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Sia, che cosa faranno Cdp, Poste, Intesa Sanpaolo, Unicredit e F2i? Fatti e rumors

Che cosa succede in Sia? Il ruolo di Cdp, le mosse di Sarmi, le voglie di F2i, il peso delle banche e non solo. L'articolo di Michele Arnese

 

Novità ai vertici, prossime redistribuzioni di deleghe auspicate da Cdp, movimenti in corso tra gli azionisti, soci prossimi all’uscita.

Non mancano i subbugli in casa di Sia, uno dei leader europei nelle infrastrutture tecnologiche e nei pagamenti elettronici, mentre un’altra società del settore – Nexi – è stata protagonista di un’Ipo splash (qui e qui gli ultimi approfondimenti di Start Magazine).

CHE COSA HA DECISO IL CDA DI SIA

Ieri il cda di Sia ha nominato Massimo Sarmi, già numero uno di Poste Italiane, vicepresidente della società guidata dall’amministratore delegato, Nicola Cordone. L’ingresso di Sarmi (in sostituzione del dimissionario Marco Lucchini) ora potrebbe rimescolare le carte in gioco.

LA QUESTIONE DELLE DELEGHE A SARMI

Oggi c’è chi ha scritto che a Sarmi sono state assegnate deleghe, ma nella nota della società non c’è questa informazione.

I PROSSIMI CDA

C’è chi dice che nel prossimo cda si potrebbe prendere una decisione del genere su spinta del gruppo Cdp che ha indicato Sarmi, gradito alla Lega (era dato in corsa anche per il vertice delle Ferrovie ma poi il governo ha fatto altre scelte).

LE MIRE DI SARMI

Sarmi ha sostituito il dimissionario Marco Lucchini di Cdp Equity e ora potrebbe rimescolare le carte in casa di Sia, forse rosicchiando deleghe all’attuale presidente Giuliano Asperti. Per ora Sarmi è già stato nominato presidente del comitato sviluppo e membro del comitato remunerazioni.

IL PESO DI CDP IN SIA

Il ruolo di Cdp è basilare in Sia. Il maggior azionista di Sia, infatti, è il veicolo Fsia Investimenti (che vede Fsi Investimenti di Cdp al 70% e Poste Italiane al 30%) con il 49,48%, seguito da F2i con il 17,05%, dal fondo Hat Orizzonte (8,64%) e dal gruppo di banche storicamente presenti nella compagine: Banco Bpm (4,82%), Intesa Sanpaolo (4,05%), Unicredit (3,97%), Mediolanum (2,85%), Deutsche Bank (2,58%).

LA CALL SULLE QUOTE DI INTESA SANPAOLO E UNICREDIT

Cdp ha esercitato l’opzione call sulle quote di Intesa Sanpaolo e Unicredit senza però definire ancora l’acquisizione per contrasti sul valore delle quote con le due banche, che sono anche clienti di Sia.

DOSSIER SIA-NEXI

Sullo sfondo resta l’ipotesi di un campione nazionale tra Sia e Nexi. I due business sono simili ma differenti: il 35% dei ricavi di Sia arriva dall’estero, mentre Nexi opera solo in Italia; ma soprattutto Sia non è in concorrenza con Poste e banche, mentre Nexi di fatto sì.

F2I VERSO L’USCITA DA SIA

Nei patti parasociali siglati dalla Cassa con Poste e F2i sarebbe prevista la richiesta di quotazione a Milano. Ma se la quotazione a Piazza Affari sfumasse, il fondo F2i capitanato da Ravanelli sarebbe pronto a cedere la sua partecipazione (17%): “Tanto più – ha scritto oggi Mf – che il fondo guidato da Renato Ravanelli ha fatto il suo ingresso a una valutazione di sette volte l’ebitda quando quest’ultimo si attestava intorno a 70/80 milioni, mentre oggi la società ha un margine operativo lordo che si aggira intorno ai 200 milioni e le operazioni di m&a di settore (come l’Ipo di Nexi  arrivano a essere valutate tra 12 e 16 volte”.

LE PAROLE DI DEL FANTE (POSTE ITALIANE)

Le quote di F2i le comprerà per caso Poste Italiane che da tempo vagheggia per sé un ruolo di perno sistemico nel settore? Giammai, secondo le parole odierne del nuovo uno del gruppo: “Poste Italiane non ha intenzione di aumentare la propria quota nella società dei pagamenti digitali Sia”, ha affermato Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane, rispondendo, nel corso della conference call.

Non mancheranno novità e sorprese in Sia.

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