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Dazi

Ecco come la Spagna putineggia ancora con il Gnl russo

L'Unione europea spinge per il distacco energetico da Mosca, ma dall'inizio della guerra la Spagna ha aumentato le importazioni di Gnl russo dell'84 per cento. Tutti i dettagli

Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022, la Spagna ha aumentato dell’84 per cento le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dalla Russia.

IL CONTESTO

La crescita degli acquisti è notevole non soltanto per i volumi, ma anche perché sembra muovere in direzione contraria rispetto agli obiettivi dell’Unione europea per il distacco energetico da Mosca, che nel 2021 è stata la maggiore fornitrice di gas del blocco con una quota di circa il 40 per cento a livello comunitario. In realtà, nonostante l’effettivo crollo degli acquisti di combustibile via tubo, nel 2022 i paesi europei hanno importato parecchio GNL russo.

I PROBLEMI CON L’ALGERIA

Nel caso della Spagna, dietro all’aumento delle forniture di GNL russo c’è il calo delle importazioni dall’Algeria, una partner energetica rilevantissima con la quale, però, ha avuto delle tensioni politiche: per compensare il calo dei flussi da sud, dunque, Madrid ha dovuto rivolgersi altrove.

L’INVITO DELLA COMMISSARIA SIMSON

Bloomberg scrive che l’affidamento spagnolo al GNL russo attirerà probabilmente l’attenzione delle autorità europee. La commissaria all’Energia Kadri Simson, ad esempio, ha invitato recentemente i paesi membri ad azzerare gli acquisti di GNL russo per non sostenere le finanze del Cremlino – e l’invasione dell’Ucraina, di conseguenza -, evitando di rinnovare i contratti di fornitura in scadenza.

LA SPAGNA È IL PAESE UE CHE ACQUISTA PIÙ GNL RUSSO

Finora, nel 2023, la Spagna è la maggiore acquirente di GNL russo tra gli stati membri dell’Unione europea, seguita dal Belgio e dalla Francia (al primo posto nel 2022).

spagna
Grafico via Bloomberg.

La Spagna è anche il paese europeo che spende di più – 944 milioni di euro – per l’acquisto di idrocarburi russi.

IL CONTRATTO DI NATURGY

La Spagna riceve gas russo esclusivamente in forma liquefatta attraverso un contratto a durata ventennale stipulato dalla società energetica Naturgy con il sito Yamal LNG, nell’Artico russo: il contratto scadrà nel 2038.

– Leggi anche: Non solo Total: anche Shell continua a vendere Gnl russo

Stando ai dati di Enagás, l’operatore di trasmissione nazionale, tra il marzo 2022 e il febbraio 2023 la Spagna ha importato 61.344 gigawattora di GNL russo, rispetto ai 33.305 GWh nello stesso periodo tra il 2021 e il 2022.

Tra marzo 2022 e febbraio 2023 si è registrata anche una crescita notevole, del 48 per cento, dei volumi di GNL acquistati dagli Stati Uniti.

IL QUADRO GENERALE DEL GAS

Nel periodo appena citato il GNL russo ha rappresentato il 14 per cento delle forniture complessive spagnole, il 6,2 per cento in più su base annua.

A febbraio 2023, invece, il combustibile liquefatto proveniente dalla Russia è valso il 16 per cento delle importazioni totali, mentre il GNL statunitense ha coperto quasi la metà.

LA LETTERA DEL GOVERNO SPAGNOLO

Il 14 marzo il governo spagnolo ha inviato una lettera alle principali aziende energetiche attive nel paese – come Naturgy, Repsol, TotalEnergies, Axpo e Pavilion – per chiedere loro di non firmare nuovi accordi di compravendita con la Russia.

Si tratta di una richiesta e non di un obbligo, anche perché non ci sono sanzioni sul GNL russo. La lettera, inoltre, fa riferimento solo ai nuovi contratti e non si pronuncia in merito agli acquisti sul mercato spot, quello giornaliero e all’ingrosso, pur invitando le società a una maggiore diversificazione dei fornitori.

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