.
Obiettivo della società americana è chiudere l’accordo entro la fine di luglio, ma le due aziende almeno al momento terranno i marchi distinti (in India, Walmart è presente con 21 negozi).
CHI E’ FLIPKART?
Flipkart è la principale piattaforma indiana di e-commerce, fondata da Sachin Bansal e Binny Bansal, due ex dipendenti Amazon e guidata da gennaio 2017 da Kalyan Krishnamurthy. Nata diversi anni fa, la società ha spiccato il volo nel 2007 grazie a un mega-finanziamento da 1,4 miliardi di dollari, fatto da Tencent, eBay e Microsoft, che si affiancavano ai vecchi (e più piccoli) investitori della prima ora Tiger global, Naspers, Accel e Dst global.
Obiettivo di Flipkart è ovviamente conquistare la leadership nell’area asiatica e pian piano guadagnarsi una propria “sfera d’influenza” nel panorama mondiale dell’e-commerce.
QUALI CONSEGUENZE (ECONOMICHE)
Difficile dire quello che sarà: la sfida nel mondo dell’e-commerce è apertissima, con Amazon e Alibaba aggueritissimi nel conquistare sempre maggiori quote di mercato.
Quello che è certo, però, è che l’acquisizione peserà sui conti di Walmart (i conti di Flipkart verranno comunicati come parte delle attività internazionali di Walmart), che si aspetta un impatto negativo di 25-30 centesimi sugli utili per azione dell’esercizio 2019. E le cose potrebbero peggiorare nel 2020, quando l’Eps potrebbe toccare i 60 dollari per titolo, per via degli investimenti previsti.
UNA SCELTA GIUSTA
Nonostante i numeri non siano dalla loro parte, a Moody’s l’acquisizione piace, perché darà alla multinazionale americana “un’economia di scala immediata nel promettente mercato indiano dell’e-commerce”.
Certo, Flipkartgenererà “perdite significative per almeno i prossimi anni” ma “chiaramente questo è un investimento per il futuro e quando visto insieme alla recente vendita della quota di maggioranza in Asda, è indicativo della strategia di lungo termine di Walmart basata su una maggiore focalizzazione delle risorse sui mercati con una crescita potenzialmente alta”, ha commentato Charlie O’Shea, vicepresidente di Moody’s.
NUOVE ALLEANZE?
Flipkart e Walmart, comunque, “stanno discutendo con altri potenziali investitori”, tra cui compare, almeno secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, anche Google per poter rafforzare le loro casse e il loro business.