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Iran Usa Cina

La Russia giochicchia col petrolio per aggirare le sanzioni all’Iran?

La Russia potrebbe aggirare le sanzioni Usa all'Iran vendendo come proprio il petrolio di Teheran, ma la Casa Bianca è già pronta a colpire anche Mosca. Articolo di Giusy Caretto 

Il nucleare. E’ questo l’argomento che oramai da diversi mesi vivacizza le relazioni tra gli Usa e il resto del mondo, Europa compresa. Se qualche mese fa l’America di Donald Trump ha abbandonato l’accordo sul nucleare siglato con l’Iran promettendo il ritorno alle sanzioni, in queste ore il Paese minaccia l’abbandono unilaterale dal trattato Inf, firmato dall’ex presidente sovietico e da Ronald Reagan l’8 dicembre 1987, con l’obiettivo di mettere fine al una capitolo degli euromissili, i Pershing e i Tomahawk schierati dagli Stati Uniti in Europa in risposta agli SS-20 di Brezhnev.

La minaccia di Trump si accompagna alle accuse alla Russia di aver violato l’accordo più volte, ma forse nasconde tutta la paura a stelle e strisce che Mosca possa aggirare le sanzioni Usa all’Iran, come d’altronde avrebbe anche intenzione di fare l’Europa.

LE SANZIONI ALL’IRAN

Ad agosto 2018 gli Usa hanno reintegrato unilateralmente le sanzioni economiche contro Teheran, che erano state revocate dopo lo storico accordo nucleare raggiunto nel 2015 dai paesi del cosiddetto 5+1, ovvero dai membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU con potere di veto (Regno Unito, Francia, Stati Uniti, Russia e Cina, più la Germania).

La prima ondata di sanzioni ha introdotto il divieto per Teheran di usare il dollaro americano, vieta le importazioni di materie prime come l’oro e alimenti tipici. Colpito dalla prima trnache anche il settore automobilistico e quello dell’aviazione. La prossima ondata coinvolgerà il settore bancario, energetico e petrolchimico.

Sul fronte petrolio, verrebbero a mancare al mercato circa 2,5 milioni di barili al giorno.

MOSCA PRONTA AD AGGIRARE L’OSTACOLO

La soluzione? Ci pensa Mosca: come denunciava il giornalista di Mako.co.il, Dana Weiss, sul suo profilo Twitter, la Russia potrebbe aiutare l’Iran alla creazione di un meccanismo per aggirare le sanzioni Usa. Un documento segreto del Ministero degli Esteri d’Israele, approvato dai capi di Russia, Iran e Turchia al summit trilaterale tenutosi a Teheran il 7 settembre, prevede che Teheran potrebbe inviare il proprio petrolio alle raffinerie russe nel mar Caspio. A Mosca il compito di trasformare il petrolio in carburante per venderlo, poi, sul mercato internazionale come prodotto russo.

LA MINACCIA DEGLI USA

La risposta a stelle e strisce non si è fatta attendere. Donald Trump ha annunciato  l’intenzione della Casa Bianca di ritirarsi unilateralmente dal trattato Inf, firmato dall’ex presidente sovietico e da Ronald Reagan l’8 dicembre 1987. Il ritiro, come spiega il Finacial Times, sarebbe giustificato dalle accuse a Mosca di non onorare  l’unico accordo rimasto a garantire un equilibrio negli arsenali missilistici nucleari e convenzionali.

“Finché qualcuno viola questo accordo, non saremo gli unici a rispettarlo”, ha detto Trump. La Russia ha violato l’accordo, lo violano da molti anni, non so perché il presidente (Barack) Obama non ha negoziato o ritirato, e non lasceremo che violino un accordo nucleare e uscire e fare armi (mentre) non ci è permesso”.

UN’ESCALATION MILITARE?

Cosa accadrà ora? Difficile dirlo: per la Russia,  il ritiro di Washington dal trattato sul disarmo nucleare è un passo “molto pericoloso”.

Secondo quanto affermato dal viceministro degli Esteri Serghej Rjabkov, Mosca “non avrà altra scelta che adottare misure di ritorsione, anche di carattere militare. Ma non vogliamo arrivare a tanto”.

ANCHE L’UE APPOGGIA L’IRAN

Anche l’Europa, comunque, avrebbe in mente di aggirare le sanzioni Usa all’Iran. A margine dell’assemblea Onu tenutasi a settembre 2018, infatti,  l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, ha annunciato la nascita di un’entità legale per continuare ad avere rapporti economici e commerciali con Teheran, anche nel settore energetico.

“Consapevoli dell’urgenza e della necessità di risultati tangibili, i partecipanti hanno accolto con favore le proposte pratiche per mantenere e sviluppare canali di pagamento e in particolare l’iniziativa di creare un veicolo per uso speciale per facilitare i pagamenti collegati all’export iraniano, compreso quello di petrolio”, aveva detto la Mogherini.

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