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Vitol

Tutto su Vitol, la società di trading petrolifero che ha comprato Saras da Moratti

La famiglia Moratti ha venduto la sua quota in Saras a Vitol, la più grande società di commercio petrolifero al mondo. Ecco business e conti (da record).

La famiglia  di Massimo Moratti ha venduto la sua quota di controllo in Saras, la società di raffinazione petrolifera con sede in Sardegna, a Vitol, una delle principali compagnie di commercio di materie prime al mondo.

L’accordo, dal valore di circa 1,7 miliardi di euro, riguarda una quota del 35 per cento, alla quale potrebbe aggiungersi anche il 5 per cento attualmente detenuto da Angelo Moratti, uno dei nipoti di Massimo. Dopo la diffusione della notizia, Saras ha aperto in borsa con un calo del 6 per cento.

VITOL PASSA ALL’ACQUISIZIONE DI ASSET

Vitol, con sede in Svizzera e nei Paesi Bassi, è la più grande società indipendente di trading petrolifero. Grazie agli enormi profitti registrati negli anni scorsi – prima con la pandemia di coronavirus e poi con l’invasione russa dell’Ucraina, due eventi che hanno provocato una forte volatilità dei prezzi dell’energia sui mercati -, si è lanciata all’acquisizione di asset che dovrebbero garantirle ampi margini di guadagno sul lungo termine. Come ha spiegato Bloomberg, che aveva peraltro anticipato le trattative per Saras, Vitol ha acquisito partecipazioni in raffinerie e in reti di distribuzione del combustibile, oltre ad aver investito nel mercato statunitense del petrolio e delle fonti rinnovabili.

Una volta completata l’acquisizione di Saras, che commercializza il suo carburante nel mercato mediterraneo, Vitol avrà investito in capacità di raffinazione per 800.000 barili al giorno.

VITOL SI PAPPERÀ ANCHE IL RIGASSIFICATORE DI PORTO VIRO?

A giorni, peraltro – così scrive MF-Milano Finanza -, Vitol dovrebbe siglare un accordo con la compagnia petrolifera statunitense ExxonMobil per la partecipazione in Adriatic LNG, la società che gestisce il rigassificatore di Porto Viro (Rovigo). Attualmente Adriatic LNG è partecipata da ExxonMobil al 71 per cento, da QatarEnergy al 22 per cento e da Snam al 7,3 per cento.

– Leggi anche: Tutti i piani e gli amoreggiamenti di BlackRock in Italia

IL VALORE DELLE RAFFINERIE ITALIANE PER LE SOCIETÀ DI TRADING ENERGETICO

Tornando a Saras, l’amministratore delegato di Vitol, Russel Hardy, ha detto che il business della società è “altamente complementare alle attività principali di Vitol”, descrivendo la raffineria di Sarroch, vicino Cagliari, come “un asset energetico chiave in Europa”: lo stabilimento ha una capacità produttiva di 300.000 barili al giorno, tra le più alte in tutta l’Europa meridionale.

Al di là della quota della famiglia Moratti, il 9,6 per cento di Saras è detenuto da Trafigura, un’altra grossa società di trading di materie prime. Trafigura è coinvolta anche nella nuova gestione della ISAB di Priolo Gargallo, in Sicilia, una delle raffinerie più grandi d’Italia e d’Europa. Pure Vitol aveva mostrato interesse per ISAB, ma l’offerta d’acquisto presentata dal fondo statunitense Crossbridge – offerta che la compagnia svizzero-olandese sosteneva – non andò in porto.

I CONTI DI VITOL

Vitol è una società privata, non quotata in borsa, e pertanto non comunica granché dei suoi risultati, non essendo obbligata a farlo. Stando però alle rivelazioni del Financial Times, nel 2022 Vitol ha registrato un utile netto di quasi 15 miliardi di dollari, superiore a quelli dei sei anni precedenti messi insieme: a rendere possibile il record è stata la crisi dei prezzi dell’energia aggravata dalla guerra tra Russia e Ucraina.

Nel 2022 Vitol ha totalizzato ricavi per 506 miliardi di dollari, contro i 279 miliardi del 2021.

A marzo dell’anno scorso la società rivelò che i volumi del commercio di gas liquefatto erano cresciuti a 17,6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio grazie all’aumento della domanda in Europa, che aveva urgenza di trovare forniture alternative a quelle russe. Quanto al petrolio greggio, invece, nel 2022 i volumi di Vitol sono diminuiti rispetto al 2021, a 199,5 milioni di tonnellate, per via del distacco dalle attività in Russia.

Gli azionisti di Vitol sono circa quattrocento dipendenti, che nel 2023 hanno ricevuto dividendi per 2,5 miliardi di dollari.

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