Saipem ha guadagnato oggi l’1,7 per cento alla borsa di Milano. Il giorno precedente, a mercati chiusi, la società di infrastrutture energetiche controllata da Eni e Cassa depositi e prestiti aveva presentato i risultati economici del primo trimestre del 2024, conclusosi con un utile di 57 milioni di euro e ricavi per 3 miliardi: numeri che l’amministratore delegato Alessandro Puliti ha definito “in linea con il nostro piano industriale”.
“Il primo trimestre ha visto una generazione di cassa netta pari a 68 milioni di euro, pienamente in linea con il nostro obiettivo per l’anno di generare circa 300 milioni di euro di cassa”, ha spiegato Puliti. La società ha confermato le previsioni per la fine dell’anno; nel 2025 ci sarà il primo dividendo.
A inizio 2022 Saipem aveva lanciato un allarme sugli utili: nella chiusura del bilancio civilistico dell’esercizio 2021 si parlava di perdite superiori a un terzo del capitale sociale. L’azienda è stata successivamente ricapitalizzata e ristrutturata sia nella dirigenza (Puliti è subentrato a Francesco Caio) che nel business: nel 2023 ha conseguito risultati superiori agli obiettivi del piano strategico.
I NUOVI PROGETTI DI SAIPEM TRA FRANCIA E AFRICA
Nell’evento di presentazione dei risultati del primo trimestre, Puliti ha fornito qualche dettaglio su alcuni nuovi progetti di Saipem: la società è in “fase avanzata di discussione su due importanti opportunità in Africa occidentale” e a breve ci sarà “la partenza per Courseulles-sur-Mer”, nella Francia settentrionale, dove parteciperà alla realizzazione di un parco eolico in mare (offshore).
Quanto alle iniziative in Africa, Puliti ha detto che consistono in “un progetto offshore in acque profonde in cui installeremo sia condotte rigide che flowline flessibili” e in “un importante progetto integrato Fpso/Surf”.
Il piano di ristrutturazione elaborato da Saipem dopo l’allarme sugli utili prevedeva proprio una maggiore focalizzazione sul segmentooffshore.
LA CATTURA DEL CARBONIO
Puliti ha parlato anche di due progetti di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica: uno in Svezia, per conto di Stockholm Exergi (a luglio le due società avevano firmato una lettera d’intenti in merito), e uno in “estremo Oriente” che combinerà l’estrazione di gas alla reiniezione di CO2 nel sottosuolo per ridurre l’impronta carbonica.
Secondo l’amministratore delegato, “pensiamo che le prospettive per il settore della CCUS [cattura, riutilizzo e stoccaggio del carbonio, ndr] siano molto promettenti e che Saipem possa svolgere un ruolo chiave. Possiamo coprire diversi passaggi della catena del valore, dalla cattura della CO2 alla fase di trasporto”.
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TUTTO BENE IN ARABIA SAUDITA?
Il direttore finanziario Paolo Calcagnini ha invece rassicurato gli investitori del fatto che “la sospensione temporanea di 3 navi jack-up di Saipem in Arabia Saudita non ha effetti particolari per la società. Non è la cancellazione di un contratto”, ha spiegato, “ma una sospensione momentanea”.