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Bilancio

Cosa ha deciso l’Ue sulle infrastrutture per l’energia

La Commissione Ue e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sul regolamento per le infrastrutture energetiche: niente finanziamenti a nuovi progetti sul petrolio; sì a idrogeno, reti elettriche e interconnessioni. Tutti i dettagli.

 

La presidenza del Consiglio dell’Unione europea e la Commissione hanno raggiunto oggi un accordo provvisorio sulla revisione del regolamento per le reti transeuropee dell’energia (Trans-European Networks for Energy, TEN-E). Il contenuto dell’accordo, presentato come coerente con il piano climatico di Bruxelles, dovrà essere approvato dagli Stati membri.

NO A NUOVI INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE PER I FOSSILI

Come ha spiegato il ministro delle Infrastrutture della Slovenia Jernej Vrtovec (il paese ha la presidenza del Consiglio), l’accordo raggiunto in sede europea “assicura che in futuro nessun nuovo progetto sui combustibili fossili riceverà finanziamenti dal Connecting Europe Facility”, ovvero il meccanismo per gli investimenti infrastrutturali nel territorio dell’Unione.

“L’accordo di oggi”, prosegue Vrtovec, “assicura che investiremo in un futuro verde e neutrale per il clima che garantisca efficienza, competitività e sicurezza dell’approvvigionamento, senza lasciare nessuno indietro”.

COSA PREVEDE L’ACCORDO

L’accordo, innanzitutto, mette fine al sostegno finanziario per i nuovi progetti infrastrutturali sul gas e il petrolio e introduce nuovi criteri di sostenibilità che tutte le opere sono tenute a rispettare. Contiene anche delle semplificazioni autorizzative, anche per quei progetti che non rientrano più nell’elenco di quelli di interesse comune.

L’IDROGENO

Sull’idrogeno, l’accordo istituisce una scadenza temporale (il 31 dicembre del 2029) per il trasporto di idrogeno miscelato al gas naturale o al biometano nelle infrastrutture in origine dedicate al gas. I progetti di questo tipo potranno accedere al sostegno finanziario dell’Unione europea fino al 31 dicembre 2027. Inoltre, fa rientrare nel regolamento TEN-E anche gli elettrolizzatori (delle macchine che permettono di generare idrogeno da elettricità rinnovabile attraverso un processo chiamato elettrolisi) di almeno 50 megawatt di capacità.

IL CASO DI CIPRO E MALTA

L’accordo affronta anche la questione di Cipro e Malta, ancora sprovviste di interconnessioni con la rete transeuropea del gas. E – si legge nel comunicato riassuntivo – “consente un’interconnessione per stato membro in fase di sviluppo o di pianificazione che ha ottenuto lo status di progetto di interesse comune”.

Il gasdotto Italia-Malta è lungo circa 158 chilometri, di cui 63 in Italia (quasi tutti in mare): è affidato alla società Melita e già si pensa una sua riconversione per il trasporto di idrogeno.

LA REVISIONE DEL TEN-E DELLA COMMISSIONE

La Commissione europea aveva presentato la sua proposta di revisione del TEN-E, per aggiornarlo al nuovo contesto dettato dalla decarbonizzazione, il 15 dicembre del 2020: conteneva un focus maggiore sulle reti elettriche offshore, le “reti intelligenti” (smart grids) e le infrastrutture per l’idrogeno. Tutte queste opere verranno realizzate nel quadro dei progetti di interesse comune che possono accedere ai finanziamenti della Connecting Europe Facility per il periodo 2021-2027.

Il Consiglio dell’Unione europea aveva raggiunto un consenso generale sulla revisione del TEN-E l’11 giugno scorso.

COSA HA DETTO DRAGHI

Mario Draghi, nel corso di un intervento alla Camera, ha detto che “l’Italia è impegnata a trovare una soluzione strutturale al problema dei prezzi dell’energia a livello europeo. Penso, per esempio, alla proposta di creare stoccaggi integrati di scorte strategiche di gas. Un’iniziativa in tal senso migliorerebbe la capacità di tutti i paesi europei di fronte a rialzi di prezzi improvvisi, come quello attuale. Al momento manca un accordo su come procedere, ma è opportuno che il Consiglio continui ad occuparsene”.

Sulle bollette di gas ed energia elettrica, visto l’aumento previsto anche nel primo trimestre del 2022, Draghi ha annunciato che “annulliamo gli oneri generali di sistema per le utenze elettriche domestiche, per le piccole attività commerciali, per le microimprese. Riduciamo al 5 per cento l’aliquota IVA e abbattiamo gli oneri generali di sistema per il gas. E, sempre nel primo trimestre, per i cittadini più poveri e per quelli in gravi condizioni di salute, stanziamo quasi un miliardo per rafforzare le agevolazioni sulle bollette elettriche”.

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