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Sinopec

Come i cinesi di Sinopec allungano le mani sul Gnl del Qatar

Dopo il mega-contratto sul Gnl, la cinese Sinopec entra direttamente nel progetto di espansione del North Field in Qatar, accanto a Eni, Total, Shell e non solo. Tutti i dettagli.

La società petrolifera statale cinese Sinopec acquisirà una quota del 5 per cento di uno dei treni di liquefazione del gas di North Field East LNG, il piano di espansione del grande progetto North Field, in Qatar.

QatarEnergy, la compagnia energetica statale qatariota, ha specificato che l’unità di liquefazione (“treno”, in gergo”) partecipata da Sinopec possiede una capacità di 8 milioni di tonnellate all’anno.

North Field è il nome della porzione qatariota di uno dei più grandi giacimenti di gas naturale al mondo, che il paese condivide con l’Iran: la sezione iraniana del campo è chiamata South Pars.

TUTTE LE AZIENDE COINVOLTE NEL NORTH FIELD (ANCHE ENI)

QatarEnergy aveva già anticipato tempo fa che avrebbe ceduto a “partner di valore aggiunto” delle quote di partecipazione al piano di espansione orientale di North Field fino al 5 per cento. Sinopec è la prima azienda asiatica a prendere parte al progetto, in cui sono già coinvolte aziende occidentali come la francese TotalEnergies (ha il 25 per cento, più di tutte le altre), le statunitensi ExxonMobil e ConocoPhillips, la britannica Shell e l’italiana Eni.

North Field East LNG è in realtà solo la prima – e più grande – fase di ampliamento del campo North Field: consiste in sei treni per il gas liquefatto, o GNL, che dovrebbero portare la capacità di liquefazione del Qatar a 126 milioni di tonnellate all’anno entro il 2027, rispetto ai 77 milioni di tonnellate attuali. La seconda fase, a sud, si chiama North Field South: si compone di due treni dalla capacità combinata annua di 16 milioni di tonnellate. QatarEnergy ha già firmato tre accordi di partnership.

La compagnia ha comunicato però l’intenzione di rientrare in possesso di una quota del 75 per cento del mega-progetto North Field, dal costo stimato di 30 miliardi di dollari.

COSA FANNO SINOPEC E IL QATAR

Il presidente di Sinopec, Ma Yongsheng, ha detto che la collaborazione con QatarEnergy permetterà di migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti energetici per la Cina.

Lo scorso novembre Sinopec aveva firmato con QatarEnergy un contratto di fornitura di GNL da North Field East da 4 milioni di tonnellate all’anno per ben ventisette anni: Doha non aveva mai preso un impegno a così lungo termine. Al tempo l’azienda aveva dichiarato che l’accordo era parte di una “partnership integrata” con il Qatar, probabilmente anticipando l’acquisizione della quota in North Field East.

LA CINA PRENDE IL POSTO DEL GIAPPONE?

Tutte queste intese sono notevoli anche perché segnalano come la Cina stia rimpiazzando il Giappone, un altro grande paese importatore di GNL, nell’elenco dei clienti principali del Qatar.

Le società energetiche giapponesi preferiscono non impegnarsi con accordi di fornitura a lungo termine perché nel giro di qualche anno la transizione ecologica dovrebbe causare una riduzione sostanziale del consumo di combustibili fossili come il gas, che nelle applicazioni elettriche verranno sostituiti dalle fonti rinnovabili e dal nucleare.

Come fa notare il portale specializzato S&P Global Platts, la quota del Qatar nelle importazioni giapponesi di GNL sta gradualmente diminuendo. Nel 2021 i quattro maggiori acquirenti di gas liquefatto qatariota erano la Corea del sud, l’India, la Cina e il Giappone; nel 2022 sono stati la Cina, l’India e la Corea del sud, con il Giappone che si è fatto superare dai paesi europei alla ricerca di forniture alternative a quelle russe.

Nel 2022 la Cina è stata la maggiore acquirente di GNL del Qatar, con un aumento di quasi il 70 per cento.

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